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#MAXI 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: mer nov 12, 2014 4:09 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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Pensavo di prenderlo comunque dato che è il n.1 di una nuova collana.
Invece ho deciso che passerò. :|

Mi spiace, ma per cominciare i soggetti non mi convincono affatto.
La 1° storia, da quel che ho letto, è un colossale omaggio/citazione a Dyd #1. Di storie che non sono altro che un pretesto per infilare omaggi e citazioni al n. 1 mi è bastata Ritratto di famiglia!!! Non ne voglio più sapere fino a Dyd numero 1000!!!!
La 3° storia pare sia un seguito de La lunga notte. Quella mi interessa persino meno! :? Per quanto mi riguarda, La Lunga Notte è un albo SBAGLIATO alla radice, che non avrebbe neppure dovuto essere concepito.

Aggiungo che i disegni mi sono parsi modesti su tutta la linea (non ho comprato l'albo, ma l'ho sfogliato) e che Mignacco come sceneggiatore non mi convince più da decenni.

Anche i giudizi poco entusiasti degli utenti del forum -di cui ho imparato a fidarmi :3 perlomeno di alcuni- mi hanno convinto che è meglio lasciar perdere.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: mer nov 12, 2014 6:11 pm 
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Iscritto il: mar nov 04, 2014 3:32 pm
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Località: North Devon ,U.K.
In mezzo a pareri di esperti come molti di voi e forse alcuni scrittori e fumettisti , io dico che l ho letto e in effetti la prima storia infila in mezzo personaggi del passato di Dylan e diversi altri riferimenti .Un po come hanno fatto i metallica con l album death magnetic. Le altre due ho difficolta a ricordarle il che e tutto dire..

Scusate la mancanza di accenti ed apostrofi ma uso tastiera pacco.

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Because that's the way i've always been
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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: mer nov 12, 2014 9:32 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Non per andare di infettivamente controccorrente, in cerca della mia salmon(ell)essa preferita per l’accoppamento d’opinione, ma vorrei spezzarvi in testa una lancia – nel senso d’imbarcazione, polena compresa – a favore della prima storia, che a mio parere sembra la miglior mignaccata dai tempi del Delitto perfetto...
… e non solo perché il ritmo è davvero buono e l’ironia la fa da padrona, col bondage di un Groucho in calza smagliante, a parte qualche ovvietà contro politici e tv.


SPOILER ≈ SPOILER ≈ SPOILER ≈ SPOILER ≈


Maccome, dopo tutte le proteste contro il citazionismo e le clonazioni omaggianti, passo qui a sponsorizzare l’opera insistitamene meta-testuale del solito Don Luigi vecchiasquola ??? :o
Guardiamolo solo come un megaspot divertito per introdurre la nuova-vecchia testata e forse rivaluteremo lo spirito giocoso di un semplice remake(up?) che tanto gigioneggia con gli albori dei morti viventi per mantenere attiva la vetustaggine di un Boy sempre più Old, passata la recente crisi [p.27]

Tutto questo in modo anche troppo spiattellato, come chiave di lettura… ok, d’accord, ça va sans dire, … ma solo perché non si poteva fare di nuovo un discorso hype(r)-criptico come nello Spazio Profondo, dove ¾ dei riferimenti (consapevoli?) meta-fumettosi sono stati colti solo dopo l’illuminazione del passaparola esegetico online… autore compreso, forse… :mrgreen:

Qui la chiave di lettura è talmente esplicita e sbarazzina che l’effetto nostalgia deve servire soltanto a ricredersi sulle possibilità genuina di Dylan di vivere vecchi&nuovi incubi, e del suo microcosmo purulento di non esser cancellato dal colpo di spugna detergente della Fase2 tré cool :3 .

Insomma se l’autore non si è spremuto, perché dovremmo spremerci noi, in questo ping pong di preparazione al nuovo – in quanto conservativo – corso dei Maxi?
Alla fine ci sono tutti gli ingredienti per dare un’identità (densa) a questa testata che nasce già vecchia, per sopravvivere ad un decorso studiato altrove, e che peterpanicamente non vuole crescere, incassi a parte... ma se ci scappa qualche consenso, perché no? .

Difatti:

    Si brinda all’alba morta (pub) :P [p.5]

    Bloch prende atto che non finirà mai di lavorare o pregusta di diventare uno zombi-pensionato alla Bilotta :x: [p.13]

    La Trelko occhieggia maligna contro i lettori che la vorrebbero vedere morta :? [p.19]

    Dylan viene rampognato del suo vivere ogni cambiamento come un trauma luttuoso… e se ne compiace, autoironicamente, alla faccia delle sterzate del Rrobe, e del suo nuovo che avanza rispetto al vecchio non ancora da cloaca :3 [p.21 e 91]

    Dimostra come da lui paventato che i cellulari siano davvero dei congegni demoniaci, e che il minutaggio del suo bonus-parole/vignette non stia per finire :| [pp.23-26]

    Ed infine si remakilla per una 60ina di pagine svelte tutto il primo episodio, dimostrando che il già visto si possa rivisitare senza profanare – le tombe? - con qualche allegra variazione sul tema, ed un’amichevole rimpatriata popcornica [p.43] davanti allo schermo zombesco delle seconde visioni in fase di restauro. :g:

Una replica ancora undead, quindi, per un futuro che è già alle spalle perché non accadde domani…

..ed anche per rendersi conto che, a tutti gli effetti, Dylan d’ora in poi dovrà far tesoro del suo bagaglio di ricordi fondativi [pp. 84-85], e che vivrà quelle due o tre vite parallele in diversa sede [p.62], sovrapponendo più prospettive su se stesso, anche senza la polena simbolica regalatagli da Groucho via Hamlin – forse l’unica cosa di cui avrei fatto a meno come escamotage narrativo, anche perché ho sperato seriamente che ci fosse una bomba al suo interno, come nel famoso clarinetto del #1 :oops: .

Per il resto un po’ di banalizzazione non poteva mancare nelle corde mignacchesche, che strimpellano il solito megalomane in vena di esperimenti siringati, anche se qui è giustificato dal creare un fantoccio di Xabaras in salsa Stepford.
In questo caso più che l’alchemia poté la nanotecnologia virale, ed i nuovi zombi non sono degli scervellati ribelli magnacarnazza, ma solo delle efficienti macchine vuote ideate per riempirci di altre macchine all’ultimo grido, in una mansueta catena di montaggio di silenziosi bio-automi liberi dal ronzante peso dell’intelletto :evil:

Goodbye Old Boy quindi :?: [p.83]
Mannò, tranquiri bellidenonna… come ogni cattivaccio che si rispetti arrivano i Nostri prodi(ghi, di pallottole) a sistemarlo arminpugno & maninalto, con un ridicolo Bloch in tuta da Ebola rigonfia per la panza, che si riallaccia al filo della trama tramite un braccialetto (ricordo…)

Bene: adesso però nuncerompete, tutti a casa, a nanna… ed incubi d’oro, in quel di Craven Road 7, dove tutto cambia e resta sempre uguale [pp. 92 e 97] :*
E speriamo che il galeone non affondi…

*****

Giusto qualche cenno a Roi: alla fine si è rivelato meno peggio di quello che pensavo, e rispetto al cubista Piccatto mantiene una decenza più d’ufficio e meno scontrosa contro il lettore.
Qualche guizzo qua e là però non basta per nascondere la sua evidente stanchezza/svogliatezza.
Il vero Old Boy irrecuperabile sembra lui a più riprese, e la fretta non è buona consigliera di validi alibi :roll: .

Bene solo la seduta spiritica con le vecchiacce, la colluttazione/inseguimento di Sheila col marito, la mega tavole aggrega-comprimari, qualche non-morto, la Morte con Dalì e poco altro. Per il resto un’approssimazione tira l’altra e tutto tirato via che è un dispiacere :cry: .

Sconfortante pensare come snaturi Wells, trasformi Xabaras in un Masini incacchiato, s’inventi una Lillie mai vista, cambi fisionomia a Sheila nel giro di 20pp, ringiovanisca di trent’anni Jenkins, non sforni neanche un (cyber)tubo nella fabbrica pollajo, zoppichi sulle bici, e dimentichi i paesaggi di cui parlano i personaggi stessi, compresi quelli illusori nei monitor.
Forse anche lui dovrebbe dare le spalle al futuro se pensa di partecipare al prossimo Dylan così, rovinando anche l’immagine del suo stesso passato, come autore :( .

*****

Tutto quest’ennesimo sproloquio solo per dire infine che non mi prendo nessuna responsabilità se poi la storia non vi piace, che le altre due promettono ben poco – anche perché a me robe come La Lunga notte stanno tristemente sui balls :mad: - e che per i rimborsi in caso di delusione vi sconsiglio di legarvi davanti ai cancelli di via Buonarroti con gli striscioni della Federconsumatori.

Ma se la curiosità prevale, pace la saggia desistenza di Cyber, una semplice scarrozzata sul sidecar della vecchia gloria in futuro rispolvero non dovreste negarvela.

UN BUON VECCHIO ALOHA A TUTTI I MA(r)XISTI

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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: mer nov 12, 2014 11:26 pm 
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Sulla prima storia totalmente d'accordo con Wolkoff. Va presa per quello che è. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 12:21 am 
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Il Futuro Alle Spalle secondo me sarebbe stato un ottimo numero 0 della collana, alla pari con Spazio Profondo di Recchioni. Le storie, o meglio le intenzioni dei due autori sono praticamente le stesse: mettere a nudo il personaggio, il suo mondo e lo stato attuale delle cose. Recchioni l'ha affrontato in modo più astratto, e secondo me ambientarlo nello spazio ha fatto in modo che ci si allontanasse troppo dall'icona. Mignacco è rimasto con i piedi per terra, ma non per questo è stato meno efficace. C'è tutto nella sua storia: la pensione di Bloch, accenni con tanto di scene riprodotte del primo storico albo, personaggi storici come la Trelkovski, la ragazza/oggetto di turno con tanto di codice a barre, i fantasmi della quotidianità (gente sbiadita che passa a canto a Dylan), una catena di montaggio atta a sfornare automi, Groucho che lancia la pistola. Per non parlare del dialogo fra Wells è Dylan, dove si fa riferimento specifico alla paura del cambiamento.
Il tutto illustrato da un Roi che secondo me è tornato ai fasti di un tempo. Decisamente la storia più bella di questo Maxi.

L'Armonia del Silenzio ha come pilastro un'idea molto poetica e originale, ma forse sarebbe stato meglio se fosse stata scritta con più trasporto e carica emotiva, e meno banalità varie.

La Festa dei Morti è una bella storia con dei bei disegni, ma non spicca per originalità.

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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 2:06 am 
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Uomo in Bombetta ha scritto:
Il Futuro Alle Spalle secondo me sarebbe stato un ottimo numero 0 della collana, alla pari con Spazio Profondo di Recchioni. Le storie, o meglio le intenzioni dei due autori sono praticamente le stesse
Le intenzioni. Ma solo quelle. :lol:
Il capolavoro di Recchioni sradica completamente Dylan dal suo luogo, dal suo tempo e dalle sue atmosfere, eppure è quanto di più dylaniato abbiamo letto negli ultimi anni. Appassiona, destabilizza, ha più livelli di lettura e spazza via (anzi, si prende gioco di) molti dei paletti imposti dalle precedenti gestioni della serie.
La storia di Mignacco, invece, è un minestrone mal riuscito di (lunghe) sequenze copiate di sana pianta dal numero uno, inutili cameo di personaggi bolliti (Trelkovsky e Wells) e strizzatine d'occhio alle novità del nuovo corso. Non ha una trama (a meno che non si voglia considerare "trama" il parziale remake de L'alba dei morti viventi), non trasmette sensazioni diverse dalla noia.
Fra i disegni delle due storie, poi, c'è un divario simile a quello fra Bayern e Roma.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 2:47 pm 
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Cyber Dylan ha scritto:
La 3° storia pare sia un seguito de La lunga notte. Quella mi interessa persino meno! :? Per quanto mi riguarda, La Lunga Notte è un albo SBAGLIATO alla radice, che non avrebbe neppure dovuto essere concepito


A me la terza storia è piaciuta poco, però vorrei precisare che non è un seguito di quella della Barbato (anche più brutta), ne compaiono solo alcuni personaggi (così come ne compaiono - piccolo spoiler - dell'inferno burocratico) e si accenna appena a quell'avventura, come ne L'alleanza di Bilotta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 8:35 pm 
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V.M. ha scritto:
Uomo in Bombetta ha scritto:
Il Futuro Alle Spalle secondo me sarebbe stato un ottimo numero 0 della collana, alla pari con Spazio Profondo di Recchioni. Le storie, o meglio le intenzioni dei due autori sono praticamente le stesse
Le intenzioni. Ma solo quelle. :lol:

Il capolavoro di Recchioni sradica completamente Dylan dal suo luogo, dal suo tempo e dalle sue atmosfere, eppure è quanto di più dylaniato abbiamo letto negli ultimi anni.

La storia di Mignacco, invece, è un minestrone mal riuscito di (lunghe) sequenze copiate di sana pianta dal numero uno, inutili cameo di personaggi bolliti (Trelkovsky e Wells) e strizzatine d'occhio alle novità del nuovo corso. Non ha una trama (a meno che non si voglia considerare "trama" il parziale remake de L'alba dei morti viventi), non trasmette sensazioni diverse dalla noia .


Come la bellezza è negli occhi di chi guarda, la noja è in quelli di chi li chiude.
Più o meno volontariamente, come il naso, da ennui :| .

Non dico che bisognava leggere il mio post-fiumana (esondata) precedente...ma almeno seguire il sentiero lasciato dagli autori senza pregiudizi distorsivi non era male.

Dire che le "intenzioni" - disponiamo di un encefalogramma documentativo, poi? Di una TAC di memorie correnti? - di Recchioni o Mignacco erano identiche non rende giustizia a nessuno dei due, e le diverse destinazioni programmatiche di entrambe le storie :dito: .
Anche perché c'è comunque la regia del RRobe dietro le idee di Mignacco ...e sarebbe ingenuo non pensarlo. A me su questo verrebbe da ridere... :lol:

Proprio perché il primo intendeva fare un setup alla base della testata, e rilanciarla nello spazio futuro delle nuove svolte - anche a livello di scrittura e stile - che segneranno sugli inediti il futuro prossimo di Dylan, la sua ri-concettualizzazione autoriale, assieme al rilancio complessivo, esorcizzando (o additando) le piaghe da decubito delle precedenti gestioni sciagurate :evil: .
In una storia molto bella, affascinante, ma lungi dall'essere un capolavoro - alla fine tolto il discorso metanarrativo, il claustro-cargo alla Alien ed il contentino dylaneggiante "da incubo" delle ultime 15pp rimane ben poco - più recchioniana (v. JD) che dylaniata, nel senso inafferrabile del termine :tc: .

Mentre il secondo, all'opposto ma sempre tramite un discorso "meta-", ripropone esplicitamente il "vecchio che avanza" (ma non una arranca) per una collana di backup che dichiaratamente punta tutto sull'effetto vintage, sulla capacità di non evolvere l'ambientazione ed i suoi figuranti, sul riproporre il Dylan della belle époque pre-recchioniana o ancora più indietro, di scostarsi da questa fase, ed autopromuovere quel fascino senza tempo che il vecho Old Boy dovrebbe ancora infondere 8-) .
Si è deciso, con un certo coraggio giocoso, di ripartire dal #1 per scherzare su questo Dylan in evoluzione conservativa, inaugurando la testata sotto i più ri-animati auspici zombeschi, verso una nuova alba di vecchieglorie non-morenti che è l'esatto opposto antipodico della manifesta programmazione dal 337 in poi, sulla serie regolare.

La trama c'è - ne ho già parlato a volontà - ed è la dispersione di Dylan in questi contesti che rischiano di sovrapporsi ma alla fine trovano un'identità propria, nella riaffermazione auto-ironica dell'Old. Non per nulla per 3/4 delle pagine soffre di visioni alternate del passato che incombe, di altre dimensioni, e sulla necessità di remake(up-arsi) per una retrospettiva da proseguire.
Per appropriarsi di questo è normale che compajano gran parte dei personaggi che batteranno ancora il ferro bollente, ma non bollito, su questa testata. Si spera :D
Tutto il resto è contorno, come l'esperimento del MadDoc già stravisto, a che punta a porsi come stra-rivisitazione paracula e sviante.
Le sequenze prese paripari - in realtà solo quella più lunga della sparatoria contro gli zombi, perché per il resto sono soltanto piccoli flash che oscurano l'orientamento dei deja vu nella mente di Dylan - servono proprio a questa funzione, di restaurazione ab origine , e richiami da spot :o .

C'è sempre minestrone e minestrone.
Da surgelato a ruspante.
Buono anche con quegli ingredienti denavorta non prelevati dall'orticello hipster sull'attico :roll: .

ALOHA CAPITAN FINDUSTRIA (del fumetto)

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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 9:23 pm 
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Wolkoff, i tuoi post li ho letti con interesse, ma non hanno cambiato la mia opinione. :roll:
wolkoff ha scritto:
La trama c'è - ne ho già parlato a volontà - ed è la dispersione di Dylan in questi contesti che rischiano di sovrapporsi ma alla fine trovano un'identità propria, nella riaffermazione auto-ironica dell'Old. Non per nulla per 3/4 delle pagine soffre di visioni alternate del passato che incombe, di altre dimensioni, e sulla necessità di remake(up-arsi) per una retrospettiva da proseguire.
Per appropriarsi di questo è normale che compajano gran parte dei personaggi che batteranno ancora il ferro bollente, ma non bollito, su questa testata. Si spera :D
Tutto il resto è contorno, come l'esperimento del MadDoc già stravisto, a che punta a porsi come stra-rivisitazione paracula e sviante.
Le sequenze prese paripari - in realtà solo quella più lunga della sparatoria contro gli zombi, perché per il resto sono soltanto piccoli flash che oscurano l'orientamento dei deja vu nella mente di Dylan - servono proprio a questa funzione, di restaurazione ab origine , e richiami da spot :o .
Ecco, io una trama continuo a non vederla. Vedo un messaggio per i lettori (quello sottolineato nel quote), delle citazioni, dei cameo, delle strizzatine d'occhio, qualche dichiarazione d'intenti metafumettistica. Ma non una trama.
La storia di Mignacco non ha un inizio, non ha una fine, non ha uno svolgimento. Gli unici passaggi in cui si "dipana" qualcosa sono quelli presi tali e quali dal numero uno.
Che poi la storia possa esserti piaciuta lo stesso ci può stare, il mondo è bello perché è vario. :wink:


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MessaggioInviato: gio nov 13, 2014 9:38 pm 
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Ma io non volevo farti cambiare opinione...
...un po' perché non faccio proselitismo quaggiù, un po' perché altrimenti come proseguiremmo il discorso se la pensassimo allo stesso modo? :g:

Più semplicemente volevo confrontare il profilo diverso del Maxi dalle serie inedita, e come questa storia-pilota serva ad inaugurare con un po' di cottilon da nonmorti la nuova collana sotto (buoni)vecchi auspici, Vs la Fase2.

Per me la trama non è necessariamente il plot :dito: .
In questa storia vale come il nucleo ( visionario, per Dylan, e da revival/seconda visione per noi) e se può fare a meno di un intreccio canonico, come scansione - anche perché lo rivisita sghignazzando, all'ombra del #1 - ma ha un senso tutto proprio, efficacie/azzeccato... allora non è una lacuna che mi pesa.

Il mondo è meno bello quando avar(i)o. Di idee :3 .

ALOHA IN TACCAGNESCO

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MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 1:02 pm 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
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Ci sono storie che non necessitano di una trama, Il futuro alle spalle è una di queste.
Le intenzioni rimangono le stesse: cercare di snocciolare un mondo auto lesionandosi enfatizzando difetti e facendo delle citazioni fin troppo facili (nel caso di Mignacco) ma, ma visto lo scopo, necessarie.
Di differente c'è lo scopo: Recchioni parte dal passato per arrivare ad un futuro incerto; Mignacco parte anch'esso dal passato, passa per un presente instabile per poi ritornare in lidi conosciuti e "confortevoli" (la ragion d'essere del Maxi). Su questo ti posso dare ragione.

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MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 3:54 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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wolkoff ha scritto:
Giusto qualche cenno a Roi: alla fine si è rivelato meno peggio di quello che pensavo, e rispetto al cubista Piccatto mantiene una decenza più d’ufficio e meno scontrosa contro il lettore.


Boh, davvero questo Roi vi (a te, a Skeletor e ad altri) sembra decente? :o
Per me è inguardabile, svariati gradini sotto un Piccatto che non è certo al massimo, ma che comunque un minimo di sfondi e di dettagli li inserisce, sia pure schizzati. La prima storia è un tripudio di sfondi inesistenti, campiture nere e personaggi abbozzati. Qualche vignetta la azzecca, ma è la classica oasi nel deserto.

Detto questo, ho letto anche la terza storia: potabile. Si legge con piacere, è divertente e scorre liscia fino alla fine; alla sufficienza ci arriva senza difficoltà, anche se non fa molto di più. Buono anche il lavoro di Torti, che può migliorare le fisionomie ma che ha un buon uso del b/n.

Un Maxi in complesso decente, impreziosito da una confezione elegante che invoglia all'acquisto. Molto meglio il mono-sceneggiatore che il mono-disegnatore, non mi dispiacerebbe che la formula venisse riproposta anche in futuro.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 5:11 pm 
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Non mi sembra decente ma 1000000 volte meglio di Piccatto.

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 Oggetto del messaggio: Re: #Maxi 22-Il futuro alle spalle-L’armonia del silenzio-La ...
MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 8:20 pm 
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Località: Inverary 2.0
Mettiamola così :g: :

Roi è un "vorrei ma non (ne) posso...più"
Piccatto è un "non voglio ed arrangiatevi".

C'è una boria menefreghista nelle sue tavole che il buon Corrado - al risparmio, beninteso - pare risparmiarci.
Sembra quasi pensarsi un virtuoso dell'abbozzamento artistico, mentre Roi lavora per il minimo sindacale pre-TFR, con una dignità da manovale afflitto.

Preciso che ormai non mi piace nessuno dei due, con Luigi giusto un pajo di gradini sotto, sul fondoscala nella Cantina - ahhhh.... che storia 8-) :cry: 8-) - de Le Roi(s'amuse)

E poi, gusti personali, eh... :)
Ho l'impressione che se un nuovo lettore si avvicina a Roi adesso possa ancora esserne colpito, per le atmosfere macabre ed il marchio di fabbrica inimitabile, pur non conoscendo i fasti del periodo da Mefistofele alla Morte Rossa.
Mentre un nuovo lettore che scruta gli attuali dadaismi di Piccatto penserà bene di rimettere la tonda testa nella sabbia. Quadrata.

ALOHA GUGGENHEIM

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Località: Inverary 2.0
[...] C'è un errore nel timing del doppio post... Lo post-icipo

ALOHA PARTITA DELLE 20.45

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