Cravenroad7

Ciao a tutti, a volte ritornano eh?
Leggevo le vostre opinioni riguardo a American Sniper e mi lascia molto perplesso, non solo in questo forum, il punto di vista di chi non considera American Sniper un film politicamente schierato con estrema, irritante sicurezza. Più volte ho sentito parlare di un "punto di vista del protagonista" che dovrebbe giustificare il carattere agiografico dell'intero film. E il finale? Davvero, quei titoli di coda con inno americano e corteo funebre non hanno reso insopportabilmente patriottico il sentimentalismo di fondo? Il protagonista non c'è, è morto (purificatosi e mentre stava facendo il suo bel gesto da buon cittadino americano), non emerge con chiarezza che la prospettiva è sempre stata di Eastwood?

Sì, ok, ma dov'è il problema se un film è schierato? Di film schierati ce ne sono millemila, di più o meno belli, mica li si può mettere in un unico calderone. Il fatto che un film sia schierato è una caratteristica come altre, non basta mica a renderlo bello o brutto. Se non sbaglio, il finale riprende le immagini del vero funerale di Kyle, quindi non c'è molto da interpretare: le cose sono andate così, semplicemente. Questa è la storia di Kyle, ovvio che si ricorra (anche) a immagini reali per concluderla. Ma poi quello di Clint non è mica un patriottismo cieco: è un patriottismo "anche se", un patriottismo "nonostante tutto". Un patriottismo critico, anche.

Critico dove di preciso? Non è un difetto proprio del film l'essere schierato, il problema è la totale mancanza di lucidità. E' data una sola versione dei fatti, una visione manichea che risulta non solo eccessiva, ma grottesca in un contesto come quello della guerra in Iraq. Poi vogliamo parlare dell'aspetto strettamente tecnico? Niente da dire, Eastwood è un grande regista e in pochi sono abili come lui, soprattutto nelle scene di guerra.
Ripeto, la critica la muovo soprattutto a chi nega un patriottismo spinto del film, non al film in sè. Che poi sia irritante è un altro discorso. Se vuoi ne parlo più dettagliatamente qui:

http://wildwoodzine.it/american-sniper/

Non sarà il film che vi cambierà la vita, tuttavia PREDESTINATION è uno sci-fi dallo script di marmo, un ritmo invidiabile, attori in palla e un modo intelligente di usare come punto di forza la mancanza di un alto budget.
Bello.

A me il film pare lucidissimo, invece. Nessun film è oggettivo, neanche il più semplice dei documentari; semplicemente, ogni film racconta una storia. Questa è quella del cecchino Chris Kyle, ricostruita a partire dall'autobiografia del protagonista. È ovvio che American Sniper racconta la guerra come l'ha vista lui, sudista schietto e semplice – forse anche sempliciotto –, senza andare in cerca di problematicità; il film è come un western, solo che ci sono i guerriglieri irakeni al posto degli indiani. Alla fine non è un approccio troppo diverso da quello di Redacted, che pure racconta una vicenda diametralmente opposta. È il punto di vista a determinare quale lato della realtà mostrare e quale nascondere – e, quindi, quale taglio dare alla storia.

Detto questo, l'unico momento in cui si cede effettivamente al patriottismo è il finale (peraltro autentico), perché fino a quel momento la figura del protagonista è tratteggiata con una certa ambiguità, senza nascondere i suoi lati negativi e le sue debolezze.

...mi avete quasi fatto venir voglia di vederlo, per quanto più che altro ho solo bisogno di un qualsiasi diversivo per evitare Hungry Hearts dove la mia controparte rosa vuole trascinarmi...

ALOHA DIVISI X SALE...

Be', potrebbe andarti peggio.

Credo che anch'io cercherei qualunque scusa per evitare un altro mattone con Alba Rohrwacher...

Grazie per la solidarietà.
Ho già dato con quel filmonzo pretenzioso sull'apicultura (Le Meraviglie ) dove perfino Monica Bellucci vestita da fatina etrusca (?!?) era più sopportabile di lei... e sinceramente mi tremano le caviglie al pensiero del bis.
Comunque peggio dell'ultimo di Ozpetek non potrà mai essere... - altra serata-onta che vorrei cancellare dalla memoria per sempre.

Come piano B, se di multisala si tratta, sto pensando di incrociare/agganciare qualche tipo che sta andando a vedere i Saint Seiya e convincerlo a finger d'essere un amico delle elementari...così a stò punto si può improvvisare la rimpatriata anime night ..ognuno per la sua strada.

Vedremo che si dice nel mio segno...

ALOHA ZODIACO
(poco cavalleresco)

Finalmente qualcuno che l'ha visto!
Non mi ha fatto impazzire: la storia di base è una bomba (ma dietro c'è Heinlein) e gli attori sono in pallissima, però dopo metà il film mi ha perso in quanto coinvolgimento emotivo. Più che altro alla luce di tutto il mindfuck finale la domanda che m'è venuta è .

Sono riuscito a vederlo.
Credo che più che un film sulla guerra sia un film sull'eroe americano che compie il proprio dovere fino in fondo, in patria e all'estero, in guerra e in famiglia. Ovviamente il tutto visto dallo sguardo conservatore che accomuna Kyle e Eastwood.
La guerra, intesa come Seconda Guerra del Golfo, passa via via in secondo piano lasciando spazio solo per la sfida personale tra i due cecchini e di Kyle contro se stesso.

Poi, il film in se è sicuramente ben recitato, ben scritto e ben diretto nelle parti ambientate in Iraq, tanto quanto faragginoso nelle parti familiari.

Ragazzi, se non l'avete già fatto, vi consiglio caldamente di guardare Whiplash, film candidato all'oscar del -credo- esordiente Damien Chazelle. Una riflessione sui sacrifici fisici e morali, sulle difficoltà che si devono affrontare nel lungo cammino per diventare "grandi" in ogni ambito (in questo caso quello musicale) e sul potenziale artistico e metodi per portarlo a galla. Grandiosa prova di J. K. Simmons e del giovane Miles Teller. Un filmone

L' ho visto alcuni giorni fa! Per capirlo fino in fondo immagino si debba conoscere la storia della dittatura spagnola e della guerra civile, ma io ci ho visto una specie di esuberante e grottesco manifesto della misoginia.

Io non sono (ancora) riuscito a vederlo, ma sono d'accordo su questo. E sulla percezione in patria che ha avuto questo film, esaltato dai guerrafondai grillettofacile come la Palin che inneggia a manifesto dell'eroismo mmericano per la "libertà" nel mondo tra selvaggi/malvagi .
Persino l'autore del libro da cui è tratto parla liberamente del suo lavoro di cecchino in termini di "puro divertimento"...figurarsi certa altra gente.

[...]

Intanto come detto altrove, sono stato trascinato a vedere Hungry Hearts..dovendomi ricredere su quanto pensavo.
Intuito femminile non sbaglia, va riconosciuto alla mia mistress(-a molto, a volte ).

E' un bel film controversabile, "a tema", ma che non fa soffrire molto questo suo lato da approfondimento.
La Rohrwacher perfetta come (unico esemplare di) attrice che fa di tutto per sembrare più brutta/sciatta di quello che è, con tutte le psico-fisime integraliste del caso, digiuni e oli compresi.
In questo caso...sguazza disturbata nell'incubo paranoico di una purezza bio-organica e del vivere con naturalezza una vita che ha poco di naturale, ormai, anche se appena venuta alla luce dalla sozza Madre Terra
Pochi attori, poche scene madre, ma un'escalation drammatica che tiene, verso la perdita di contatto coi problemi reali da parte femminile.
Buono anche il finale da tragedia greco-koreana, "vivo io se muori tu...e le considerazioni fatele pure voi".

Non ho capito molto il bisogno di ambientarlo a New York, mai così anonima e svuotata in senso europoide.
Potevano girarlo benissimo a Bordeaux o Goteborg e non cambiava nulla. Anche perché certe non-litigate autistiche e certi non-avvocati evanescenti negli USA fatico ad immaginarli .


ALOHA BAMBINI INDACO

Forse non tutti sanno che nella release originale del film "The Shining" era presente una scena della durata di 2 minuti posta esattamente dopo la scena della morte di Jack nel labirinto e subito prima dell'ultimissima scena della misteriosa foto del 1921.

Questa sequenza, ambientata in un ospedale, vede protagonista il direttore dell'Overlook Hotel, Ullman, in visita a Wendy. Dopo aver ricevuto il permesso nella reception (dove sono presenti un'infermiera e Danny occupato con dei giocattoli), Ullman porta dei fiori alla donna ancora ricoverata e, dopo essersi assicurato delle sue condizioni in miglioramento le comunica che le autorità non hanno trovato prove che mostrino l'esistenza di eventi soprannaturali all'Overlook e quindi i suoi racconti possono essere frutto dell'immaginazione causata dallo choc del tentato omicidio di Jack e dalla sua morte. Ullman le propone quindi di passare i seguenti mesi nella sua residenza estiva a Los Angeles per un miglior decorso.
Prima di andarsene torna nuovamente in reception e, rivolgendosi a Danny, dice di avere qualcosa per lui, porgendogli una palla gialla. La stessa che il bambino aveva ricevuto dalle gemelle nell'Overlook.

Questa scena, molto enigmatica, era effettivamente presente nelle copie proiettate per 3 giorni in alcune sale di New York e Los Angeles. Il parere non entusiasta di alcuni spettatori negli screening test convinsero però Kubrick a decidere per il suo taglio da tutti i negativi e dalle copie in sala. La scena è probabilmente andata distrutta o forse conservata al sicuro nella residenza di Kubrick. Quel che ne resta sono solo queste 3 polaroid.