Cravenroad7

nel complesso per me non arriva alla sufficienza

Ho votato buono. Qui ci sono 3 buone storie. Non 3 capolavori, ma 3 buone storie horror, in atmosfera dylandoghiana, che ti fanno mantenere quantomeno la voglia di leggerle fino in fondo. Sarò estremo, ma per me sarebbe stato più convincente se i primi 3 albi della nuova fase fossero state queste storie qui. Rebus sic stantibus, se gli albi della serie ordinaria continuano così, mi sa che dai prossimi mesi leggerò solo i Maxi Old Boy. Ogni tanto.

Ecco, per niente d'accordo. Pochissimo horror, disegni poco convincenti e atmosfera classica quasi totalmente assente. Non che la serie regolare stia messa meglio, ma... Mi aspettavo di meglio, se non altro proprio in termini di atmosfera.

Non ho la forza di descrivere in maniera dettagliata la mia opinione.

Che disastro.

non ci siamo purtroppo... nel maxi mi aspetterei di rivedere, almeno qui, le storie old, in tutto e per tutto, non storie nuovo style con l'unica differenza che c'è ancora bloch.

Ma infatti non sono nemmeno storie nuovo stile. Sono vecchio stile, solo alla maniera della vecchia gestione.
Quindi il peggio.

Spiegateci quale sarebbe questo (cit.) "nuovo stile" e saremo salvati .
Amen...
...-ità a parte, se si tratta di quello visto negli ultimi due inediti preferisco suicidarmi con old (dis)onore piuttosto che esser salvato da cotali gioveni imprese.

ALOHA VECCHIA SCUOLA
(A KAMIKAZZO)

Non avevo votato, dico accettabile

Riprendevo solo l'espressione di Gabriele, immagino si riferisse a quello.

Comunque quello del nuovo-vecchio stile è un equivoco di forma da cui bisognerebbe disilludersi al più presto .

Il vecchio stile (fine anni '80s - inizi '90s) è qualcosa di improponibile adesso, neanche se clonato dall'ambra.
Qui sopra navigherà un Dylan "old" soltanto nel senso di non evoluto rispetto agli eventi (di svolta?) che accadranno sull'inedito, per evitare complicazioni di scrittura a certi autori, e garantire un congelamento dei fatti/setting in sospensione irresponsabile da archi narrativi o serializzazioni causa->effetto.

Per definire il nuovo, di stile, aspetterei un po'.
Per ora non mi convince tanto, e sinceramente ho preferito abbastanza soddisfatto questo malloppazzo mignacchesco - quindi nato da aspettative mediobasse - se non altro per l'irriverenza rimpatriottesca della prima e la leggerezza collegiale dell' ultima storia .
La seconda è da piena fase gualdoniana e si vede anche bendati sottosale.
Con dei disegni un po' più impegnati(-vi) questo Maxi varrebbe tre volte i due precedenti del 2014

RINNOVO UN VECCHIO ALOHA

be' io mi sento abbastanza soddisfatto che ci sono ancora almeno un centinaio di albi regolari che mi mancano e la gran parte dei maxi, quindi in un certo senso ne ho da leggere prima di decidere se acquietarmi nel 'nuovo' e per nuovo intendo già da un annetto e mezzo quando hanno cominciato a darsi del lei, oppure chiudere del tutto con l'esperienza editoriale dylaniata.

pag 268, vignetta 5. Salvo solo questo di tutto il malloppone "Piccoli Brividi".

Si parte con la buona copertina di Cavenago, penso legata alla terza storia.

"Il futuro alle spalle" è un bel giochino di Mignacco, rafforzato dalle tavole di un Roi a suo agio tra zombi e simili.
Storia che ci introduce bene nel mondo dell'Old Boy, celebrando il primo indimenticabile albo. Rivediamo tutti gli storici personaggi con un Groucho partecipe e sulle corde, anche se la battuta migliore è quella di Jenkins sul curling!
Una notte dei morti viventi 2.0 con una sparatoria finale un po' forzata. Bella l'ambientazione e avendo visto un villaggio operaio della zona di Newcastle posso dire che quei sobborghi qualcosa di inquietante ce l'hanno a prescindere.

"L'armonia del silenzio" è una buona storia di routine e nulla più. Forse è più un'occasione per dar la possibilità a Piccatto di sbizzarrirsi con zombie e sangue che scorre a fiumi. E con un tema così "pacifista" non si scade troppo nella retorica. Banali i cattivi e triste la vittima innocente (la guardia notturna) che cade in una guerra di cui non fa parte. Come ha scritto qualcuno pure io non amo tanto gli staterelli inventati, qui pure una fantomatica repubblica post sovietica. Già Ruju aveva inventato il Wamba (che ricordava molto il Ruanda di hutu e tutsi) e poteva usare lo stato reale. La cosa meno simpatica però non sono i cattivi ma la fidanzata di turno di Dylan (almeno utile nel far conoscere a Dylan e a tanti altri che saranno andati su Google o Youtube il talento di Musorgskij).

MIgnacco ci sorprende però con "La festa dei morti" dove anche il talento del giovane Riccardo Torti mi ha sorpreso. Si rivedono i personaggi di "La lunga notte" (Gigante che non ho mai amato) ma l'omaggio è chiaramente allo Speciale n. 8 "I vivi e i morti", uno dei capolavori del vecchio Luigi (disegnato da Siniscalchi). Il finale al cantiere suona un po' troppo autocelebrativo, ma vabbè... Grande Groucho con lo scherzo del peperoncino. Per un attimo ho pensato che i tre killer c'entrassero qualcosa con "I killer venuti dal buio" di Chiaverotti. Dylan ha ancora il distintivo e in azione sa il fatto suo, come la sua bella (il personaggio femminile migliore in tutti i sensi).

Un buon maxi, il primo Oldboy. 9 storie all'anno in "vecchio stile" possono senz'altro alzare la qualità della serie parallela. Sono fiducioso per i prossimi.

Recuperato solo oggi. Se avessi letto questo quando è uscito non avrei mai più comprato un Old boy. Ora sono pronto per il Maxi tuttoMignacco di quest'estate!
La prima è inutile, la seconda è ridicola, la terza è oltre.

Insufficiente.