Cravenroad7

No. You are (not) alone in questo senso...e forse anche in quest'altro

C'è da preoccuparsi? Forse abbiamo le stesse visioni e dobbiamo andare dallo stesso analista per risparmiare sulle spese?
Sarebbero allucinazioni un po' costose...in fondo. E mi pare strano condividerle, quando qui si fa in genere a gara di deliri ultra-costumizzati nel personale .

Tornando all'argomento, penso che la cifra "artistica" di molti disegnatori-chiave di questa testata sia calata mostruosamente negli ultimi dieci anni.
Detto questo secondo me solo Tex e Dampyr in SBE possono vantare delle chine migliori di quelle presenti su Dylan, e non solo "sulla carta" dei precedenti allori o dei nomi altituonanti.
Un tempo - dopo i primi 20-30 numeri di assestamento - vedevi Roi, Piccatto, Casertano e strabuzzavi le orbite, ed era questo elemento che rendeva la testata unica ed altamente appetibile anche solo ad una semplice sbirciata in edicola delle tavole .
Adesso i loro scialbi, sbiaditi, e svogliati auto-epigoni involuti continuano a trascinarsi stancamente, nell'ottica del risparmio e della mancanza di stimoli, adeguandosi ad una produzione stanca d'ufficio di cui non beneficia quasi nessuno.

Certo...a vedere bene cos'altro circola in SBE oltre Dylan, o al di fuori della SBE, il profilo per l'OldNewBoy è ancora (molto) alto e certi nomi incutono rispetto, perché alla fine il prodotto è sempre decente e siamo ancora lontani dall'affossare la testata (v. titolo)
Credo non bisogna più investire sulle vecchie glorie assopite, ma spostarsi sulle nuove leve arrembanti che abbiano qualcosa da dimostrare urgentemente, e per questo sono disposti a metter in gioco tavole più "estreme" ed elaborate, accomodandosi meno sul mestiere giù calibrato a sufficienza.

Inoltre noto un certo disordine nel creare una scuderia fissa ed affidabile di disegnatori sicuri e motivati a seguire un progetto come quello della fase 1->2, a differenza nella solida squadra a disposizione dalla fine degli 80's a quella dei '90s.
Variare ajuta, ma non trovare un filo conduttore spersonalizza e vagheggia, gueststar-ismi a parte.
Soprattutto quanto le colonne d'un tempo cominciano a vacillare da buone cariatidi annojate.
Come quando un (ancora)sufficiente Casertano si gasa solo per le scene di massa e quelle in costume, sembrando un lontano parente ingoffito di capolavori come Totentanz! o La Casa degli Uomini Perduti.
O peggio ancora quando delle ottime new entry come Nizzoli cominciano ad imborghesirsi e ripulire il loro tratto originario - fiabesco e suggestivo - per far strada alla leggibilità senza guizzi e senza cattiveria di un illustratore di cronaca romanzata.
Anche da Ornigotti mi aspettavo di meglio sinceramente, dopo gli ottimi trascorsi napoleonici .

Per fortuna che ci si può ancora fidare di Ambrosini, Brindisi e Mari .
A Freghieri ed M&G ci sono affezionato, quindi ogni tanto non mi dispiacciono, ma non possono dare certo loro un'identità alla testata come accadeva tempo fa. Vorrei vederli meno spesso ma più attenti, come vorrei vedere più spesso Stano o uno come De Vincenzo a cui spesso assegnano storie peggio che mediocri
Dalla svolta recchioniana in poi vedo cose notevoli solo da Dall'Agnol, Celoni e Cestaro Bros. Persino il promettente Gerasi del #307 si è perso nel lavorettismo con il Principe d'Inverno.

Per il resto, come bene saprete, l'annoso problema grafico che sta pregiudicando al negativo l'andamento della serie è solo questo, a conti strafatti: https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=23&t=8996


ALOHA FOSSA DEI BICOLORISTI
(semo tutti ultras)

Professore, lei mi lusinga (dandomi del pazzo, è chiaro ), sono felice che la pensiamo similmente.

Comunque sia, l'affossare nel titolo del topic è virgolettato appositamente per prenderne le distanze e fa riferimento comunque ad una situazione generale. Potremmo riformulare dicendo: e se fossero anche i disegnatori ad influire sulla generale decadenza di Dylan Dog?, ma m'è sembrato più incisivo così com'è. E più provocatorio, perché no

Io credo che qualcuno tempo fa abbia detto ai disegnatori di smetterla di fissarsi sui dettagli truculenti e di dare un taglio pulito e uniforme. Per esempio a me piaceva molto Mari prima che si facesse ingabbiare.

Guarda, ho sentito con le mie orecchie Mari dire di aver passato gli ultimi anni alla ricerca di un tratto più adeguato per il linguaggio del fumetto e di essere soddisfatto del suo stile attuale. Il famoso Il sorriso dell'oscura signora sarebbe dovuto uscire con uno stile simile a quello di Phoenix ma la pubblicazione fu ritardata perché, per ammissione dello stesso Mari, quello stile era troppo oscuro ed era necessario un cambio di rotta. Quindi, a meno che sia stato lobotomizzato, direi che ci crede veramente. Purtroppo.

Le pressioni dei lettori e della casa editrice c'erano, ma Mari ha detto più volte che effettivamente il cambiamento era necessario perché stava adottando uno stile poco adatto al medium-fumetto per cui lavorava. Rimane il fatto che poi grazie a questo cambio di rotta è riuscito a sviluppare uno stile effettivamente unico e ben codificato, in cui ogni elemento viene rappresentato in una determinata maniera e il tutto contribuisce a rendere ogni linea e ogni dettaglio molto gotici (in tutti i sensi che il termine può avere).

Niente da eccepire se avesse mantenuto lo stile dei primi anni 2000 oggi ha ancora un suo perché, è ancora un artista, però niente di paragonabile a quel meraviglioso tratto da graphic novel. Che forse non era pienamente in linea con Dylan Dog per com'era stato concepito, ma...

Adoro moltissimo i suoi primi lavori su Dylan e le sue ultime prove su Nathan (più dei suoi disegni più recenti), ma forse è più artista ora che prima. È uno dei pochi in cui ogni segno, ogni espediente è assolutamente unico e personale.

Sì, sì, indubbiamente. Ma inquietava di più prima o adesso?

Ambé, se lo paragoni al tratto di Vampyrus come paurosità, l'attuale Mari è poco meno di un collaboratore per la Disney, tanto si è bonarieggiato .

Non saprei...ma più passa il tempo, più mi convinco che quando l'autore SBE, specialmente se dylaniato, raggiunge la sua maturità, comincia ad accomodarsi su uno stile "ri-educato" e composto, oltre che più agevole nella stesura stessa.
L'unica eccezione è Dall'Agnol che ama complicarsi la vita e (forse) Celoni che si è fatto ancora più nervoso .

ALOHA PENNELLO MOSCIO

In tutta onestà non lo so. Io preferisco sempre i disegni del periodo tra Vampyrus e Phoenix. Forse il tratto più inquietante in realtà su Dylan era quello di 'Lo specchio dell'anima', ma potrebbe essere questione di gusti.

L'ho pensato per Nizzoli e hai ragione anche per Ornigotti. Vorrei la prova del contrario, ma, tra gli altri, sarebbe forse lo stesso anche per Camagni (un altro che sono sempre stato curioso di vedere su DD). Son sicuro Bacilieri rientrerebbe tra le eccezioni. Celoni sembra osare di più quando è anche sceneggiatore.

Concordo su entrambe le affermazioni (Rrobe, un bel Color Ambrosini-Ornigotti-Bacilieri-Camagni? )

Bacilieri a parte (che ci pareggia) tutti gli altri forse perderebbero qualcosa con la colorazione.

Dimenticate (ok, so che non lo dimenticate sul serio, è solo un modo di dire ) che la "normalizzazione" di Mari è stata espressamente richiesta dalla Bonelli dopo che Phoenix era stato accolto con qualche perplessità e in redazione erano arrivate alcune lettere di protesta. Magari pochissime, ma sufficienti a far pensare che servisse cambiare – incredibilmente, in Bonelli le cose andavano proprio così, fino a qualche anno fa: di fronte a decine di migliaia di lettori silenziosi e soddisfatti, bastava una sola lettera di protesta perché l'editore prendesse provvedimenti immediati. Questo per dire che, se si parla di autori che si sono – per così dire – adagiati sugli allori, non è quello di Mari il nome da fare.

Il punto è che Mari pare realmente convinto che i suoi disegni di allora facciano cagare