Cravenroad7

Si ma fumetti italiani che parlano di mafia è meglio evitarli..
Sarebbero colmi di luoghi comuni come le copertine della Domenica del Corriere con tanto di carabiniere con il colletto slacciato che salva una bambina...

Si... ma infatti qua starebbe la grandezza dell'eventuale autore: nell'evitare simili (e più ridicole) baggianate

Abbastanza impossibile. Anche perché si scadrebbe nel politico tirando in ballo, ad esempio, Berlusca come quello che preme il pulsante per far saltare in aria Falcone. Nel genere cui fai menzione, o ci si appella a figure entrate nel mito ( Al Capone, Lucky Luciano, gli Intoccabili...) o si finisce con il creare l'ennesimo siciliano che parla come Garko e che ammazza uno sbirro al minuto. Se pensi, a parte rare eccezioni, mai che si sia stati capaci di prendere spunto dal terrorismo per far cose dignitose.
In Italia tutto è politica, persino i morti ammazzati.

Oh mamma!!! Orrida visione...
brrrrrrrrrrrrrrr

Beh... questo è vero fino a un certo punto... rimanendo in tema, fino al famoso maxi-processo dell'87 (mi pare) sono ormai accertate verità giudiziarie... i problemi vengono dopo... ma alla fine stiamo lì a parlare del nulla.
L'intenzione mia era quella dell'esempio. Con qualche altro genere in voga in questo periodo, si può tirare sù una serie degna e non la solita minestra (che seppur buona, a lungo andare, stufa)
"Dragonero", ad esempio, l'ho trovata una bella novità bonelliana. Ma siamo sempre in un genere che si, piace alle masse (basta vedere i successi del "Signore degli anelli" o de "Il trono di spade") ma che secondo me si presta poco al fumetto (per quanto a parer mio Enoch-Vietti e il parco disegnatori han fatto fino adesso un lavoro egregio). Insomma, il fantasy o lo immagini leggendo libri con descrizione dettagliate ed evocative, o rimani incantato dinanzi agli effetti speciali cinematografici e, ormai, televisivi. Nel fumetto perde molto.

PS verissimo anche il capitolo terrorismo. Ma a pensarci bene, a parte gli anni 60 e qualche eccezione post-'60, qualsiasi cosa che tocca la cronaca (e il passato) del Bel Paese è di livello andante tra il bassissimo e lo zero assoluto.

A me l'idea di Lord sulla mafia piace molto, per davvero - ecco, a proposito di altre serie, ma lì si tratta della Barbato .
Solo che per bypassare i problemi politig-/chevoli bisognerebbe ambientarla in un contesto di fantasia, o a partire dai tempi di Al Capone, prendendo spunto da storie (di storia) vere.
Uno come Pif ci ha fatto una commedia molto garbata/brillante, ma lì è tutto un altro discorso e c'era la MiaAmata di mezzo...


L'unica cosa su cui storcerei il muso è il bisogno di un solito eroe, magari eponimo, che dia il nome alla testata.
Uno dei luoghi comunissimi della SBE, quasi un marchio da cordata ombelicale... da cui non ci si vuole separare.
Secondo me se si vuole crescere - v. Orfani pre-Ringo - bisogna avere anche il coraggio di non incentrare la serie su un unico protagonista, puntando invece sulla coralità, sul passaggio delle generazioni - di picciotti in questo caso - e sugli effetti dei punti di vista alternati. Dall'interno o dall'esterno, di un affiliato, di uno sbirro, di un esule, di un faccendiere, di un giornalista, di un tizio comune.
Obliquando ambiguamente quello che sarebbe troppo lineare, e creando un party niente male di potenziali riferimenti.

Ho già il titolo: COSA MOSTRA ( )

NIENTE SACCIU, SOLO ALOHA

AHAHAHAHHAHAHAHAHA

Nient'affatto, pessimo film. Capotondi ridicola in certi momenti.

OT...
...ma visto che siamo sotto Natale sarò più clemente verso quanto dici profanamente senza saperlo...
e senza comprendere lo sconcerto di divina bellezza su pellicola apportato da Lei



C'è anche il sito nel caso.

NO ALOHA PER PROFANI

Beh... non per continuare forzatamente l'OT... ma definire "pessimo" il film "La mafia uccide solo d'estate" mi pare esagerato.
Posso capire che non si riesce a empatizzare del tutto con il vissuto dei palermitani (e quindi non accettare determinati comportamenti, allusioni o dialoghi).
Posso capire che "registicamente" per lunghi tratti sembrava una puntata de "Il Testimone"
Posso capire che la Capotondi non è la Streep (però a Cristiana l'inflessione palermitana non gli veniva male, considerando che si presume, nel film, di ceto alto).
Posso capire che la gestione dei bimbi in scene non è la cosa più facile da fare per un regista (tanto più in un opera prima).
Posso capire queste e altre mille ragioni.
Ma il film merita attenzione. Ti porta a pensare. Ti emoziona se ne riesci a condividere, realmente, anche un solo minuto.
Può non piacere, ma se questo è il Pessimo italiano, mi chiedo tutto il resto della nostra cinematografia (salvo rari casi) che livello sia.

penso che in Bonelli ci stia gente con le capacità per mettere le mani nella storia italiana recente e farne qualcosa di notevole.
un altro discorso è che la SBE sia disposta a caricarsi un peso del genere. perchè è evidente che ogni scelta che si fa nel raccontare certi eventi storici si porta dietro determinate visioni della storia italiana
basta pensare a tutte le polemiche che ci furono su Romanzo Criminale (più il libro e il film che la serie, a dire il vero)
o anche a quando Camilleri ha trattato la mafia con Montalbano

E però Romanzo Criminale è uno di quegli esempi felici di riproposizione "storica" delle vicende nazionali. De Cataldo, prima, e Placido, dopo, seppero ricreare perfettamente il clima degli anni della Banda della Magliana evitando nomi diretti (seppur perfettamente riconoscibili).
Siamo sempre lì. Sono gli autori che fanno grande un racconto storico. Se penso a tutto ciò che si potrebbe raccontare di Cosa Nostra, dallo sbarco alleato voluto da Lucky Luciano & Co. fino all'ancora latitante Messina Denaro, si potrebbero fare serie infinite...

Perdonatemi, con il poco tempo a disposizione mi sono spiegato male.
Non intendevo, parlando di Td (che prendo come esempio semplicemente perché è uno dei pochi telefilm che sono riuscito a seguire) "consigliare" alla Bonelli di fare un fumetto ambientato in Louisiana o che parlasse di riti pagani ma semplicemente prendere come riferimento certe serie televisive per la freschezza del linguaggio che hanno, piuttosto che per il ruolo centrale che ricoprono in esse la definizione e l'introspezione dei protagonisti.... E potrei proseguire. Comunque chi l' ha visto penso abbia capito a cosa mi riferisca.

Poi per carità , sono il primo che prende Adam Wild perché è una serie disegnata bene e scritta ottimamente ma mi piacerebbe ogni tanto venire spiazzato dalla SBE e non leggere racconti dell' ennesimo eroe avventuroso ambientato in x nel periodo y.

Diciamo che se mi parli di True Detective (ottimo, eh!) ti rispondo prontamente che Manfredi l'ha già fatto con Magico Vento

Ho messo le mani avanti perché questo film è piaciuto a tutti (molti) e ha pure vinto premi, ma se lo giudico da un punto di vista puramente cinematografico trovo che è scritto, recitato e diretto male. E non ci sono santi, è pieno di ingenuità e brutture da cima a fondo. Essendo anche palermitano mi sento intitolato a dire pure di più: questa commediola farsesca, molto poco divertente all'atto pratico, accostata a fatti tragici stona parecchio. Il film non sa se vuole essere un documentario, un film drammatico o una commedia romantica. E alla fine l'unica destinazione che riesco ad immaginare per una cosa simile sono quelle proiezioni mattutine dedicate ai bambini delle scuole elementari allo scopo far conoscere loro determinate realtà.

Paragoni non se ne fanno. Ognuno può essere pessimo a modo suo.

De gustibus....
io invece ammiro chi ha il coraggio di affiancare al dramma la comicità. In grande come Benigni (con "la vita è bella")e in piccolo come Pif.
ma ripeto: de gustibus. Del resto molti hanno pure odiato Titanic che io adoro... quindi non sto là a macinare per le mie ragioni. Il mondo è bello perché è vario... e ogni testa è tribunale