Più Luci che ombre. Nuovi personaggi ricorrenti interessanti, buon ritmo, "interpretazione" del personaggio Dylan Dog adeguata.
Tema trattato in sintonia con i tempi.
Non confondiamo politica e sociale, partiti e civiltà. La politica rischia di essere eccessivamente retorica se trattata in un fumetto popolare, qui viene elegantemente e per fortuna solo accennata, quasi ignorata, concentrandosi sulle ingiustizie subite nei secoli dalle classi "basse" dei lavoratori, purtroppo ancora d'attualità.
Tornando a noi:
Qualche scena sanguinolenta che non guasta, sensazioni suggestive di "crisi". Le citazioni mi sono piaciute, sia quelle "interne" (numero 1, galeone distrutto) che quelle "esterne" (Cinema, musica)
I difetti già esposti negli interventi precedenti sono trascurabili, a parte l'isolamento inverosimile di Scotland Yard che, in effetti, avrebbero potuto rendere senza farmi trasalire, e il classico spiegone (condivido uno dei primi interventi in cui si parlava dell'ormai assente "mistero" nelle storie) ma almeno questa volta si risolve subito e non in 18 vignette.
Dell'errore della Bodeo non me ne sono nemmeno accorto. Rapporto di Dylan con la tecnologia approvato, è evidente che d'ora in avanti utilizzerà computer e smartphone con l'aiuto di altri personaggi, qui Miller, aiuto che darà luogo a dialoghi e situazioni che serviranno a portare avanti la trama, si spera senza cadere nei cliché e nelle ripetizioni.
Peccato che nell'ultima parte la storia cali d'interesse e di tono, come quasi sempre. Non so se sia fisiologico del personaggio o di me che a trent'anni suonati voglio essere stupito un po' di più sino alla fine, ma mi auguro miglioramenti in tal senso in futuro.
Questo, oltre ai disegni di Casertano in alcuni punti come già detto irriconoscibili (quindici anni fa eri il mio disegnatore preferito, che ti è successo??) stava per farmi votare 6, poi mi sono ricordato che era il mio voto medio delle storie pre 337. D'ora in avanti mi sa che si va di 7-8.
A me questo nuovo corso piace, che ce posso fa.