Cravenroad7

non capisco perchè a Zerocalcare si chiede di abbandonare gli elementi autobiografici

non mi risulta che qualcuno sia andato da Cyril Pedrosa a dirgli:"Bello Portugal, eh. Però adesso ci fai un thriller"

Ah, non lo so. Di certo non sono io a chiederglielo (dava quest'impressione il mio post? ).

Dicevo che ci sono diversi indizi che portano a pensare un suo staccarsi da questo elemento: la fine di un ciclo -da lui stesso annunciata- con Dimentica il mio nome, Dodici, che in fase embionale esprime un interesse verso un generico "altro narrativo"...

Se Zerocalacare mi facesse 52 post autobiografici all'anno sul blog e li raccogliesse annualmente in un libro, probabilmente non mi stuferei mai di comprarlo.

è un tipo di ragionamento che si sente in giro
che poi appunto lui non voglia fare solo l'autobiografico è un altro discorso. io mi riferisco a quelli che dicono che a raccontare la vita dei gggiovani con i personaggi del tivù sono bravi tutti e che per dimostrare di essere veramente bravo dovrebbe fare altro.
fra l'altro, la dimostrazione che col cavolo che sono bravi tutti è la schiera di imitatori morti al secondo tentativo...

A be', allora sono d'accordissimo con te.

Io facevo un altro discorso, che specifico meglio: ho l'impressione che, per continuare a convincermi appieno, Zerocalcare debba cambiare qualcosa nel proprio stile. L'armadillo e il Polpo mi avevano entusiasmato, quest'ultimo libro mi è "solo" piaciuto ma non è riuscito a sorprendermi. Ora, è pacifico che a Calcare non gliene può fregare di meno di quel che piace a me e che si consolerà benissimo con le quarantamila copie che venderà di Dimentica il mio nome, ma la mia sensazione è che ora come ora abbia la necessità, da un punto di vista puramente creativo, di reinventarsi un po'. Come? Boh, questo non lo so. Magari cercando uno stile grafico/narrativo più realistico; magari iniziando a dare un aspetto più professionale alle proprie tavole (che le righe fatte a mano e il lettering disordinato vanno bene per iniziare, ma a un certo punto li si può anche abbandonare), magari svincolandosi dai soliti personaggi e provando a scrivere qualcosa di diverso. Non vorrei che, a causa dell'enorme successo dei suoi libri, Calcare rimanesse prigioniero di un modo di far fumetti che, se non ora entro breve tempo, diventerà sicuramente stantio e inadatto a contenere la sua crescita come narratore (che ci sarà di certo).

Sono in linea con rimatt (come spesso mi capita ), il "polpo" mi ha colpito di più perchè c'era quello stupore di avere davanti qualcosa di nuovo (io conoscevo a malapena ZC).

Detto questo, "Dimentica" mi è piaciuto veramente tanto. Alcune parti sono perfette (inizio e fine), finalmente anche la Madre ha un ruolo centrale (e che ruolo!), la scena al capezzale della nonna (madò che angoscia) riprende e amplia quella già vista alla morte di Camille ne "La profezia". Insomma potrei continuare a lungo. Ah, la copertina di ZC inchiostrata da Gipi dal vivo è molto bella.

Mah secondo me è si esagera a voler vedere un cambiamento/evoluzione/variazione di stili radicale:

Zerocalcare è consacrato e arcinoto in un modo che non credo abbia precedenti nel mondo fumettoso moderno nostrano, quindi questo spesso fa dimenticare che ha fatto solo 4 storie lunghe negli ultimi 3 anni, più la raccolta delle ministorie del blog - decisamente poco per dire che si è "adagiato", per quanto mi riguarda

Dimentica il mio Nome a mio avviso è il summa definitivo dello stile che aveva portato in scena con l'Armadillo, e il Polpo, solo che (come altri hanno già detto) presenta anche una maturità nuova nel rendere l'intera vicenda protagonista senza "stacchi" a se stanti e con una conclusione più solida, qualcosa di decisamente diverso quindi dalle storie del lunedì per intenderci.

Per questi motivi, penso ci fosse tanto bisogno di una storia così e raccontata così a questo punto della sua carriera sul futuro poi chissà, vedremo anche col film di Mastandrea

A me personalmente intrigherebbe un ritorno dello Zero delle origini, quello più grezzo e politicizzato (non so in quanti qui abbiano letto la storia breve sul G8 di Genova o altre produzioni pre-makkox), ma questo bene inteso solo per le tematiche trattate, perché come disegni e sceneggiatura lo trovo miglioratissimo e più autonomo

Poi dubito succederà, perché sarebbe troppo complesso e spinoso gestire certe cose al livello "mainstream" cui è arrivato

L'esperimento mezzo riuscito per me resta Dodici, che pure a me non è manco dispiaciuto, ma non credo abbia "bucato" come poteva

Intervistaa Zerocalcare su Dimentica Il Mio Nome

Per me il livello de "il polpo". dell"armadillo" e del "lunedi" sono anni luce avanti rispetto a "dodici" e a "dimentica"... cioè non c'è proprio paragone. i primi tre sono capolavori, da ridere da solo un ora mentre li leggi e apprezzarne le millemila storie che riguardano più o meno la nostra età (e basta). Gli altri due, non so, io non riesco manco a rileggerli, mi danno veramente poco.

l'ultimo è senz'altro meno umoristico, più intimo e impegnativo e allo stesso tempo meno condito di riferimenti alla cultura pop, può non piacere ma mi pare eccessivo vederlo così tanto al di sotto degli altri

Poi de gustibus eh, personalmente l'ho trovato quello che più si presta ad eventuali riletture e conseguentemente il suo lavoro più completo (anche se non il più divertente in senso stretto)

Dodici è un esperimento interessante che per me trova il suo limite sopratutto nel "non-finale"



sarei curioso di vederlo a Gazebo, secondo me ne direbbe di belle

Non potrebbe mai stare in un programma tv. Già dice di non poter mettere troppi elementi politici nei fumetti perchè prima dovrebbe decidere cosa e come in assemblea, figurati partecipare a un dibattito :p

A proposito della politica, la battuta sulla volante rossa è una roba che se finisce sui media nazionali, lo scarnificano. Bravo Michele.

si si è vero, però a Gazebo giocherebbe un po' in casa per l'appunto, credo ne verrebbe un gran cazzeggio con disegnetti assieme a Makkox poi però si, ai centri sociali mi sa che dopo lo appenderebbero

Il 17 sarà ospite in una libreria in centro a Firenze, magari è la volta buona che provo a comprare un volume

Totalmente per caso (e per Sbarbato, in parte ) ho letto La profezia dell'armadillo.
Non avevo mai letto niente di Zerocalcare, se non qualche striscia random, ma sento l'immediata necessità di leggere altro. L'ho letteralmente divorato, non mi capitava di farmi prendere così tanto da un fumetto da tempo. Perché lo conosco solo ora?
Impressionante come ci si ritrovi nelle situazioni, idee e personaggi.

Domanda da novellina; c'è un ordine preciso con cui leggere le pubblicazioni?

L'importante, per me, è leggere La profezia dell'armadillo, Un polpo alla gola e Dimentica il mio nome in quest'ordine.
Ogni maledetto lunedì copre un periodo lungo di storie quindi lo si può leggere a caso, Dodici è universalmente considerato un mezzo passo falso, ma per completezza andrebbe letto tra il Polpo e Dimentica il mio nome

Ciò non toglie che si possano leggere anche in ordine sparso.