Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:18 pm 
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P.S. tanto per darmi (ma poi chissene...) la zappa sui piedi: sul terzo numero di Adam Wild il nostro scende giù da una collina col culo imbracciando una pistola e un fucile e facendo secchi 2-3 schiavisti arabi alla volta...arrivato a quel punto ho fatto "tsk, tamarro!" e ho continuato la lettura senza battere ciglio...che ci posso fare? :)
Queste cose fatte da Adam sono perfettamente credibili! :)

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una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:34 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Non ritengo si tratti solo di accettare le incongruenze e falle di verosimiglianza di un prodotto perché scritto o girato anni fa.
Si tratta di come quel prodotto è stato scritto e filmato.
Nessuno si chiede della verosimiglianza della Divina Commedia, ma è altrettanto vero che nel capolavoro di Dante non esistono scene che siano totalmente implausibili con il contesto nel quale il poema è inserito.
Un demone ha le hai e vola. Punto. Dante e Virgilio salgono sulla schiena di Gerione per discendere vari cerchi infernali. Punto.
Non è che Dante si toglie la tunica e sotto ha la tuta da superman e si carica Virgilio sulle spalle e scende planando.
E poi, che Dante parli, interagisca con anime di defunti, santi e arrivi a vedere Dio, è tutto un cammino che ha le sue spiegazioni e filosofie. La meravigliosa bravura del sommo poeta è farci credere, addirittura sperare, che ciò che scrive sia reale e instillare alla fine, l'ironico dubbio che ci sia stato davvero, nel aldilà.

In Oltre la Morte Dylan agisce in modo implausibile ( per non parlare del suo avversario...) ma ciò non ha alcuna rilevanza nello svolgersi della storia.
Anzi sono quegli atteggiamenti eroici, eccessivi ma sorretti da una costruzione narrativa valida, a rendere iconica e fortemente simbolica tutta la vicenda.
E' una distruzione fisica per arrivare alla redenzione dell'anima.
Nel 339 tutto questo non esiste. Esiste una vicenda action hero molto ben costruita, che affonda nella retorica politica e grazie a questa mancanza, che affiorano falle ed espedienti narrativi, non il contrario.
Nella saga di Elettra, di Miller, Bullseye, il grande nemico killer di Devil, si libera con un bug clamoroso delle catene che lo imprigionano dalla polizia. Eppure a parte una osservazione meramente ludica, nessuno si è mai soffermato su quel episodio per definire implausibile la morte della ninja amata da Devil.

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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:35 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
AndreaBerga: Beh però questi tre numeri sono numeri "particolari"... Tutti e tre in un modo o nell'altro non hanno il solo scopo di raccontare una storia alla Dylan Dog ma hanno lo scopo di creare le basi per i numeri successivi, di "reinventare" il "nuovo" mondo che Dylan dovrà abituarsi a vivere. Noi stessi dovremo abituarci a questo nuovo mondo e a queste nuove modalità L'albo scorso doveva mandare in pensione Bloch mentre questo numero doveva presentare i due nuovi personaggi. Insomma due parti non banali. Immagino solo quanto spazio avrebbe avuto in più la storia di questo numero se non si fosse dovuto presentare il nuovo personaggio. Si sarebbero avute a disposizione almeno 15 pagine in più da dedicare alla storia (mica poche).

L'osare recchoniano anche a me ha fatto sognare ma in fin dei conti credo che le storie capolavoro, quelle che tutti vorremmo leggere, sono proprio quelle in cui avventura, poesia e amore dell'autore verso un determinato tema si amalgamano perfettamente e su Dylan Dog i capolavori anche tra i primi 100 non sono stati più di 20. Insomma un capolavoro al mese sarà dura. Io mi accontento di leggere storie belle, coinvolgenti e ogni tanto qualche storia con qualche tema disturbante.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:47 pm 
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Località: Forlì
Alemans, infatti ammetto di avere avuto io troppe aspettative assurde ;). Sui tre numeri ho detto proprio "vale per certi aspetti", ovvero il reinventarsi il mondo dylaniato con annessi e connessi, certo però che le storie mensili (nudi e crudi soggetti intendo) possano essere subito valutati all'interno delle intenzioni della nuova cura editoriale senza chissà che attese/attenuanti (nel bene e nel male eh!). Sul fatto dello spazio "rubato" dai nuovi personaggi ti dico "NI". Riflettevo in questi giorni, in maniera puramente giocosa e blanda, su un ipotetico confronto (pessima cosa, ribadisco quindi, blandamente) tra il 339 e "finchè morte non vi separi": nel 121 abbiamo 1 presentazione di Lilly, personaggio chiave mai più apparso (o sporadicamente citato/ mentre Carpenter potrà esserre sviluppato da qui a tot anni), 2 storia d'amore fondamentale per Dylan 3 primo incontro tra Dylan e Groucho 4 situazione di Dylan a fine storia (abbandono Scotland Yard e alcolismo + amicizia con Bloch) 5 fase onirica/surreale (il matrimonio, la prigione) 6 (cosa di cui più ho sentito la totale assenza in Anarchia) lo sguardo profondo, arguto e acuto di Dylan su problemi di attualità (IRA, terrorismo, presa di posizione di Dylan, accidenti, ma vi ricordate il dialogo tra Dylan e Bloch in prigione???) senza pipponi e senza retorica. Tutto in 98 pagine...è un gioco scemo, lo ammetto per primo, però insomma, ho valutato anche questo in seguito a tutti gli scontri avvenuti nel forum in questi giorni :)


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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:51 pm 
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MandarinoFish ha scritto:

Scusami, Diabolo, ma per essere dylan dog deve ripetere a manetta ogni qualvolta si presenti la situazione la frasetta per farti capire che è claustrofobico, che non ci capisce una mazza di tecnologia etc etc?
Sai che che palle doverlo sottolineare ogni volta? Che poi non è manco detto che non lo pensi o dica. L'autore potrebbe anche non mostrarcelo proprio per snellire la narrazione.



Più che altro se (come dici tu) "non ci capisce una mazza di tecnologia" non la usa (come tra l'altro ha sempre fatto). E se è obbligato a fare qualcosa che lo atterrisce (come infilarsi in un cunicolo) lo fa in maniera credibile e tra mille paure, come in "Il ritorno del mostro" e in tutte le altre avventure successive in cui è capitato. Non mi pare che quei pensieri appesantissero la narrazione. Che poi non capisco: il 339 presenta diversi pensieri inutili ai fini della storia ("Spiacente Miller, domani avrai un brutto mal di testa", "Strisciare nei condotti di aerazione, ma chi mi credo di essere, Bruce Wilis?", "Pochi metri. Fortunato vecchio mio", "Giuro che se esco vivo da questa storia mi metto in pensione come Bloch", ecc.) e proprio un balloon di pensiero sulla sua claustrofobia avrebbe appesantito la narrazione?

MandarinoFish ha scritto:
Oltre la morte, devo dire altro?


Sì, dovresti dire anche che Oltre la morte è una storia intimistica con qualche sequenza d'azione, non un'avventura come questa in cui il nostro dall'inizio alla fine della storia si cala nei condotti nell'aria, spenzola appeso a un nastro segnaletico, fugge in auto ai 150 all'ora, investe in pieno un rivoltoso, forza posti di blocco della polizia, ecc. Non mi pare la stessa cosa, proprio per niente.

MandarinoFish ha scritto:
Non lo sai, come non lo so io. Cioè, stiamo parlando di una gestione che potrebbe durare anni. Questi tre numeri non sono altro che di preparazione. Avere la presunzione di dire che questa è la strada giusta o sbagliata dopo solo tre numeri fa ridire.


Certo che non lo so, non sono chiaroveggente. Ma queste sono le premesse, e si tratta di premesse strutturali, che non potranno non avere ripercussioni ben precise ed evidenti sulla storia. La tua osservazione avrebbe senso se io mi lamentassi della qualità della scrittura di queste prime storie della fase 2. Lì potresti dire: "Dai tempo agli autori di assestare la serie". Ma (riprendendo l'esempio mio di prima di Sherlock Holmes senza Watson e con un'assistente figa al suo posto) è come se tu mi dicessi: "Aspetta, dai tempo, magari è bello vedere Holmes che flirta con la sua nuova assistente". No, grazie. Non perché sono un barboso nemico del nuovo che avanza, ma semplicemente perché non è più lo stesso personaggio. Non è più Sherlock Holmes e quindi non mi interessa. Pretendere che almeno le caratteristiche base di un personaggio non vengano stravole (e di conseguenza contesti e atmosfere) mi sembra da parte di un lettore un atteggiamento semplicemente coerente, non certo reazionario.

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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 4:55 pm 
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Iscritto il: ven apr 20, 2012 8:08 pm
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Località: Bentivoglio (BO)
dogamy ha scritto:
Non ritengo si tratti solo di accettare le incongruenze e falle di verosimiglianza di un prodotto perché scritto o girato anni fa.
Si tratta di come quel prodotto è stato scritto e filmato.
Nessuno si chiede della verosimiglianza della Divina Commedia, ma è altrettanto vero che nel capolavoro di Dante non esistono scene che siano totalmente implausibili con il contesto nel quale il poema è inserito.
Un demone ha le hai e vola. Punto. Dante e Virgilio salgono sulla schiena di Gerione per discendere vari cerchi infernali. Punto.
Non è che Dante si toglie la tunica e sotto ha la tuta da superman e si carica Virgilio sulle spalle e scende planando.
E poi, che Dante parli, interagisca con anime di defunti, santi e arrivi a vedere Dio, è tutto un cammino che ha le sue spiegazioni e filosofie. La meravigliosa bravura del sommo poeta è farci credere, addirittura sperare, che ciò che scrive sia reale e instillare alla fine, l'ironico dubbio che ci sia stato davvero, nel aldilà.

In Oltre la Morte Dylan agisce in modo implausibile ( per non parlare del suo avversario...) ma ciò non ha alcuna rilevanza nello svolgersi della storia.
Anzi sono quegli atteggiamenti eroici, eccessivi ma sorretti da una costruzione narrativa valida, a rendere iconica e fortemente simbolica tutta la vicenda.
E' una distruzione fisica per arrivare alla redenzione dell'anima.
Nel 339 tutto questo non esiste. Esiste una vicenda action hero molto ben costruita, che affonda nella retorica politica e grazie a questa mancanza, che affiorano falle ed espedienti narrativi, non il contrario.
Nella saga di Elettra, di Miller, Bullseye, il grande nemico killer di Devil, si libera con un bug clamoroso delle catene che lo imprigionano dalla polizia. Eppure a parte una osservazione meramente ludica, nessuno si è mai soffermato su quel episodio per definire implausibile la morte della ninja amata da Devil.


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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 5:30 pm 
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Località: Corbetta
AndreaBerga: Ammazza mi citi proprio così la mitica "Finche morte non vi separi"??' Che non me ne voglia il buon Simeoni ma reputo quella storia migliore di questa sopra tutto per come vengono mescolati gli ingredienti che hai definito! Non mi sembrava fossero 98 pagine forse erano un pò di più ma non è questo che importa. Quella storia è segno che con tanta carne al fuoco si può comunque creare una bellissima storia... Ecco secondo me qui sta la differenza tra una storia che è un capolavoro (Finchè morte non vi separi) e una BUONA storia (Anarchia nel regno unito)!! La prima è scritta più con emozione la seconda più con mestiere (o almeno questa è la mia impressione.) Cioè entrambi Simeoni e Sclavi sono ottimi sceneggiatori (li reputo sullo stesso livello) ma forse in questa storia Sime ci ha messo più mestiere e meno emozione(il contrario di La paura e il buio- infatti quella è una delle mie storie preferite dei romanzi a fumetti).

Però di "Finche Morte non vi separi" temo ve ne sarà una sola (come di Oltre quella Porta e Mater Morbi del resto). Storie così vissute in cui l'autore ci mette così tanto del suo vissuto o del suo amore per il personaggio saranno sempre storie capolavoro!!!

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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 5:32 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5673
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Diabolo ha scritto:
MandarinoFish ha scritto:

Scusami, Diabolo, ma per essere dylan dog deve ripetere a manetta ogni qualvolta si presenti la situazione la frasetta per farti capire che è claustrofobico, che non ci capisce una mazza di tecnologia etc etc?
Sai che che palle doverlo sottolineare ogni volta? Che poi non è manco detto che non lo pensi o dica. L'autore potrebbe anche non mostrarcelo proprio per snellire la narrazione.



Più che altro se (come dici tu) "non ci capisce una mazza di tecnologia" non la usa (come tra l'altro ha sempre fatto). E se è obbligato a fare qualcosa che lo atterrisce (come infilarsi in un cunicolo) lo fa in maniera credibile e tra mille paure, come in "Il ritorno del mostro" e in tutte le altre avventure successive in cui è capitato. Non mi pare che quei pensieri appesantissero la narrazione. Che poi non capisco: il 339 presenta diversi pensieri inutili ai fini della storia ("Spiacente Miller, domani avrai un brutto mal di testa", "Strisciare nei condotti di aerazione, ma chi mi credo di essere, Bruce Wilis?", "Pochi metri. Fortunato vecchio mio", "Giuro che se esco vivo da questa storia mi metto in pensione come Bloch", ecc.) e proprio un balloon di pensiero sulla sua claustrofobia avrebbe appesantito la narrazione?


Io contesto la ridondanza nel rimarcare i topoi del personaggio ogni qualvolta si presenti una situazione del genere. Le frasi da te citate, non avranno nessuno fine, ma potrebbero essere dette tranquillamente da Dylan. C'ho rivisto il suo non prendersi sul serio, la sua ironia e il suo essere guascone. Perché Dylan è anche questo e non solo frasi ad effetto che a lungo andare potrebbero risultare vacue, e in alcun casi, stucchevoli.

Diabolo ha scritto:
MandarinoFish ha scritto:
Oltre la morte, devo dire altro?


Sì, dovresti dire anche che Oltre la morte è una storia intimistica con qualche sequenza d'azione, non un'avventura come questa in cui il nostro dall'inizio alla fine della storia si cala nei condotti nell'aria, spenzola appeso a un nastro segnaletico, fugge in auto ai 150 all'ora, investe in pieno un rivoltoso, forza posti di blocco della polizia, ecc. Non mi pare la stessa cosa, proprio per niente.
Ma sono due storie con due registi agli antipodi. Proprio perché una è intimista e l'altra più action, dovrebbe risultare più innaturale ne Oltre la morte. Poi, Dogares ha dato un'altra lettura, condivisibile, ma dobbiamo ricordarci che Dylan è anti-eroe fino ad un certo punto e che un personaggio di fantasia farebbe qualcosa che nella realtà nessuno di noi sarebbe in grado di fare.


Diabolo ha scritto:
MandarinoFish ha scritto:
Non lo sai, come non lo so io. Cioè, stiamo parlando di una gestione che potrebbe durare anni. Questi tre numeri non sono altro che di preparazione. Avere la presunzione di dire che questa è la strada giusta o sbagliata dopo solo tre numeri fa ridire.


Certo che non lo so, non sono chiaroveggente. Ma queste sono le premesse, e si tratta di premesse strutturali, che non potranno non avere ripercussioni ben precise ed evidenti sulla storia. La tua osservazione avrebbe senso se io mi lamentassi della qualità della scrittura di queste prime storie della fase 2. Lì potresti dire: "Dai tempo agli autori di assestare la serie". Ma (riprendendo l'esempio mio di prima di Sherlock Holmes senza Watson e con un'assistente figa al suo posto) è come se tu mi dicessi: "Aspetta, dai tempo, magari è bello vedere Holmes che flirta con la sua nuova assistente". No, grazie. Non perché sono un barboso nemico del nuovo che avanza, ma semplicemente perché non è più lo stesso personaggio. Non è più Sherlock Holmes e quindi non mi interessa. Pretendere che almeno le caratteristiche base di un personaggio non vengano stravole (e di conseguenza contesti e atmosfere) mi sembra da parte di un lettore un atteggiamento semplicemente coerente, non certo reazionario.


Le strade percorribili secondo me erano tre:
o ricreare il modello sclaviano (e mi sarei pisciato dalle risate, in quanto sarebbe stato solamente scimmiottare un grande della narrativa a fumetti)
seguire la strada attualmente presa da Recchioni (che ancora ad oggi, nonostante mille dubbi mi sembra la più idonea)
o l'immobilismo

Nel secondo punto vorrei soffermarmi:
cambiare solo lo status di un personaggio iconico come Bloch è così rivoluzionario?
Dogares mi cita Devil di Miller...Cazzo, Karen Page è morta e Devil continua ad essere una testata freschissima, scritta e disegnata da autori bravissimi;

calare Dylan in un contesto moderno è sbagliato?
Mai. perché Dylan è un fumetto che parla di orrori quotidiani. Prendere spunto dagli orrori di oggi, intercettare le paure del pubblico, era quello che faceva Sclavi e che stando tentando di fare gli autori di adesso. L'umanizzazione di Sclavi da una parte e la poliedricità di anime di Dylan dog lo rendono un personaggio non decodificabile e la volontà di smontare alcune certezze nel microcosmo dylaniato nasce da questa esigenza. Era diventato schiavo degli schemi precostituiti. Morto in una Londra che non esiste più.

Aggiungere nuovi cattivi?

Si, perché cattivi che si fanno ricordare negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano monca, a maggior ragione se l'approfondimento psicologico si è andato a farsi benedire anche nei personaggi secondari.

Tutto questo per dire che non sarà mai il fumetto che avete letto nel '86 ma tutti noi speriamo ne conservi l'anima, l'atmosfera e i temi.

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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 5:54 pm 
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Località: Bentivoglio (BO)
Vabbè, mi sa che stiamo parlando due lingue diverse, che a quanto pare l'altro non capisce. Il mio pensiero mi sembrava chiaro, ma probabilmente mi sbaglio. Per evitare gli odiati flame la chiudo qui.

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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 6:10 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Quindi Dylan può a seconda delle necessità di uno sceneggiatore, mettere da parte i suoi tratti caratteristici (claustrofobia, vertigini, ecc.) mettendolo in situazioni "comode" per l'intreccio, senza che ci sia necessità di farlo notare.
Come esce DD da Scotland yard se non attraverso i tubi dell'areazione? boh, in qualunque altro modo sia coerente con la storia fino ad allora: però probabilmente Simeoni aveva già in mente la scena del nastro e della scrivania e quindi la tiene. Ne valeva la pena? Mah, ognuno giudicherà secondo i suoi gusti.
Credo ci siano modo creativi per suggerire i topoi di un personaggio, perchè se non lo si fa, Dylan può in teoria fare tutto, ma soprattutto Dylan finisce per non avere caratteristiche di nessun tipo. Ed è strano che una storia parta da una riflessione su uno dei topoi classici di Dyd come il tesserino scaduto, ci costruisca intorno un'interessante sviluppo nella relazione fra protagonista e nuovi personaggi fissi, e poi dimentichi altri aspetti dello stesso personaggio.
Dobbiamo aspettarci una futura storia incentrata interamente sulla claustrofobia di DD, ma che metterà in luce solo quell'aspetto e vi svilupperà una trama in cui l'old boy non ha altre sue caratteristiche, a parte l'ironia (bentornata, tra l'altro! :D anche se nella storia in questione ne ho avvertito poca)?

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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 6:29 pm 
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Località: Milano
Tornando a Gualdoni, la sua abitudine di riallacciarsi a tematiche di Sclavi e non per proporre storie attuali, ( su tutti La Bomba ) dimostra, per me, che il problema non è sulla evoluzione o meno di Dylan, ma sulla sua ormai scarsa capacità di proporre storie valide in contesti che un tempo lo sarebbero state.
Il personaggio è alla fine del suo cammino.
Potranno uscire storie anche ottime, ma il livello non potrà mai tornare a quello cui tutti facciamo riferimento.

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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 6:40 pm 
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ahah no alemans, nessun confronto complessivo, la mia era una considerazione tra me e me (una s**a mentale, per chiarirci) nata DOPO che molti hanno visto, in Anarchia, un ritorno all'impegno e all'attuale. Così, rivangando le storie che secondo me lo erano per davvero (e, se non si è capito, anarchia NO ;) )m'è venuta in mente "Finchè..." in cui, oltre alla parte "politica" c'erano pure una valanga di altri input dylandoghiani mica da poco. è uno scoop? no, son solo cazzabubbole (si può?) che però mi hanno "convinto" della bontà dei miei dubbi. Tutto qui e nulla più ;)


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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 6:43 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
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Diabolo ha scritto:
[ Che poi non capisco: il 339 presenta diversi pensieri inutili ai fini della storia ("Spiacente Miller, domani avrai un brutto mal di testa", "Strisciare nei condotti di aerazione, ma chi mi credo di essere, Bruce Wilis?", "Pochi metri. Fortunato vecchio mio", "Giuro che se esco vivo da questa storia mi metto in pensione come Bloch", ecc.) e proprio un balloon di pensiero sulla sua claustrofobia avrebbe appesantito la narrazione?



La cosa grave per me è che si è preso un claustrofobico e lo si è utilizzato come un non claustrofobico.
A questo punto avrei preferito che avesse detto qualcosa del tipo "dopo tutti questi anni ormai non mi fanno più paura questi spazi chiusi", perché altrimenti mi sembra una presa per il culo, verso il lettore e verso il personaggio.

A questo punto mi aspetto di non vedere MAI PIÙ la claustrofobia di Dylan, non avrebbe più senso e sarebbe un'ulteriore scimmiottaggio della mia intelligenza e del personaggio di Dylan.

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"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 6:54 pm 
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La cosa incredibile è che vari utenti (io per primo) siano in perenne OT/IT in 2-3 topic differenti... :roll:
chiedo scusa agli amministratori e giuro che me ne sono accorto solo ora rileggendo vari interventi che, da qualunque area partano, vertono sempre infine su altri lidi al limite...


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 Oggetto del messaggio: Re: I nostalgici di Gualdoni
MessaggioInviato: ven dic 05, 2014 7:38 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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dogamy ha scritto:
Potranno uscire storie anche ottime, ma il livello non potrà mai tornare a quello cui tutti facciamo riferimento.
In effetti è probabile che sia così.
Ma proprio per questo, come ho già scritto nel topic di Anarchia, ha poco senso confrontare la fase 2 con i primi 100/150 numeri. Il confronto va invece fatto fra la fase 2 e gli ultimi 10/15 anni della serie.
Nel primo confronto RRobe non può che perdere (ma probabilmente perderebbe qualunque altro autore, magari anche lo stesso Sclavi: non scordiamo che nel suo breve ritorno del 2006 raccolse più critiche che elogi). Il secondo confronto, invece, RRobe lo sta già vincendo nettamente.
Sarà che tendo a guardare il bicchiere mezzo pieno, ma dopo anni e anni di storie prevalentemente mediocri e infantili, non pretendo di leggere un capolavoro al mese. Mi basta che il livello medio delle storie si mantenga accettabile e che gli autori tornino ad avere l'ambizione di dare ai lettori qualcosa in più del mero intrattenimento.
Ecco perché, fino ad ora, la fase 2 mi ha più che soddisfatto.


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