Cravenroad7

Il Fattore Z
Albo molto bello, con dei disegni a dir poco eccezionali (mi hanno ricordato un albo de "Il corvo presenta" sempre a tema zombie e affini). Anche qui il ritmo è abbastanza sostenuto, la struttura del racconto riesce a non far calare l'interesse e la protagonista ha carisma. Sono curioso di leggere i seguiti e vedere come la storia si dipanerà.

Ma io vivo sulle nuvole

Tu lo sai che "serio" in quel senso si usa solo a Palermo, sì?

Non lo sapevo

Fattore Z, quando non bastano gli zombie a rendere fantastico un prodotto.
E quando non bastano nemmeno fantastici disegni.
E quando non bastano nemmeno culi a profusione e una perenne prospettiva culocentrica a rendere fantastico un prodotto (per un pubblico maschile ovviamente).
Dialoghi e personaggi da spianto, i soliti 5/6 clichè, tipo "stronza cinica impellicciata", "ragazza semplice che diventa wonder woman per correre dal figlio", "militari arroganti che programmano di sparare arrandom" ecc.
Dialoghi: tutto ciò che è sempre, e da sempre, presente in tutti i film e libri horror/thriller, possibilmente di serie B, da centocinquantanni a questa parte.
Non c'è UN solo pensiero originale o una frase originale in tutto l'albo.
Per non parlare della milleseicentomiliardesima versione di "facciamo saltare tutti i ponti", ovviamente.
Io non capisco come IL Gualdoni, che è anche in gamba, non riesca a staccarsi da queste frasaccie, da questi dialoghi teen-movie che imperversano costantemente dappertutto.

Pur non essendo negativo come bertuccia nel giudizio complessivo dell'albo fattore z devo dire che le pose delle protagoniste femminile dell'albo sono veramente fastidiose! Si vedono pose piu' naturali in un calendario di nudi in qualsiasi officina!

ho dimenticato "scappa tette al vento"

ho dimenticato di citare il rimuginare molestissimo della protagonista, soprattutto in Central Park .
da rivedere sono i dialoghi, che come ho detto non sono per niente originali e i silenzi, che sono importanti quanto i dialoghi.

Nemmeno io. La mia teoria è che consideri il lettore medio della Bonelli un ibrido tra un undicenne di vent'anni fa e un settantenne rimbecillito a forza di Tex e che faccia puntualmente del suo peggio per non deludere questo suo pubblico di riferimento.

Quello del Medioevo nizziano però.

siccome sono d'accordo al 100% con Piccatto è facile che si apra una voragine spazio-temporale e che ci cadiamo tutti dentro, quantomeno un'apocalisse o la venuta di un anticristo

Piccatto ha gia fatto una cosa simile.
Si chiamava Maelstrom, DD #63 .
Comunque, senza sfondare nel (già) bujo, sono pacificamente d'accordo con quanto detto, e sulla percezione poco matura che ha il Gualdo del lettore meno-che-medio bonelliano

Il prossimo numero m'incuriosisce parecchio. Battaglie napoleoniche e Saudelli.
Chissà che non ci scappi un nuovo feticismo per gli zoccoli delle cavalle...

ALOHA DA UNA BONA...PARTE ALL'ALTRA

Sì, un po' di deja-vu fa capolino, ma un'azione come quella di far saltare i ponti è una cosa logica da fare di fronte al problema "morti che ritornano". Diciamo che è l'argomento Zombi che ha stancato, poiché è da più di dieci anni che è ritornato in auge e del quale si è detto praticamente tutto.

Per dirne una, c'è solo New York? Non solo negli stati uniti, ma nel pianeta intendo.
Ci sono sempre troupe televisive con la stronza arrogante che se la tira e cerca di fuggire con l'idiota lecchino, che rischia la vita per aspettare lei, invece di andarsene con l'elicottero? Gli altri chissenefrega, che muoiano tutti, ma l'arrogante no, cercano di salvarla sempre. Visto milleseicento volte. Passare in central park parlando fra se e sé, invece di stare attenti poi é un must, bisogna farlo sempre. Visto altre milleseicento volte. Sono solo due, delle decine di situazioni standard. Non sono gli zombie ad essere abusati, sono questi siparietti.

Mercurio Loi (Bilotta-Mosca)
Suggestiva e affascinante ambientazione quella ritrovata in queste pagine, che seppur fa da sfondo alle avventure di un personaggio che ricorda altro, mi ha reso più che lieta la lettura.
Verso la fine caratteristiche che ho apprezzato molto.
I fan di Fulci ritroveranno un personaggio storico molto affascinante e pieno di disperazione, che ben è stato raccontato dal film del regista/maestro Romano che riporta il nome nel titolo.
I disegni portano echi di Cossu e in alcune parti anche di Casertano, ma con questo non dico che non mi sono piaciuti, anzi: Roma è stata rappresentata nei migliori dei modi, ma anche i personaggi sono più che piacevoli.

sto leggendo Mercurio Loi e dopo poche pagine lo trovo già fantastico!
personaggio con personalità, ironia, mi piace, mi piace moltissimo!