Cravenroad7

E' iniziata su Topolino una saga dedicata a "Star Trek", in tre puntate, con in regalo (per quattro uscite), l'astronave componibile Enter-Play.
http://www.fumettologica.it/2014/11/top ... ecensione/
Per tale ragione sono tornato ad acquistare Topolino inedito dopo il n° 2000, che già fu un caso isolato (abbandonato attorno al n° 1650).

ho visto la pubblicità alla tv
lo sguardo arcigno di topolino nella prima copertina però fa troppo orfani

Dopo la parodia di Star Trek sono tornato ad acquistare Topolino, per curiosità.
Si tratta di Topolino n. 3087.
La copertina è di Cavazzano, che disegna bene, anzi preferisco il Cavazzano "recente" rispetto al primo, che era sì fascinoso, forse dallo stile più riconoscibile, ma meno armonico.
L'editoriale, commemorativo per Charlie, è lasciato in bianco. Complimenti.
Veniamo alle storie.
Paperino e l'idolo acquatico la migliore dell'albo, anche per disegni. L'autore si è quasi sicuramente ispirato (intendo sempre come: preso un piccolo spunto) alla bella storia di Napoleone Quando muoiono le balene scritta e disegnata da Bacilieri.
Zio Paperone e la sfida da 50 dollari. Ep. 2: Un nuovo inizio Strano non ci fosse un'illustrazione col vecchio papero che si sbenda la testa . Storia in più puntate, tema non nuovo, il ricco che per un qualche motivo (scommessa) fa il povero (capirai il bello sarebbe se potesse succedere viceversa e non nei fumetti). Poco interessante. Proseguirà in altri albi. Chissà se ci sarà un Dear Boy ad offrirgli una forchettata
I casi di Rock Sassi. Allo scoperto Breve storiella comica che fa poco ridere, con disegni penosi. Visti Manetta e questo ispettore si capisce che alla polizia di Topolinia la selezione del personale sia piuttosto andante.
Paperino e il colpo in soggettiva Apprezzabile proprio l'idea delle tante vignette in soggettiva. La storia si conclude poi nel solito modo delle storie dei Bassotti, dopo tanti anni andrebbero limitati il più possibile perché ormai noiosi.
Minni e il grosso guaio dei Grrr Minni & Clarabella nello spazio. Si è visto proprio di tutto. C'è Macchia Nera (la Sorte nera), il mio cattivo preferito della testata, ricordo ancora quando lessi da piccolo la traduzione della sua prima storia del grande Floyd Gottfredson e tante altre belle di autori italiani.
C'è poi una pagina di barzellette che non fanno ridere (con una brutta vignetta con un Ciccio che non sembra nemmeno lui dal tanto è obeso) e due gag a fumetti da una pagina l'una a concludere il volume, così così.

Giudizio complessivo sul 6. Non malaccio, ma difficilmente un ragazzino che non sia già un fedele lettore si affezionerà alla testata dopo quest'albo, forse per questo sono davvero più indicati Classici e Grandi Classici.

Non l'ho letto, sono indietrissimo
Comunque a sfogliarlo direi che è un numero nella norma, senza alti né bassi; questo è il livello medio. Cavazzano vale l'acquisto, ca va sans dire. Che lui con le balene ha un feeling particolare, ricordo una fantasica storia Casty-Cavazzano http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+2523-1

Peraltro, ho letto la parodia di Star Trek e non mi è molto piaciuta. Ben scritta, ma con disegni malamente assortiti (3 disegnatori? perché?)

I classici, per esperienza, non è una collana particolarmente ben fatta o amata. I grandi classici sono "tanta roba"!

La parodia l'ho trovata carina e poco più. Ho preferito la storia di mezzo, ma i mondi visitati meritavano miglior disegnatore.
Di Cavazzano è solo la copertina, i disegni della storia sono di tal Camboni, non male.
I classici di quand'ero ragazzo erano abbastanza tanta roba (sempre un po' dietro i Grandi, ma non troppo), poi si vede che dovendo ripescare storie sempre più recenti il livello si è abbassato. Magari un numero o due prossimamente lo prenderò per curiosità, dei Grandi no, quelle storie le avrò già lette quasi tutte.
A proposito mi è venuto in mente un disegnatore che ho sempre apprezzato, soprattutto nelle storie d'ambientazione western o dei secoli passati (soprattutto medievali): Giulio Chierchini.

Sull'ultimo topo c'è una storiella divertente di Fausto Vitaliano con i paperi. Quando chiedevi se ci fossero ancora storie valide in cui Paperino vestisse effettivamente i suoi panni (e non DD, Pk, Paperinik...), probabilmente ti aspettavi storie così. Godibile e nulla più, però ben scritta
Per il resto, sempre storie anonime e abbastanza insignificanti. Ahinoi.

Recuperavo stamattina il numero di Natale: quella settimana la qualità era alta! Vitaliano, Mastantuono, Enna, De vita...

Visto che se ne parlava, non ricordo quando... Nel prossimo numero torna Pippo reporter

Domani magari lo prendo poi ti dico. Non mi dispiaceva Paperino in situazioni anche assurde o fantascientifiche (come nelle storie del grande Rodolfo Cimino), ma purché sia sempre sé stesso con le sue caratteristiche.
Il De Vita recente, l'ho visto in una storia con Topolino, è sempre valido, ma mi pare meno definito di un tempo, più stilizzato, appena appena piccattizzato

Eh, sì... non è più quello degli anni '90, quello che ha illustrato le fantastiche storie di Indiana Pipps, o la saga della Spada di Ghiaccio

Ti avrò sulla coscienza per averti fatto leggere chissà che porcate. Che poi non le ho neanche lette, è arrivato Dylan Dog e ubi maior...

Bellissima saga, di cui era anche autore, ma De Vita era già ottimo da prima, dagli anni '70 - '80 con le sue storie dei paperi.

Ho letto il Topolino n. 3088 quasi per intero, mi manca l'ultima storia. La prima di Vitaliano non è male, ma è qualcosa di già visto e si sente che l'autore voglia in certo modo strafare, con l'eloquio e il nonsense. Si vede che si è abbeverato alla fonte di Martina e infatti alcuni dialoghi sono davvero brillanti.
Il seguito, anzi il terzo capitolo di Zio Paperone e la sfida da 50 dollari prosegue sulla falsariga del precedente, continuo a trovarlo poco interessante.
Invece mi è piaciuto Paperinik e l'indistruttibile lista, ha dei disegni davvero strani (non so se valutarli come volutamente espressionistici o velocemente abbozzati, ad ogni modo colpiscono) e la storia, nonostante un finale buonista, propone un interessante dilemma tra il Paperinik vendicatore delle origini (di Martina) e il Paperinik giustiziere, riflettendo sulla strada ormai presa inderogabilmente da lungo tempo.
Le altre storie brevi sono contorno e i servizi non li leggevo nemmeno da bambino.

Altolà: la saga della Spada di Ghiacco è degli anni 80, primi anni 80 persino.
Tecnicamente anche Indiana Pipps era degli anni 80, ma visto che era patetico quello non ci tengo ad accreditarlo alla mia infanzia.

La saga della spada di ghiaccio è dei primi anni '80, però l'ultimo capitolo, Topolino e la Bella addormentata nel cosmo è dei primi anni '90, a dieci anni dal primo.
Ricordo quando comprai il volume contenente quella che allora era ancora una trilogia, non ricordo l'anno, forse nel '92, che bella esperienza . Comunque il primo episodio è quello di gran lunga superiore.

http://www.repubblica.it/cultura/2015/02/02/news/topolino_blocca_la_copertina_charlie-hebdo-106383643/

HALLO(HA) JE SUIS UN SOURIS...
...OU UN LAPIN?

In linea con la politica editoriale del Topo, che, a memoria, mai si è occupato di questo tipo di attualità. Resta la magra figura del cambiare all'ultimo minut, resta l'editoriale della De Poli (direttrice che stimo moltissimo), resta anche la magra figura del giornalista che cita tutte le fonti ufficiose e non l'unica ufficiale, ossia l'ultima pagina del Topo precedente dove effettivamente appare la copertina con matite.

L'avevo vista anch'io la copertina cancellata sull'ultima pagina di Topolino, quindi era già ufficiale. Una figuraccia, chissà perché non mi meraviglia.

Ho comprato pure questo 3089. In fretta e furia hanno preso il disegno di Pippo già pronto per il volume in uscita con le storie Reporter, l'hanno tagliato per questa copertina (davvero troppo corta) e messo lì con sfondo bianco.
La storia, la prima che leggo con Pippo reporter, ha un suo fascino per tempo e luoghi, ma l'ho gradita davvero poco. Perché Pippo reporter non è Pippo. Punto. Era meglio se inventavano un personaggio ex novo, ma so che serviva l'aggancio a quelli classici, ecc. Un conto è leggere una parodia o una storia ambientata nel passato o nel futuro, ma pretenderei che i personaggi siano sempre loro stessi, qui c'è anche una Minni che non sembra lei. Pur se le storie possono essere di buona qualità ritengo che alla lunga operazioni del genere non siano positive per la testata.
La storia più bella per me è Paperoga e la grande scoperta del Borbest, sul 7-7,5 (perde qualcosa per i disegni non eccezionali). Le altre niente di che, come l'ultimo episodio di quella con zio Paperone.

In quella che è una crisi d'astinenza fumettistica (e nostalgica) ho recuperato alcune storie di Casty (acquistato Platinum edition, alcune prestate da mio cugino) e devo dire che in generale sono davvero notevoli. Si sente la passione per il Topolino classico (a cui s'ispira, ma non solo, si colgono rimandi anche al cinema ad esempio), il senso del fantastico e del meraviglioso (tanto che sarei curioso di vederlo all'opera con Dylan Dog), l'ampio respiro. In passato avevo già letto qualche storia sua in qualche numero comprato occasionalmente (un paio con Macchia nera mi pare) senza soffermarmici troppo. L'effetto che mi dà, come lettore del Topo (da ragazzo abituale, poi occasionalissimo, ma d'ora in poi questo autore lo terrò d'occhio) è quasi lo stesso che ho provato da lettore di Dylan Dog con la Barbato.
Unica, per me, "pecca", è come saltuario disegnatore: il suo stile è davvero troppo simile a quello di Romano Scarpa (uno degli autori a lui cari). Non che mi dispiaccia, ma anche lì avrei preferito, come nelle storie, un'impronta più personale.