MandarinoFish ha scritto:
Glaucos è un manga sportivo seinen che racconta il percorso di vita di un ragazzo polinesiano, Cissè, amante del mare e con un dono naturale per l'apnea. La sua vita cambia radicalmente all'arrivo di Master Claude, esperto diver ritiratosi anni prima.
Glaucos racconta il mare, di abissi e fondali ma anche dei limiti dell'uomo nei confronti della natura e il suo modo di relazionarsi con essa, parla di ecologismo e di test nucleari, di come "la terraferma" sia indissolubilmente legata all'ambiente acquatico e di come riesce ad influenzarla, di mitologie e tradizioni, e non disprezza neanche tecnicismi legati a questo sport poco conosciuto ma molto affascinante.
Proprio per la peculiarità di questo sport, dove la concentrazione, la preparazione e la competizione la fanno da padrone, solo un mangaka riuscirebbe a rendere un percorso di vita di un apneista così avvincente, poetico ed emozionante.
Perché dopotutto Glaucos non è altro che una bellissima metafora della vita: nascita, crescita, morte e rinascita. Circolarità resa magistralmente da quel finale così struggente. Pelle d'oca.
Disegni veramente sublimi. L'ambientazione è curatissima, i corpi angelici stagliati negli abissi sono opere d'arte. Se vi chiedete come possa una pagina quasi totalmente nera emozionare, aprite questo dannato manga.
Tuttavia, l'opera di Akio Tanaka non è esente da pecche. Una e mezza precisamente:
1)i protagonisti risultano stereotipati così come la loro evoluzione, ad eccezione di alcuni;
mezzo) il finale - non il controfinale - è prevedibile (anche se non riesco a definirlo veramente un difetto)
Lo consiglio a tutti, primariamente a chi ama il mare.
Non avevo letto fino in fondo né attentamente la tua recensione per non spoilerarmi qualcosa.
In linea di massima concordo con te sul giudizio, pur essendo un po' più scettico. Faccio una breve recensione dividendo scolasticamente le sensazioni positive da quelle negative
Non controllo il demone dello SPOILER, vi avviso
La cosa più bella del manga sono i momenti in cui Cissè è un diver inesperto e vuole buttarsi in acqua perché ne sente il richiamo, perché sa che lì sotto troverà se stesso e perché l'unico modo per vivere, per lui, è vivere quei momenti "in cui ciascuno È come adesso, da solo con se stesso", per parafrasare Guccini. Dico che sono i momenti più belli perché io, da nuotatore, li vivo e li aspetto ogni volta. Poche cose come lo stare sott'acqua e il praticare sport acquatici danno un senso di serenità, di pace interiore, stimolano il singolo ad andare oltre, a superarsi, a vedere cosa c'è al di là. Questo è quello che ci vuol dire, grossolanamente, l'ultimo volume: Cissè lo puoi viziare, lo puoi vezzeggiare, gli puoi dare quello che vuole, ma l'istinto di superarsi ce l'avrà sempre. In un qualche modo è un manga che insegna a seguire la propria natura, a fare i conti con se stessi più di quanto oggigiorno non si faccia.
Se comunque Cissè appare come un personaggio sì positivo, ma comunque un po' stereotipato, un po' meglio definito è Master Claude, omino a tinte fosche che però appare sempre più come una guida spirituale durante la narrazione. Fantastica è l'ultima scena in cui appare, in cui continua a cercare qualcuno che, come lui e Cissè, vuole andare oltre, senza però mettere a repentaglio la propria vita. È qui il bello di Claude, gli istinti sono fanciulleschi ma sono dominati da una razionalità quadrata che lo rendono un personaggio ambiguo ma ben caratterizzato.
Brutta facenda invece per personaggio smaccatamente razionaleggiante, ossia la dottoressa Haruka (ricordo bene il nome? Chissà). Questo è un manga che, a mio avviso, necessitava di "sospensione dell'incredulità", non di una specializzanda in fantamedicina che spiega al lettore come (non) funziona la milza. Ha il solo ruolo di farsi ingravidare e di dare al manga un finale onirico.
Capitolo disegni: fantastici su paesaggi, sfondi, campi lunghi, vedute subacquee; magari quando mi ricordo metto anche qualche pagina a colori che nell'edizione panini è stata alacremente convertita in una scala di grigi col risultato che sembra un minestrone di cenere. Però non mi piace il tratto per i personaggi (che è poi uno dei motivi per cui mi sono tenuto a debita distanza da Tough); il tutto mi fa pensare che apprezzo molto gli assistenti del mangaka
Scherzi a parte, lettura piacevole, ma manca il guizzo onirico che mi aspetto dalle opere brevi per entusiasmarmi. De gustibus!