Cravenroad7

A me sta piacendo molto, anche il protagonista con i suoi metodi riscuote le mie simpatie. Dopo quella palla al piede di Ugo Pastore si vede che Manfredi voleva scrivere qualcosa di più frizzante.

uscita meravigliosa, questo fumetto di mese in mese cresce a dismisura.
disegni fantastici, con ambientazioni davvero emozionanti.
personaggi e dialoghi estremamente azzeccati, ben calibrate le notizie storiche (e non).
smargiasso quanto deve il protagonista, ma anche concreto e poco incline ai melodrammi esistenziali.
promossissimo!

non lo riesco a trovare in edicola questo mese...

Adamo il Selvaggio sulle orme di Pietravivente...azz

I disegni del terzo numero a tratti sono fantastici! Al punto che mi piacerebbero su Dylan.

Resta il fatto che ambientazione e soggetti non mi sono molto congeniali. Però grande Manfredi, dialoghi veramente all'altezza

Finalmente ho la possibilità di criticare pure Adam dicendo che la cover del n° 5 è davvero bruttarella forte e tamarroide allo stato brado
....ma i disegni dentro...

Del numero 4 o del numero 5? Ridendo e scherzando i disegnatori di Adam Wild fanno paura. Li prendessero pure per Dylan

5!! Sorry, ora modifico....

Neanche a me, per questo non lo compro.
Però i disegni del maestro Laci (all’anagrafe Vladimir Krstic)sono stratosferici, e certe volte mi invogliano a cambiare idea e riservarmi nuove emozioni grafiche

ALOHA SORPRESE IN SERBO

Tavole dal numero 5...

Non s'è potuto capire a chi appartengono. Manfredi deve averli pagati in baldracche di un certo livello per convincerli a sbarcare sui nostri lidi... Ma poi ste onomatopee da manga? Ci stiamo rinnovando?

Antonio Lucchi

Pulp, molto pulp, praticamente...

Letto il 4.
Abbastanza al di sotto degli altri. Ma io ho un problema con Laci. Ottimo tratto (anche se non sempre), impatto spettacolare ma ancora immaturo come fumettista. Le sue tavole sono pesanti, non assecondano la storia, non valorizzano il nodo narrativo delle singole vignette. Ho notato nelle pagine un (nero) senso di confusione che dilaga fino a riversarsi sulla storia e a renderla "lontana", fredda. Lo definirei un "finto fuoriclasse", con la certa possibilità di essere in futuro un fuoriclasse vero.

Letto il #4 e mi é piaciuto al pari dei precedenti.
E i disegni sono strepitosi (mio gusto personale, ovvio).
Spero si consolidi maggiormente la sottotrama, perché senza un minimo di continuity, o quantomeno di ciclo narrativo, temo che Adam Wild possa mostrare un po' la corda.