Cravenroad7

Che noia? Da quando struttura convenzionale = noia? Giusto per restare tra le uscite recenti, Saguaro per esempio è una serie convenzionale all'ennesima potenza, ma ottimamente scritta e MAI noiosa. Dividere in due gli albi sicuramente poteva essere una cosa curiosa e (per quanto ne so) innovativa, l'ho anche detto nel post precedente, peccato che non si è stati in grado di sfruttarla al meglio.

Infine, non ho criticato il modo in cui Recchioni decide di far morire i protagonisti, ma la mancanza di tensione e di emozioni. Se alla morte di un protagonista non provi né caldo né freddo direi che c'è qualcosa che non va...

Sicuro? Io trovo Saguaro noiosissimo, altroché. Il che non vuol dire che una struttura convenzionale non si possa usare, solo che non mi riesce difficile credere che l'idea non affascinasse Recchioni. Vuoi proporre qualcosa di diverso? Devi essere radicale. Almeno in un qualche senso.


Certo che c'è qualcosa che non va, sono tutti figli di buona donna. Ho apprezzato molto questa scelta di realismo smaliziato, un modo sorprendente e azzeccato di evadere dai cliché del racconto epico.

Una delle ultime cose che direi su Saguaro è che sia noioso... un po' troppo "classico" semmai, ma le storie noiose non credo siano queste.



Hai mai letto John Doe? I suoi personaggi si che erano figli di buona donna, a cominciare da lui, questi qui a confronto sono agnellini! Eppure quando lo leggevo mi venivano i brividi. Su un altro pianeta per quanto mi riguarda!

Non nego che sia scritto bene, ma non riesce minimamente ad entusiasmarmi. E lo dico con rammarico.

Quanto a John Doe, ne ho letto qualche numero e lo apprezzo molto, probabilmente per molti versi anche più di Orfani, ma le due serie hanno un taglio dichiaratamente diverso, non mi sento di fare paragoni.

il finale di Orfani aveva da una parte uno psicopatico che nella vita ha sempre ammazzato a comando pur sapendo che i suoi capi erano dei bastardi e che alla fine s'è ribellato solo quando i suoi capi hanno cercato di ucciderlo. dall'altro un povero disgraziato stritolato tra l'essere il capo in un ambiente ristretto e un sottoposto nell'unico ambiente più grande in cui potesse vivere, che ha visto in faccia cos'erano realmente i suoi capi e ha deciso coscientemente di restare in quel sistema. uno vuole far scoppiare tutto fregandosene di quello che succederà, uno vuole mantenere il mondo così com'è fregandosene di quello che si potrebbe migliorare

se anche l'empatia con i personaggi fosse un valore assoluto, difficile capire come si potrebbe far empatizzare il lettore con delle posizioni così estreme.

poi, appunto, c'è da chiedersi cosa sarebbe successo se nella storia della narrativa si fosse andati sempre dietro a questa cosa castrante e omologante dell'empatia tra il lettore e il personaggio.

Per come la vedo io l'empatizzare con i personaggi è una delle cose fondamentali. Ripeto, in JD c'era la feccia più feccia che si potrebbe immaginare, eppure quanto ero affezionato a quei figli di puttana!!

Orfani 3: solo Roma vale il prezzo dell'albo.
E in più bell'episodio

E sfogliandolo direi che anche i disegni di Ambrosini non sono da sottovalutare

L'ultimo è un gran bel numero... la seconda serie mi sta intrigando di più

Highligt:

I disegni di Ambrosini sono stupendi, non avevo dubbi. La Roma post apocalittica, il Ringo michelangiolesco, la bella e "delicata" Rosa e altro ancora. Fascinosa la colorazione.
Faccio il salmone, però a me prendeva di più la prima serie.

Concordo assolutamente.

E io concordo con voi. Sono entrambe belle. La seconda solo un po' piú "convenzionale".

Spettacolo i colori, la luce di Roma è straordinaria e malatissima.

Per ora Ringo mi piace più di Orfani, ma riconosco che la vera marcia in più è l'ambientazione italiana.

La qualità rimane alta ed è identica tra prima e seconda serie. E' proprio il mio interesse di lettore - personale ovvio - che è calato, non sento più quella suspense di prima, che mi faceva divorare la parte del passato in pochi minuti per vedere cosa succedeva nel futuro e un numero dopo l'altro. E certo son qui ad aspettare quando arriveranno a Milano (magari ancora con Ambrosini ai disegni ), ma la vicenda di Ringo e i suoi compagni, come finiranno, cosa succederà, ecc. non è che m'interessi poi troppo.