Cravenroad7

Il mondo è bello perché è vario
sicuramente avendo un approccio da semplice lettore di fumetti (in generale) e non da fan(atico) del personaggio, posseggo giocoforza un punto di vista diverso che mi fa giudicare la storia con altri criteri

e bada bene non sto affermando che siano migliori dei tuoi, solo che sono diversi

per il resto mi rendo sempre più conto che l'astio verso Recchioni e la sua gestione della testata sia il rovescio della medaglia di una politica fatta da troppe anticipazione e hype pompato a mille, dove la personalità dell'autore scavalca l'aurea magica e intoccabile del personaggio, una cosa molto comics USA degli ultimi 30 anni (penso ai vari Moore, Morrison, Claremont, fino ad arrivare ai giorni nostri con Millar, Bendis ecc) ma considerata sacrilega per il pubblico italiano, storicamente abitudinario e omologato

ma ritengo che sia un rischio calcolato dalla casa editrice... c'era bisogno di far rumore per far tornare subito in auge il personaggio e Recchioni aveva (ed ha ancora) le credenziali adatte per fare ciò

Spazio profondo e mai più, ispettore Bloch sono due buone storie, non ottime ne capolavori, ma due buone storie
ma rappresentano anche una piccola grande rivoluzione all'interno della serie
Dylan Dog è una testata mutata, non ha più le caratteristiche del classico albo Bonelli autoconclusivo ma ha mutuato la formula dei serial americani delle stagioni
formula introdotta nel mondo del fumetto italiano da Recchioni stesso con John Doe e portata con successo anche in Bonelli con Orfani
un modello narrativo che parte in sordina per crescere man mano

e proprio Orfani è l'esempio lampante di questa impostazione
partito con hype a mille, i primi 7 numeri si sono rivelati semplice intrattenimento e nulla più
poi dal numero 8 è esploso in un crescendo di emozioni senza fermarsi più

quindi, per chiudere il mio discorso:
giusto giudicare le due storie, esprimere le proprie opinioni (positive o negative che siano) ma bocciare l'intero corso dopo solo due racconti, con l'aggravante che il giudizio venga influenzato dall'antipatia verso il curatore credo sia una cosa completamente sbagliata

Detta così sembra quasi che a non piacerti non sia stato tanto il come ma il fatto che il come non è ciò che ti aspettavi

Infatti, come ho segnalato alcune pagine fa, secondo me è necessario leggere i prossimi numeri per dare un giudizio completo su questa storia. Come con le serie tv: un episodio solo può non dirmi niente, ma arrivato al decimo le cose hanno decisamente cambiato prospettiva e magari io nel frattempo mi sono anche appassionato parecchio. Senza volere criticare i metri di giudizio di nessuno, perché sono dell'idea che quasi tutto quello che è stato detto (anche in negativo) sia condivisibile almeno da un punto di vista, credo che a un certo numero di persone sia sfuggito il fatto che d'ora in poi la serie regolare di Dylan Dog sarà organizzata, scandita diversamente. Se mi sbaglio perché anche con questa consapevolezza ritenete la storia non sufficiente, scusatemi.

Ho finito finalmente di leggere la storia e voglio assolutamente dare la mia opinione!

SPOILER!

Oh my Julis. Bloch che va in pensione!? E io pensavo di essere pronta a una cosa del genere!
Storia: A me è piaciuto, è vero che riprendeva la storia "Tre per zero", però a me è piaciuta. Un Dylan e un Bloch davvero umani, cosa che apprezzo molto. Poi i due personaggi spero che non finiscano come Dust e Ash, e spero che riappaiono! (Anche se Gus ha dato una botta incredibile al mio Groucho... ma pensava fosse Dylan?)
Disegni: Beh, Brindisi è sempre stato uno dei miei preferiti! In questa storia è stranamente "cupo", però le espressioni di Dylan, Bloch, Groucho e Jenkins erano semplicemente bellissime.
Copertina: Non so che dire: a me è piaciuta

Anche se preferisco l'amicizia tra Dylan e Groucho, questo numero lo apprezzato. Anche se mi dovrò abituare al fatto che Bloch sarà l'ex - ispettore (e le mie fiction ne risentiranno)
(E poi l'idea della falce dove l'hanno presa? Da un manga? )

Mi chiedo se a Yulin sia davvero piaciuta questa storia
L'idea della falce che, spoiler, usata in quel modo dà la vita eterna, penso sia uno dei massimi punti di ridicolo di tutta l'opera barbatiana.

Perché?
Beh, diciamo che ho un piccolo problema... le storie di Dylan Dog mi piacciono sempre e comunque, riesco sempre a trovare il lato buono di tutta la faccenda.

Beh lo dicevi solo tre volte e quindi il dubbio era sorto spontaneo

Lo so, sono ripetitiva, pardon.

Ma era solo per scherzare, non per criticare, beninteso

L'avevo capito, tranquillo
Però solo io ho notato Brindisi troppo scuro, come ombreggiature?

Sarà stato un Brindisi col lambrusco

Però io non dovrei confrontare i disegni di questo numero con quelli del numero 51

Tu mi sa che oggi a pranzo ne hai fatti più di uno

Confesso che questa cosa un po' m'inquieta .
Non che sia in disaccordo o meno, ma se si tratta di trasformare la testata in formato serial a stagioni, molto del fascino di Dylan verrebbe meno.

Per me la testata non deve riabilitarsi necessariamente tramite un format tipo Orfani, che ha bisogno di 6 numeri per carburare un minimo d'interesse ed avviarsi sul sentiero del fatidico "dove voglio andare a parare".
Dylan trae linfa da sé in quanto testata multicefala, a più voci, sconnessa & altalenante nella varietà, con una spiccata tendenza verso l'irrisolto e sospeso, tra smarrimento e fatalità, senza il bisogno di una riconducibilità narrativa per ogni filone intrapreso...che debba sedimentare conseguenze a catena, cheffinehafatt-ismi, o saghe dei nodi pettinati dopo vario sparpagliamento di indizi/motivi/figure ricorrenti .
[in questo senso può già bastare il mondo alternativo di Bilotta sui prossimi speciali]

La bravura di Sclavi&co consisteva nel chiudere solonicamnte con un punto(esclamativo?) a pagina 98 senza aprirsi a spiegazioni d'appendice, retroscena a venire, o quagliamenti di filame rosso, esaurendo l'incubo (solo) sulla carta per lasciar libero nell'ignoto ciò che non può esser detto/figurato secondo logica sequenziale, ma può esser riplasmato nell'immaginario del lettore, più oltre.
Più oltre nuncerumpete, appunto: lasciamo tracce, non tracciati .

Il suo essere (stato) autoconclusivo, frammentario e dispersivo per me rimane un valore non-aggiunto ma fisiologico, contro la meccanica dell'incubo serializzato .
Perdere parte di questi elementi per far posto ad una riconcettualizzazione per saghe/cicli mi lascia un po' perplesso... non tanto per la qualità delle storie, quanto per l'identità della testata in sé.
Non basta la scia attuale di successi delle serie tv per credere che su Dylan si possano ottenere gli stessi effetti con analoghe strategie. Anche questo tipo d'impatto promozionale glamour mi sembra un po' avventato e strombazzato a vuoto, su una fiducia trans-mediatica tutta da dimostrare...
...ma forse mi sbaglio, spero .

TBC through ALOHA

quindi vuol dire che il mio giudizio deriva dalla mia antipatia verso recchioni.
quello e solo un elemento della cosa che esprimo.
tra laltro aveva scrito pure che era proprio Dylan ad essere alla fruitta on chi los crive.
Allora i giudizi positivi sono figlia di chi recchioni lo adora a prescindere.
ma se lo dico io sono attaccata da tutti, pure dai moderatori.
invece chi mi dice che non capisco nulla di quel che scrivo perche dettato dal mio odio, non viene manco ripreso.
io dylan non lo compro più. x recchioni ? anche.
fatti miei comunque.