Diabolo ha scritto:
Sono io che mi domando come hai fatto a leggere nel mio intervento un'accusa a te di difendere il nuovo corso.
Chissà, forse avevo letto questo...
Diabolo ha scritto:
[...]bisogna mettersi d'accordo. Il personaggio di Dylan e la sua serie non possono essere realistici quando fa comodo e non esserlo quando non fa comodo.
Che non ti riferissi a quanto avevo scritto io e che avevi giusto quotato, ti assicuro, era davvero difficile capirlo.
Per il resto, non direi che è una questione di lana caprina cogliere l'enorme differenza che passa tra il riempire un'opera di fantasia di riferimenti riguardanti un contesto storico e sociale ed essere realistici.
Tra i milioni di esempi che si possono fare: "Ghostbusters" è leggibile quasi come un trattato sui gusti, le mode, i tic, le ossessioni, le atmosfere degli anni 80, ma non mi sembra un film granché realistico.
Sulla questione Dylan e le donne: Dylan non si infatua/infoia di tutte quelle donne. Si innamora di una donna alla volta (ok, a volte un paio) nel contesto di una singola storia. Dylan è un "attore" che va sulla scena ogni mese su un palcoscenico diverso con un copione diverso. Come Diabolik, come Tex, come un casino di altri personaggi seriali pensati e gestiti in quel modo.
Leggere una serie come Dylan Dog come una biografia di un personaggio è sbagliato nelle fondamenta, un'ossessione nerd.
Se Recchioni asseconderà questa lettura "nerd" del personaggio secondo me farà un errore. Detto ciò lo giudicherò sulla riuscita delle singole storie, che a giudicare ideologicamente quel che è giusto e sbagliato scrivere di un personaggio è il modo migliore per rovinarsi il piacere della lettura. Se leggerò buone storie mi farò volentieri una ragione che, secondo me, possano anche essere concettualmente "sbagliate". Del resto è già successo spesso con le storie della Barbato: non scambierei nessuna delle sue storie con un dylan "sbagliato" con tante ciofeche con il Dylan "giusto".