Cravenroad7

Non e' che nuovo=bello sia esattamente un regola,ma sarei parecchio interessato anche da approfondire il discorso "problema".
Problema...di cosa?

C'è qualcosa peggio del brutto che è l'ovvio. Se hai un soggetto nuovo non sarai mai ovvio ma se, dalle prime battute, si viene subito rimandati all'opera ispiratrice si rischia di cadere nello scontato.

Dylan Dog molto spesso ricopia elementi chiave da altri lavori. Il risultato è un lavoro sopraffino, fatto da professionisti, ma non si riuscirà mai ad ottenere il totale coinvolgimento dei lettori.

Leggendo i commenti si nota che, da parte di tutti, c'è un coinvolgimento buono ma non ottimo.

Se si sapesse in anticipo che la prossima storia parlasse di Dylan che resta per un giorno in carrozzina, davanti alla finestra e osserva cosa succede nelle finestre del palazzo di fronte.

Cosa direste?

opzione 1: "Wow, chissa cosa succederà in quelle finestre? Cosa si inventerà la Barbato? I disegni sono di Roi, bellissimo!"
opzione 2: "Ma vai a cagare!"

Vabbè ma storicamente su DD si sono presi spunti da opere celebri, per poi svilupparli diversamente (salvo pochissimi casi, come la città perduta) e andare a parare da tutt'altra parte.
Personalmente tra un soggetto nuovo ma debole o scadente e un classico riscritto bene, preferisco il secondo.

la seconda occasione
storione che sembra uscire fuori dai primi 50 numeri, con un CASERTANO straordinario un assaggio lo avevamo avuto con il persecutore
dopo "oltre quella porta" e "il giardino delle illusioni", prosegue il gioco al massacro, processo a dylan dog che culmina nella scena-madre, l'eterno pallino barbatiano sul rapporto tra dylan e le donne, un prologo che colpisce duro, con un'ambientazione essa stessa minimale ma particolare (la casina in muratura, la fogna)
curioso come la barbato sia andata a recuperare un chiaverotti dimenticato e sottovalutato come "l'uomo che vendeva il tempo"
storia che all'epoca valutai positivamente ma con freddezza (ormai non ne potevo più di dylan dog), oggi la considero un nuovo classico
bella la copertina
CAPOLAVORO

voto 10

La migliore Barbato di sempre. Fantascienza introspettiva con echi di Dick, coadiuvata da un Casertano strepitoso.