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# 339 - Anarchia nel Regno Unito
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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:40 pm 
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nedellis ha scritto:
Realistica? Si non sapevi che basta staccare la corrente che Scotland Yard rimane isolata dal mondo? :mrgreen:


Infatti questo è assurdo. I cellulari non funzionano? Il palmare (o altri) con cui Dylan va su internet (e ci prende gusto, figurarsi quando troverà i siti con le donne nude, conoscendolo :wink: ) non poteva servire per mettersi in contatto con l'esercito?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:42 pm 
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Ah non capisco se è un errore o è voluto (nel caso sarebbe un vero enigma), ma Dylan a pagina 79 impugna l'arma di ordinanza della polizia e poi a pagina 80 c'è la sua pistola che non poteva nemmeno avere!!!!

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:44 pm 
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nedellis ha scritto:
MandarinoFish ha scritto:
Lasciando stare il messaggio in sé, avete notato che Simeoni ce lo racconta con cinismo e senza prendere le parti né dei rivoltosi, né dei civili e né dei poliziotti? Manco Dylan capisce da che parte stare. Nessuno filosofismo inutile o qualunquismo becero, ma cruda e dura realtà.


A me sembra chiaro da che parte sta Dylan, solo critica le modalità d'espressione delle ragioni di una delle parti.


Potresti dirmi l'esatte frase in cui lo deduci?
Perché sto ri-sfogliando l'albo e trovo addirittura Dylan con un giubbotto anti-proiettile. :roll:

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Ultima modifica di MandarinoFish il ven nov 28, 2014 5:54 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:48 pm 
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Non ci avevo fatto caso, ma ha visto molto bene nedellis. A pag. 79 si vede Dylan che sta posando l'automatica su un ripiano, nella pagina successiva (seconda vignetta), posata lì c'è la sua bodeo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:54 pm 
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MandarinoFish ha scritto:
POSSIBILI SPOILERS

Nessuno si è reso conto che Dylan Dog in questa storia, dopo tanti anni, è tornato a parlare di un problema attuale?

Lasciando stare il messaggio in sé, avete notato che Simeoni ce lo racconta con cinismo e senza prendere le parti né dei rivoltosi, né dei civili e né dei poliziotti? Manco Dylan capisce da che parte stare. Nessuno filosofismo inutile o qualunquismo becero, ma cruda e dura realtà.

Una narrazione snella, senza fronzoli ed effetti speciali. Il taglio realistico della sceneggiatura è il colpo di genio. Si parla di morti ammazzati, di rivoluzione, di fame e di diritti.
Ragazzi, il motore di tutto sarà pure un pretesto banale e stona con tutto il resto, ma chissene se dentro questa storia c’ho trovato tutto quello che cercavo su Dylan Dog.
Un Dylan ironico e che, dio sia lodato, indaga. Facile il modo con cui risolve l’enigma? Ma porca la miseria non è questo quello che mi fa bocciare un albo che ha diversi significati e altri intenti. Tra l’altro, per quanto semplice, almeno lo fa, si muove, non come altre volte dove viene puntualmente imboccato o ha una botta di culo clamorosa.
Anche il citazionismo funzionale. Prendere un film o canzone che sia, punti di inizio seminali per raccontare una storia o magari per raccontarne un’altra ancora. Questo è un chiarissimo esempio di come utilizzare una citazione in maniera impeccabile (in questo caso, come detto da molti, Distretto 13)
Onestamente, avevo paura di un”terzo celebrativo” ma l’entrata di Carpenter e Rania è stata naturale, quasi come se fossero dei comprimari presenti sulla testata da anni, pedine anche per la riuscita finale della trama centrale. Se il pensionamento di Bloch poteva essere un momento slegato alla vicenda o comunque non perfettamente in linea con la macrotrama centrale, qui, ne Anarchia nel Regno unito, no.

E poi parliamo di quel finale. Ha detto tutto Leone. Perfetto. Quasi quasi prenderei ad uno a uno per le orecchie tutti quelli che si sono lamentati del pensionamento di Bloch.

FINE SPOILER

Peccato per Casertano che alterna splendide tavole ad altre non proprio riuscitissime, come in alcuni casi il volto stesso di Dylan.

Voto 8

Per fortuna che c'è Mandarino che dice quello che vorrei dire io con calma e serenità ;)

nedellis ha scritto:
Realistica? Si non sapevi che basta staccare la corrente che Scotland Yard rimane isolata dal mondo? :mrgreen:

Allora chiamiamo l'esercito e chiudiamo l'albo in 15 pagine. Non so cosa dirti, però è sicuramente più realistica della Scotland Yard dove per 30 anni un ex agente entra nell'archivio :)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 5:59 pm 
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leonearmato ha scritto:
Allora chiamiamo l'esercito e chiudiamo l'albo in 15 pagine. Non so cosa dirti, però è sicuramente più realistica della Scotland Yard dove per 30 anni un ex agente entra nell'archivio :)


Bastava semplicemente dire ad esempio che anche l'esercito era già impegnato a fronteggiare i rivoltosi in un'altra zona della città o che proprio per la presenza massiccia di costoro non riuscisse a recarsi in quella zona.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 6:07 pm 
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Aleksandr ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Allora chiamiamo l'esercito e chiudiamo l'albo in 15 pagine. Non so cosa dirti, però è sicuramente più realistica della Scotland Yard dove per 30 anni un ex agente entra nell'archivio :)


Bastava semplicemente dire ad esempio che anche l'esercito era già impegnato a fronteggiare i rivoltosi in un'altra zona della città o che proprio per la presenza massiccia di costoro non riuscisse a recarsi in quella zona.

Sì, okay, potevano inventarsi una scusa migliore. Ma sempre una scusa restava :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 6:44 pm 
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leonearmato ha scritto:
Aleksandr ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Allora chiamiamo l'esercito e chiudiamo l'albo in 15 pagine. Non so cosa dirti, però è sicuramente più realistica della Scotland Yard dove per 30 anni un ex agente entra nell'archivio :)


Bastava semplicemente dire ad esempio che anche l'esercito era già impegnato a fronteggiare i rivoltosi in un'altra zona della città o che proprio per la presenza massiccia di costoro non riuscisse a recarsi in quella zona.

Sì, okay, potevano inventarsi una scusa migliore. Ma sempre una scusa restava :wink:


Il problema non era la scusa, ma perlomeno si poteva rendere verosimile la situazione, era così difficile dire "l'esercito arriva ma tarderà?"...dov'è la radio, dove sono gli smartphone? Se vogliamo vedere Dylan che usa i tablet per cercare le soluzioni alle storie su wikipedia che non mi si metta in ridicolo Scotland Yard che non può chiamare l'esercito se non con la linea fissa...


MandarinoFish ha scritto:
Potresti dirmi l'esatte frase in cui lo deduci?
Perché sto ri-sfogliando l'albo e trovo addirittura Dylan con un giubbotto anti-proiettile. :roll:


Se ti riferivi per quale parte politica Dylan simpatizza è eloquente a pagina 54 nel discorso con Miller e a pagina 82 "sono dalla vostra parte".
Nella "battaglia" non si schiera da nessuna parte ma cerca di risolvere solo la situazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 6:50 pm 
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Votato buono, è un 7. Mi è piaciuto più del precedente, meno di Spazio profondo.

SEGUONO POSSIBILI SPOILER

Come sottolineato da Mandarino in questo numero c'è la forte presenza di un problema sociale attuale e resa bene, con tanto di sociologo che fa un'analisi frettolosa, prima di scappare per non trovarsi in mezzo al conflitto che ha appena spiegato. C'è soprattutto il parallelo tra i vessati operai dell'Ottocento e i vessati nuovi schiavi del precariato odierno. La schiavitù e la sofferenza generano mostri. Si sa. Per me questo è uno dei pregi di questa storia, la cui soluzione si intuisce abbastanza presto e ci sono alcuni episodi che mi hanno convinto poco, tra questi la reazione di Rania alla fine, eccessiva (a meno che non sia più succube del suo superiore di quanto sembri e desiderasse compiacerlo, facile immaginare la contrarietà di Carpenter se gli avesse riportato un Dylan libero e sorridente). La trama si ispira a Distretto 13 - Le brigate della morte di Carpenter - non un caso nell'albo che introduce l'omonimo personaggio :) - che a sua volta era ispirato a Un dollaro d'onore (Rio Bravo), il classico di Hawks. E proprio nella parte dell'assedio e della fuga diehardiana si raggiunge il culmine di drammaticità e suspense.
L'inizio, la tanto attesa confisca del tesserino scaduto di Dylan, la presentazione dei due nuovi personaggi, non mi hanno impressionato più di tanto. Carpenter è esattamente come me lo sarei aspettato, duro, scettico e prevenuto nei confronti del nostro. Questo è un personaggio che inserisce un conflitto nella serie; ogni volta che Dylan indagherà si troverà spesso, in aggiunta, anche l'ostacolo delle forze dell'ordine. O rimane un personaggio così granitico e allora alla lunga annoierà (bisognerà vedere anche con quanta frequenza verrà utilizzato e Rrobe ha già parlato di alternanza di personaggi) oppure subirà un'evoluzione o un approfondimento psicologico da renderlo più umano, ma penso sarà piuttosto Rania ad arricchirsi, nel prosieguo, di nuove sfaccettature e sentimenti contrastanti (ma spero non l'amore e dai no, sarebbe troppo scontato, lei si innamora di Dylan ma non può perché a) ciarlatano e "nemico" della polizia b) religione diversa c) rapporto difficile e obiettivi di coppia diversi, ecc. lasciamole alle produzioni sentimentali queste cose) sia verso Dylan che verso il mondo di quest'ultimo in cui paranormale e normale convivono.
Notevoli le due pagine finali con Bloch. Sul 6,5 i disegni di Casertano. Come detto per Roi continuo a preferire anche lui ad altri disegnatori vecchi e nuovi, quello visto qui, pur con delle buone tavole, sembra però un lontano parente di quello visto appena quest'estate nello speciale de Le Storie di De Nardo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 7:06 pm 
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Copertina stupenda ma, l'albo non mi ha convinto molto.
Tematica (in generale) già affrontata in passato ma va beh, dopo 338 fumetti mi sembra difficile trovare sempre qualcosa di innovativo ed efficace.
La banalità con cui Dylan risolve il caso è disarmante. È bastata una ricerca su google per illuminare il nostro Old Boy. Dov'è finito il suo quinto senso e mezzo?!
La cosa che non sopporto sono le continue spiegazioni dei misteri :evil: .
Cavolo, il bello di questo genere fumettistico è proprio il mistero della storia, dove il lettore si fa un'infinità di seghe mentali per arrivare a capire il finale...
Tirando le somme, non sono del tutto deluso, la storia pur essendo sviluppata in modo semplice ha retto per tutte le 98 pagine. Mi ha trasmesso poche emozioni ma, non mi ha stancato e cosa più importante non mi ha annoiato.

Belli i disegni di Casertano.

Voto: 6+

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Ultima modifica di Patrickk il ven nov 28, 2014 7:15 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 7:10 pm 
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nedellis ha scritto:

MandarinoFish ha scritto:
Potresti dirmi l'esatte frase in cui lo deduci?
Perché sto ri-sfogliando l'albo e trovo addirittura Dylan con un giubbotto anti-proiettile. :roll:


Se ti riferivi per quale parte politica Dylan simpatizza è eloquente a pagina 54 nel discorso con Miller e a pagina 82 "sono dalla vostra parte".
Nella "battaglia" non si schiera da nessuna parte ma cerca di risolvere solo la situazione.


A me sembra sempre super partes anche perché quello che hai scritto prima non è la stessa cosa di ora. Un conto è dire "A me sembra chiaro da che parte sta Dylan", un conto quello che hai appena scritto.

Non c'è un'azione o un pistolotto che potrebbe fare pensare in maniera univoca. Il Dylan pensiero lo conosciamo tutti ed è normalissimo che a pag.54 risponda in quella maniera. Io intendo quello che ha fatto in QUESTA storia. E ripeto, dice queste cose portando addosso un giubbotto anti-proiettile con su scritto "Police". In un certo senso, si schiera apertamente. Secondo me non è casuale la scelta. Perché oltre ad essere un mero strumento di protezione e anche un modo di dire che anche nella controparte istituzionalizzata, ci sono persone mosse da sani principi e che rischiano la loro vita per portare la pagnotta a casa. Non è così manichea e generalizzante la distinzione tra rivoltosi e forza dell'ordine messa in atto da Simeoni. E il dialogo tra Miller (il poliziotto brutto e cattivo) e Dylan è rivelatore in tal senso

A pag. 82 tu cosa avresti fatto con tre tizi armati e poco propensi al dialogo? E' ironico (guarda il suo viso), è una paraculata, che doveva dire? Fermo restando che quello che ha detto lo pensa realmente e non si eleva a maestrino a dire, questo è giusto e quello è sbagliato, la crisi di qua e la crisi di là (sai quanto avrebbe fatto breccia nel cuore della grande massa un discorso così qualunquista?)

Lo stesso Malloy dice a pag.46 Bravo. Hai deciso da che parte stare, Dylan Dog

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 8:03 pm 
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Iscritto il: sab feb 22, 2014 1:39 pm
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SPOILER



Niente da dire sulla qualità, che si è notevolmente alzata. Impossibile, durante albi come questo, mollare lì per sgranchirsi e sbadigliare e ricominciare dopo un paio d'ore.
Anche solo per questo si dovrebbe accendere un cero alla fase 2.

Ottimo il lavoro di citazione "subtle": V per Vendetta (leader del folklore britannico, maschere), Assault on precinct 13, forse i guerrieri della notte (il richiamo sonoro all'assalto).

I disegni di Casertano non saranno mai più quelli degli anni '90, probabilmente, così come quelli di Piccatto e (almeno su Dylan) di Roi, ma siamo comunque di fronte a un professionista di alto livello e io non me ne intendo abbastanza da criticarlo.

Tyron Carpenter non è, come mi aspettavo, John Luther. Gli assomiglia soltanto, si veste un po' come lui e lavora a Londra. Non è nemmeno "bacchettone", come mi aspettavo: mescola un'aderenza ferrea alla deontologia con atti quasi sconsiderati che, forse, tradiscono un sottinteso barlume di fiducia nei confronti di Dylan.

Sbavature che ho notato (alcune già citate)
1 il cambio misterioso di pistola a pag. 80
2 prima non possono chiamare downing street perché i telefoni sono fuori uso, poi c'è un palmare perfettamente funzionante
3 ottimo il modo con cui dylan si approccia a internet ma sbagliato il modo in cui inizia l'approccio: invece di pensare prima agli schedari pensa prima a internet. Sarebbe stato più credibile se gli archivi fossero stati bloccati e/o presidiati da manifestanti, e questo avesse portato Dylan a pensare di usare internet. Ma va bene lo stesso.

Groucho poco presente ma micidiale.

Ho letto critiche su dylan troppo macho (proprio per niente).

Ho letto critiche sullo schieramento politico. In realtà la storia mi sembra molto equilibrata. Se vi riferite al piccolo monologo di Bloch mi sembra tutt'altro che buonista.

Doktor Terror era esagerata, a mio avviso, e infatti è forse l'unica opera di Sclavi che non mi convince del tutto.

Insomma, NON è assolutamente "I vampiri", ma è una storia valida.


Ultima modifica di Dante Impieri il dom mar 01, 2015 6:33 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 9:03 pm 
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Quattro parole al volo:
Stavolta volo basso anche io....credo che tutti gli albi della nuova fase si divideranno al loro interno in quelle che io definisco "Macro-storia", cioè gli elementi di continuity e di rinnovamento della serie che nell'arco dei mesi formeranno le "stagioni" e la rivoluzione interna del mondo di Dylan, e "Micro-storia", ovvero la storia dell'albo in questione a se stante (non dimentichiamoci che nelle intenzioni della redazione c'è si la volontà di rivoluzionare il mondo del personaggio, ma si manterrà la formula originaria del "ogni albo sarà autoconclusivo e leggibile a se stante, senza bisogno di conoscere gli altri albi", elemento da sempre caratteristica fondante di Dylan Dog). Fatta questa doverosa premessa, per me in questo n°339 le due cose non sono andate di pari passo (contrariamente al numero del mese scorso): la "Macro-storia" m'è piaciuta un sacco (tutta l'introduzione dei nuovi personaggi e la gestione di Dylan in generale), mentre la "Micro-storia" (la vicenda dei rivoltosi e come si risolve la faccenda) non l'ho trovata granchè, un pò scialba rispetto a quel "OSATE" che dovrebbe essere il punto di partenza da cui ogni sceneggiatore dovrebbe partire...cioè, niente di disastroso, la storia c'è e scorre bene, ma non mi è piaciuta nei risvolti e nelle conclusioni....peccato davvero, perchè se le due anime dell'albo andavano a braccetto, ne sarebbe venuto fuori il terzo grande albo consecutivo nella serie regolare.
A tutto questo si aggiunge un Casertano troppo "standard", pur con dei picchi di gran classe.
Ergo, a conclusione di questo mio lungo discorso, il mio voto si ferma alla sufficienza.

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Toh, un "gruppo sondaggi" su Facebook!
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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: ven nov 28, 2014 10:35 pm 
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Iscritto il: lun mar 25, 2013 12:14 pm
Messaggi: 610
Località: San Dona' di Piave
Ho votato Buono (per me é un 7).
La storia mi é piaciuta, e anche il Casertano Bunker Style non mi dispiace affatto.
Non mi hanno convinto certe pose da macho di Dylan Dog, che davvero trovo poco in linea col personaggio.
L'argomento della vicenda mi ha coinvolto, e sono innegabili i richiami a certe atmosfere di V per Vendetta.
Carpenter, seppur piuttosto stereotipato, mi incuriosisce.
Molto meno Rania, ma ovviamente do tempo agli autori.
E Bloch in pensione ha una sua drammaticitá di notevole spessore.
E continuo a trovare ILLEGGIBILE l'Horror Club.

_________________
Non c'è arte senza cultura.
Non c'è cultura senza birra fresca.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: sab nov 29, 2014 1:59 am 
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Messaggi: 512
SPOILERRRRR

leonearmato ha scritto:
Il finale è uno dei migliori mai letti. Le pagine 97-98 sono un capolavoro, ad oggi, novembre 2014. Bloch è monumentale (e mi stupisce che ancora nessuno l'abbia commentato); se per avere questo Bloch il prezzo era il pensionamento, ben venga! Le parole che dice sono la voce dell'autore, sono un trattato di storia e sociologia in due righe, sono frutto di un pensiero reale, ragionato e sofferto e non messe lì per stupire il lettore e per creare una chiosa filosofica all'albo. Lì c'è Simeoni che parla al lettore e dà la chiave interpretativa all'albo e alle situazioni di guerriglia; che spero di non aver travisato. Poi c'è Nelson Mandela, che trovo molto in linea con la filosofia di Dylan Dog. E la frase è stupenda, forse questa sì che è messa lì un po' per stupire, ma a questo punto il lettore sta al gioco, chiude l'albo e si asciuga le lacrime. Chapeau, Simeoni, mi sei arrivato dritto al cuore.

Felice che ti sia arrivato, il finale, purtroppo a me non mi ha detto nulla, quello che dice Bloch e come lo dice lo avrebbe potuto dire chiunque... e infatti poi nell'ultima vignetta c'è addirittura una citazione.


Ultima modifica di foxett1 il sab nov 29, 2014 12:41 pm, modificato 1 volta in totale.

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