Cravenroad7

Forse preferisco leggerli quando sono ispirata: anche il numero 338 di Dylan Dog l'ho letto dopo quasi un mese, anche se ero molto interessata.
Alcuni gli ho iniziati, ma non gli ho ancora finiti.

Sconcordo, naturalmente.
Ambrosini ebbe in effetti un calo d'ispirazione diciamo verso metà serie, ma poi recuperò alla grande, con alcune delle ultime storie che tra le cose più autenticamente "noir" mai lette in Bonelli. Per dire, LA MORTE ALLA PORTA, a cui Aleksandr da solo un 6,5 per me è un gioiello di pessimismo e fatalismo.

Ecco, di quella storia ho un ottimo ricordo anch'io, però il discorso, per me, rimane comunque valido. Pur essendo Napo una piacevolissima serie, non la ritengo (come fanno alcuni) così imprescindibile (poi va be', non ho perso un numero e lo stesso ho fatto con Dix).

I voti sono basati sul mio personale gusto (es. Le spoglie del guerriero è ritenuto spesso tra i migliori, ma mi ha lasciato un po' freddo) e anche contestualizzati all'interno della serie. E forse li ho dati un po' al ribasso. Ad esempio per La donna del dipinto ero sul 9, poi ho pensato che altre storie cui davo questa valutazione erano ancora migliori.
La morte alla porta alla prima lettura mi era parso bellissimo, di recente ho riletto anche questo e, sarà per la trama che ricordavo, mi ha preso molto meno, gran disegni però. E ammetto che se dovessi paragonarlo ad alcuni albi di Dylan Dog che ho votato dall'accettabile in su, vincerebbe questo il confronto*.
Gli albi precedenti quelli che ho citato per me sono tutti (con poche eccezioni, forse uno, massimo due Ambrosini, qualche Cajelli, comunque sul 6 - 6,5) dal 7 in su e con parecchi 8 e 9. I dieci sono davvero restio a darne, ma qualcuno a mio avviso lo merita (e forse anche Crash).
E l'ultimissimo (speriamo di no però) di Ambrosini, Buggy, è molto bello.
Ovviamente ad Ambrosini do un 10 per aver concepito e realizzato questa serie.
Sono tra quelli (si capisce dal mio avatar ) per cui il fumetto è imprescindibile, forse il mio preferito (insieme ad altri, ma non inferiore a nessuno) tra i Bonelli.

*Davvero a ripensarci, confrontandolo con Dylan Dog e altri, dovrei alzare di un punto tutte le mie valutazioni qui. E infatti ho modificato alcuni voti del post precedente. Considerando anche che a una prima lettura, quasi tutti, mi erano piaciuti molto, hanno perso (questi ultimi albi di Ambrosini, non i primi) qualcosa nella rilettura.

#1 L'OCCHIO DI VETRO (Testi e disegni Ambrosini)

Riletto l'altro giorno. Primo numero di carattere introduttivo, conosciamo (quasi) tutti i personaggi principali e le loro relazioni, compresi gli "spiritelli" e l'antagonista del nostro Napo, il cattivissimo Cardinale. Adorabile la Sig.ra Simenon nel contrastare il caratteraccio del protagonista. A livello di trama mancano la soluzione a effetto e l'indagine costruita sui due piani (quello razionale e quello onirico) che contraddistingueranno la maggior parte degli albi, ma tutto il resto è presente e funziona a dovere. L'albo sale di livello nel finale con l'incursione di Napoleone nella casa dei due gemelli e tutta la tragica vicenda che si consuma nella villa. Ambrosini più che buono ai disegni, ma ora come allora nel 97, questo esordio, pur ben confezionato, non mi ha esaltato più di tanto.
Discreto.

Ehi Azzazzino, non avrai mica intenzione di fare una rilettura completa anche di questa serie?
Tanto sono solo 54 numeri, che vuoi che sia...

Nel caso tutto il mio appoggio, sghembo...perché ci sarà per forza qualcosa da ridire, of course.
Anche perché un po' t'invidio, ed avrei tanta voglia di rileggermi in sequenza serrata tutto questo fumetto, magari rimbalzando qualche commento con te (ed altri) a fine lettura.
Ma il tempo è tiranno, e la pigrizia un malanno .

ALOHA 25a ORA

L'idea mi sta sfiorando. Non li ho qui in casa, li ho "parcheggiati" da mia mamma. In questi giorni sono spesso lì per una concatenazione temporanea di fattori astrali e mi sono ritrovato la serie in bella mostra che mi guardava. A differenza di Dylan, Napo non l'ho mai riletto se non qualche numero sporadico.
Se m'appoggi ben venga, non ho mai scambiato pareri con nessuno su questa serie se non a rare mostre di fumetti.

Tornando al commento del #1, rinnovo i ringraziamenti ad Ambrosini per avermi fatto a suo tempo scoprire Durrenmatt.

Li ho letti tutti (con gran piacere), ma tra qualche numero perso (leggi mai restituito) e letto in prestito (e sempre restituiti) ne avrò circa una trentina, quindi una rilettura integrale non potrò mai farla
Però ho alcuni numeri da riprendere che ricordo poco (come La profezia del merlo ad es.) e laddove la memoria mi soccorrerà non mi spiacerebbe dare il mio contributo nel commentare.
Erano interessantissimi i profili di autori noir nei primi 8 numeri, peccato non sia diventata una rubrica fissa della serie.
Dürrenmatt lo conoscevo già grazie ad una professoressa di prima superiore dalle letture non sempre noiose e col tempo è stata una sempre piacevole lettura e scoperta. Quali sono i suoi libri che preferisci Altair? Ma forse è meglio su questo argomento se mi rispondessi, se ne hai voglia, nella sezione apposita per non andare OT.
Buona giornata a tutti i napoleonici

@Aleksandr: ti rispondo nell'altro topic per Durrenmatt.
Ci sono cascato. Eccomi con il commento del #2. E sistemo anche quello del #1.

#2 IL CAVALIERE SENZA NOME (Testi Ambrosini, Disegni Del Vecchio)
Albo nettamente superiore a quello d'esordio. Ambrosini quando tratta il tema dell'identità fa sempre centro, dai tempi del dylandoghiano "Dietro il Sipario", anche quando il diavolo ci mette lo zampino come qui e in "Una nuova vita". Da questo secondo numero prende corpo la duplice costruzione dell'indagine che rimarcavo mancante nel #1. "Al di sopra degli stagni, ecc..", all'interno del sogno di Napoleone, si narra una vicenda (liberamente tratta forse dal Cavaliere Inesistente di Italo Calvino) che ha il suo riflesso nel mondo reale; cambia il carnefice ma la soluzione resta speculare. Entrambi i colpevoli hanno negato la propria identità, una volontariamente, l'altra per uno scherzo del demonio. A chiudere il cerchio sul tema, in maniera forse ridondante, è lo stesso Napo che, senza i suoi spiritelli, si sente privato della sua essenza. Lucrezia, Caliendo e Scintillone però non hanno ancora qui una caratterizzazione sufficiente per intendere cosa e quanto è mancato al protagonista; qui, come nell'Occhio di Vetro, è rimarcato solamente la loro funzione di prodotti psichici parti dell'anima. Tra i comprimari ricorrenti, mentre rimane ancora un po' anonimo Dumas, prende sostanza la figura di Boulet come personaggio tanto strambo e goffo nei suoi atteggiamenti quanto eccellente poliziotto. Curati anche i personaggi secondari che appaiono poco, forse il solo Michu è più malinconico che divertente come forse avrebbe dovuto essere.
Il tratto pulito di Del Vecchio, pur senza esaltare, si fa apprezzare tanto nelle tavole onirico-medioevali, quanto in quelle elvetico-realistiche.
Molto buono.

Il primo numero, per me, è da 7, l'inizio è memorabile, la trama gialla un po' di routine, compare l'indimenticabile Cardinale. Posto che gli esordi sono spesso sottotono oppure incompiuti e spesso molto spazio è dedicato ad introdurre il protagonista e il suo habitat (che comunque si delineerà meglio strada facendo) direi un bell'esordio tutto sommato. I numeri successivi sono già migliori Il cavaliere senza nome è da 8, Il folle Barrakan poi lo ritengo uno dei capolavori della serie.

Il folle Barrakan!!!

Domanda: io ho solo il primo numero di Napoleone, ma se voglio avere un numero dove c'è la caratterizzazione completa dei personaggi, quale mi consigliate?

Direi i primi 8 per comodità e se li trovi, anche perché inizialmente costituivano da soli una miniserie che poi, per fortuna, è diventata una serie vera e propria.

Alcune riletture:

Il cavaliere e il drago - n. 40 -
Un albo fin troppo scorrevole per i canoni della serie. Interessante la riflessione sulla figura del drago, erede dei dinosauri (prologo), simbolo del male e la rilettura onirica (in chiave umoristica e demistificante). Predomina l'azione con Napoleone novello San Giorgio al salvataggio della principessa. Forse non troppo originale, ma di buon intrattenimento. Confermo il mio voto tra il 6,5 e il 7.

La profezia del merlo - n. 6 -
Qui il voto è decisamente 8 o qualcosina in più. L'inizio nell'Al di sopra è folgorante e gli incubi del protagonista sono degni del miglior Bergman. Avvincente anche lo sviluppo noir e la conclusione, esempio di riuscito connubio tra trama e parte fantastica. I disegni di Del Vecchio sono belli, forse fin troppo nitidi e questo toglie un po' di pathos ad una storia che avrebbe richiesto più sfumature cupe.

Una riflessione sul caso (o destino o quello che si crede): in questa serie volutamente gli avvenimenti capitano "per caso", spesso con connessioni improbabili ed inverosimili, con continue contaminazioni tra il mondo dell'Al di sopra (dove spesso prendono forma e da lì partono) e quello di Napoleone, che funge da tramite e catalizzatore. E' una caratteristica della serie ed è, volente o nolente, parte della sua struttura (e del suo fascino), per quanto a qualcuno possa sembrare un po' alla Signora in giallo così non è, sarebbe stato più facile per gli sceneggiatori utilizzare il semplice espediente di Napoleone amico e in contatto con la polizia (Dumas e Boulet) con questa a contattarlo come una specie di consulente per ogni caso strano che si presenti.

Comincerò a leggerlo una volta in pari con AW. Avevo finora letto solo i primi 5 e mi era piaciuto molto, ora ho recuperato tutti gli albi in fumetterie varie e terminerò anche questa.

E visto che qualcuno ha cominciato a rileggerli verrò qui a confrontarmi, poi.