Cravenroad7

Esordio nella serie per Cossu, il disegnatore da me, e non solo da me credo, meno amato tra i veterani dello staff dylaniato. Qui però bisogna dargli il merito di aver realizzato un ottima prima prova, forse addirittura la migliore della sua intera produzione su DD.
Per quanto riguarda il soggetto, Sclavi imbastisce una storia utilizzando temi ed elementi a lui cari (l'amore/rispetto per i diversi) e una soluzione finale che per certi versi ricorda quella del #30, incluso il dilemma sul come poter uccidere un bambino, qui palesato nella grande tristezza e sofferenza di Peter Roll.
C'è un abuso nello sfruttamento troppo disinvolto del "quinto senso e mezzo" da parte di Dylan nel corso dell'indagine che fa perdere qualche punticino all'albo; resta anche il dubbio che il figlio di Jo non abbia mai conosciuto Dylan: lo diamo per scontato certo, considerando la lettera dell'assassino, ma forse valeva la pena di mostrare che si fossero parlati almeno una volta.
La parte migliore, imho, è lo squarcio sul futuro di Alex Smith.
Omaggio a E.T. e alla Disney, con addirittura l'ombra di Ezechiele Lupo in copertina ).
Votato buono, però non è tra le storie che ricordo con nostalgico affetto.

votato ottimo.

ho votato buono, per me è da 8
Qui Cossu mi piaceva non poco e la storia è praticamente perfetta. il flashback futuro del teppistello, il bosco di Shin e la catapecchia fatiscente di Uhr mettono una tristezza infinita. e poi il babau (un omaggio a quello di Buzzati), il finale inaspettato...
copertina da manicomio, davvero un bell'albo

Ancor oggi non ho capito se il baubau ( arf arf ) fosse la rappresentazione dei futuri, nefasti, effetti della cura Cossu alle anatomie di Dylan Dog !

Devastante e angosciante, triste e amara.

Una storia dove le ombre uccidono, ma sono le ombre di un castello di carte, di un teatrino di marionette in cui alla fine non si salva nessuno. Tragicamente reale.
Una carrellata di personaggi sfumati, contrastati, non a caso sospesi fra luce ed ombra.

Georg Roll ha fatto del bene con i suoi poteri, ma si ritrova a coprire un assassino.
Cappuccetto Rosso stavolta porta nella cesta pensieri crudeli.
Alex Smith è per tutti un ragazzino modello, ma ha "un animo cattivo".
L'altro Alex Smith è l'esatto opposto: un'ombra manifesta, che attraverso uno stralcio di futuro può redimersi in una lacrima.
Jason è "la cosa più bella" per Jo, ma non esita a denigrare le deficienze di Gerard.
Jo stessa non riesce a tirarsi su dalla perdita, piomba nell'alcolismo e congeda Dylan.
Hur, l'innocenza, si limita a giocare e divertirsi con le ombre; ed è giusto così, non possono toccarlo. Ma nella sua ingenuità si tira dietro ogni prova di colpevolezza, e viene ucciso da un personaggio senza luci.
Perfino Dylan è costretto dalle circostanze ad uccidere un innocente.
Chiude l'albo il signore delle ombre, polo negativo per eccellenza, in un tripudio di oscurità.

Un autentico affresco drammatico, una fiaba nera come la notte.
E, come in tutte le fiabe, è difficile dire quanto sia sottile il confine con la realtà.

Votato ottimo. Davvero bello. Bello pure il commento di Nicolaj, qui sopra.

Albo eccezionale e grande performance pure di Cossu (le prime tavole della storia sono strepitose). Tutto calibrato perfettamente. Voto 9 (solo per la copertina che non è da 10 ma solo da 8).

Curioso che la prima storia di Cossu si chiami Ombre. Cioè proprio quello che manca totalmente al suo disegno, solare, lineare, quasi tracciato da un androide. Perfettamente inadatto a Dylan Dog.

Adoro questa storia.
Quando compare il babau, ha la forma di un' ombra gigantesca e informe. Come dice Matocc, credo che sia una citazione da Dino Buzzati, non tanto per il racconto, ma per una tavola raccolta ne "I miracoli di Valmorel" .

Storia che adoro... recuperate l' edizione a fascicoli... i colori sono molto belli...

Bello bello.

Fiaba nera e triste
Bellissimo

Ottimo! C'è tutto Sclavi...

Il triplo finale di quest'albo è una vaccata.
A pagina 80 sai già che chi muore non può essere il colpevole, poi le ultime 5 pagine rendono la storia poco chiara, "ombrosa".
Peccato perché è davvero un bell'albo, se si toglie la fine.

Non va oltre l'accettabile. Storia interessante ma disegni poco adatti.