CaryGrant ha scritto:
Credo che la soggettivita' dei gusti incida molto. Si parla comunque di professionisti bravissimi...
Personalmente non mi piace affatto Mari. Sto rileggendo alcune storie della Barbato e una che faccio fatica a finire e' "Lo specchio dell'anima" proprio per via dei disegni! E' sempre stato cosi' con gli albi illustrati da questo disegnatore e non ci posso fare nulla. Forse preferisco un tratto realistico e pulito,anche se poi non e' sempre vero poiché mi e' piaciuto molto Dall'Agnol in "Sulla pelle".
Detto cio' chino il capo e mi offro come agnello sacrificale per la strega
Beh, quel Mari era al culmine della sua produzione grafica (escludendo Phoenix). De gustibus, ma Mari è la sintesi perfetta tra fumetto d'autore e quello popolare ed è quello che mi aspetto ogni mese di trovare su Dylan Dog.
Il problema è trovare disegnatori innovativi con caratteristiche univoche e peculiari, adatti per un determinato di tipo di storie.
Mi spiego meglio.
Nella scuderia attuale di disegnatori non vedo un Piccatto o un Saudelli per le storie più ironiche;
Un Roi per quelle più angoscianti;
Un Casertano per quelle più splatterose (se ha ancora senso parlarne).
Cercare un eterogeneità è il punto cruciale.
Quello che vedo oggi è una normalizzazione del tratto. Tutti bravissimi, ma non danno quel quid che possa risollevare anche di mezzo punto una storia - gli unici che potrebbero farlo sono Ambrosini (onirico), Mari (horror) e Nizzoli (eros). Per non parlare di autori grezzi e sporchi come Tacconi, Micheluzzi o Dall'Agnol (in questo però confido nel Color Fest). Tra le nuove leve Martinello mi sembra l'unico che possa dare qualcosa in più in tal senso.
Gli altri (Freghieri, Casertano, Bigliardo, Cossu, Brindisi etc) o non c'entrano nulla con Dylan, o si sono involuti o non possiedono un tratto che li renda unici per un determinato tipo di storie.