Cravenroad7

Grande!

Ho apprezzato molto questo nuovo albo.

Finalmente, sono uscito dalla routine degli ultimi anni e attendo le nuove uscite con curiosità!

POSSIBILI SPOILER

Ho apprezzato molto l'utilizzo della morte fatto in questo albo e, a chi sostiene che ultimamente è stata troppo utilizzata, rispondo che le volte di troppo, a mio parere, sono state le precedenti e non questa

È vero che il concetto di base è simile a 3x0, ma la storia di fondo è decisamente diversa e il messaggio sociale, legato allo spaesamento che prova chi va in pensione, dopo una vita intera passata a lavorare e in attesa quindi della "futura morte", non era mai stato affrontato e ho trovato la reazione di Bloch molto "realistica" e, per certi versi, commovente.

Ci sono poi altre situazioni che mi hanno colpito favorevolmente, grazie anche ai bellissimi disegni di Brindisi:
la ragazza che togliendosi il collarino mostra la gola tagliata, l'angoscia dipinta sul volto dello scagnozzo del becchino che sopravvive, ma resta incatenato sott'acqua, la stanza nella casa di Bloch piena di "ricordi" del suo nuovo inquilino e, non per ultimo, un Jenkins che non mi era mai capitato di leggere, come sempre comico nella sua ingenuità, ma molto umano e commovente.

Certo, in alcuni punti poteva essere reso più fluido e meno verboso, ma in generale mi è piaciuta molto l'atmosfera grottesca che si respira per tutto l'albo, dando molta più visibilità a luoghi di Londra che, a me che ci sono stato alcune volte, è apparsa decisamente più vera che in passato.

Decisamento un buon numero!

Quando mai ho detto che quello che non va del 200 è la trama? Soggetto a parte, la sceneggiatura (dialoghi soprattutto) è quello che più non mi piace di quel numero. Stesso discorso qua, lo stesso soggetto (Bloch va in pensione, magari con una sottotrama diversa però, cioè niente Nora) poteva essere sviluppato e sceneggiato da qualcun altro, scelta forse più opportuna visti i risultati disastrosi di quando si da alla Barbato qualcosa legato alla continuity (bravissima in altre occasioni come La seconda occasione). Tant'è che nel mio post avevo specificato "assegnare soggetto e sceneggiatura".
Ps: anche qui, poco importa se è Sclavi a dire qualcosa. Se è brutta è brutta, è inutile invocarlo ogni volta che si deve difendere una scelta.

Dunque, io non ho letto la storia, ma se volete la mia (probabilmente no, ma ve la propongo lo stesso )...

Sorry, avevo equivocato, perché in genere del numero 200 (e del Ventennale) si critica il soggetto più che la sceneggiatura. Ed è quel che penso io, tra parentesi: sono storie scritte benissimo ma sbagliate per quel che raccontano, non per come lo raccontano (ottimamente).

Totalmente d'accordo.
Vorrei che qualcuno mi indicasse quante storie così ci sono state negli ultimi anni.
E no non chiedo storie buone o ottime, magari anche migliori di questa.
Ma chiedo proprio storie con quest'atmosfera surreale, allusiva, da "fantastico adulto".
Che era quella che un tempo distingueva Dylan Dog. Non lo si rimpiangeva un po' tutti quel modo - QUESTO modo - di raccontare, o sbaglio?

Star lì a lamentarsi dell'uso e abuso della Morte mi sembra la solita menata "statistica" da nerd, che guarda sempre troppo al cosa e troppo poco al come.

Non preoccuparti Rimatt, hai ragione. Nemmeno a me piace il soggetto (Virgil), ma nemmeno la sceneggiatura, anzi forse ancora di più. Troppo romanzata e forzatamente "triste", strappa lacrime, per qualcosa che non era mai stata minimamente nominata prima (Virgil) e che "dovrebbe" commuovere. Comunque soggetto/sceneggiatura a parte, avrei dato questa storia totalmente a un altra persona, proprio per evidenziare il cambio di rotta.

carino voto 7, tolti i paletti si riescono a scrivere storie discrete, ma sclavi top 100 era di un'altra categoria. Questo rilancio al massimo arginerà le perdite ma di sicuro non si ritornerà ai fasti passati.

GIUDIZI IRREGOLARI CON POSSIBILITA' DI SPOILER ISOLATI

Regal: L'intreccio della storia è certamente passibile di critiche. Io l'ho trovato (Morte Deus Ex Machina a parte) alquanto brillante: pensa solo che vengono creati due nuovi Villain con un colpo di falce "al contrario" vergato in un paio di vignette (trovata che non stento a definire geniale, data anche la scarsa propensione della testata a farsi carico di continuity troppo complesse o "realistiche").
Ma la sceneggiatura? Può essere lievemente verbosa in alcuni tratti (non mi è parso), scarsamente tesa in altri (anche qui avrei difficoltà a fare esempi), ma farne il fulcro dell'attacco critico mi sembra esagerato. Se è brutta è brutta, dici: ma cosa c'è di così tecnicamente tremendo che ti spinge a essere tanto lapidario? I tempi del racconto sono da manuale, i personaggi in palla (e molto), Bloch rimane Bloch senza essere avvilito da una descrizione troppo umana che in potenziale ne avrebbe potuto mortificare la carica metafisica. L'albo fa ridere (di uno humor nero di stampo profondamente dylaniato, in bilico tra 3x0, IL PIFFERAIO MAGICO e I NUOVI BARBARI), commuove con la discrezione dei grandi e talvolta affonda spunti di inquietudine niente affatto banali.
Mettere la sceneggiatura come capofila di tutti i possibili mali di questo albo mi sembra eccessivo.

Premessa, non ero propriamente ben disposto verso questo numero per due motivi
1) col passare del tempo il 200 e il ventennale scritti dalla Barbato mi sono diventati sempre più indigesti, avevo timore che anche con questo celebrativo si arenasse su questioni familiari melense
2) lo so che razionalmente centra poco, ma avevo già avuto una botta emotiva al vedere il Bloch pensionato per motivi di rincoglionimento nel Pianeta dei Morti, e temevo che Mai Più sarebbe stato acquetta, al confronto.

Alla fine, invece, mi sembra un buon numero, scritto per essere letto con leggerezza ma non scritto con leggerrezza, con un sacco di trama che non è solo "osserviamo la vita di pensionato di Bloch, con un Jenkins stratosferico e un Groucho in buona forma. Almeno fino a all'interminabile e arrovellato spiegone finale

probabilmente perchè vogliono educare il pubblico all'idea che l'originalità assoluta non esiste e che Dylan è, è stato e sarà sempre in relazione a mille altre opere dell'inventiva umana.

Il doppio finale ei spazio profondo ne è la prova.

Volevo rendervi edotti del fatto che ho scritto a Paola che l'albo non mi è piaciuto per nulla anche per assenza di originalità e che mi ha anche risposto con garbo.

Sulla storia, resto sorpreso nel vedere che molti gridano al capolavoro per una trama che è troppo similare ad altre (La morte non basta, Tre per zero).
Insomma ci voleva una storia ben strutturata per un'occasione così ghiotta.

Che donna, l'ho sempre detto.

in questa discussione non ho visto nessuno "gridare al capolavoro".
è una cosa che ho notato pure su Spazio Profondo, i commenti positivi erano quasi tutti equilibrati, i commenti negativi criticavano presunte lodi sperticate che non c'erano.