Dopo la parodia di Star Trek sono tornato ad acquistare Topolino, per curiosità.
Si tratta di Topolino n. 3087.
La copertina è di Cavazzano, che disegna bene, anzi preferisco il Cavazzano "recente" rispetto al primo, che era sì fascinoso, forse dallo stile più riconoscibile, ma meno armonico.
L'editoriale, commemorativo per Charlie, è lasciato in bianco. Complimenti.
Veniamo alle storie.
Paperino e l'idolo acquatico la migliore dell'albo, anche per disegni. L'autore si è quasi sicuramente ispirato (intendo sempre come: preso un piccolo spunto) alla bella storia di Napoleone
Quando muoiono le balene scritta e disegnata da Bacilieri.
Zio Paperone e la sfida da 50 dollari. Ep. 2: Un nuovo inizio Strano non ci fosse un'illustrazione col vecchio papero che si sbenda la testa
. Storia in più puntate, tema non nuovo, il ricco che per un qualche motivo (scommessa) fa il povero (capirai il bello sarebbe se potesse succedere viceversa e non nei fumetti). Poco interessante. Proseguirà in altri albi. Chissà se ci sarà un Dear Boy ad offrirgli una forchettata
I casi di Rock Sassi. Allo scoperto Breve storiella comica che fa poco ridere, con disegni penosi. Visti Manetta e questo ispettore si capisce che alla polizia di Topolinia la selezione del personale sia piuttosto andante.
Paperino e il colpo in soggettiva Apprezzabile proprio l'idea delle tante vignette in soggettiva. La storia si conclude poi nel solito modo delle storie dei Bassotti, dopo tanti anni andrebbero limitati il più possibile perché ormai noiosi.
Minni e il grosso guaio dei Grrr Minni & Clarabella nello spazio. Si è visto proprio di tutto. C'è Macchia Nera (la Sorte nera), il mio cattivo preferito della testata, ricordo ancora quando lessi da piccolo la traduzione della sua prima storia del grande Floyd Gottfredson e tante altre belle di autori italiani.
C'è poi una pagina di barzellette che non fanno ridere (con una brutta vignetta con un Ciccio che non sembra nemmeno lui dal tanto è obeso) e due gag a fumetti da una pagina l'una a concludere il volume, così così.
Giudizio complessivo sul 6. Non malaccio, ma difficilmente un ragazzino che non sia già un fedele lettore si affezionerà alla testata dopo quest'albo, forse per questo sono davvero più indicati Classici e Grandi Classici.