Beh... diciamo che la storia è ottima fino a un certo punto, ovvero fino a quando Sclavi mette in risalto la paranoia al limite della pazzia di Trelkowski e la sostanziale ambiguità della situazione.
"Ambiguità" nel senso che non è chiaro se dietro ci sia davvero un complotto oppure se ogni cosa sia il frutto della fantasia malata dell'inquilino.
Un po' quello che era il fulcro del film di Polanski: non è mai chiaro (neppure nel finale) se esista un complotto o se l'inquilino sia solo un paranoico.
Proprio come in
Rosemary's Baby non era mai chiaro se esistesse davvero un complotto satanista o se tutto fosse frutto della fantasia malata di una puerpera psicologicamente instabile (neppure il finale col primissimo piano degli occhi del neonato chiarisce la faccenda).
Anche quando Dyd entra in scena, l'atmosfera paranoica iniziale regge bene.
Ma quando Sclavi cerca di dare una spiegazione, seppur parziale (i Doppelganger), la storia si sfilaccia.
L'atmosfera claustrofobica e ossessiva viene meno per fare posto a una sfilza di sequenze oniriche magari interessanti, ma un po' fini a se stesse. Si ha la sensazione che a un certo punto Sclavi non sapesse bene dove andare a parare. Così l'ultima parte della storia risulta debole e raffazzonata.
Resta quanto di buono si era visto prima di quel momento. E non era poco!