Cravenroad7

... Ma tanto meglio, così vediamo come risultano certi approcci più moderni agli occhi di uno che non ha letto la serie con continuità e non l'ha vista cambiare

Non sono un grande estimatore del tipo di fantascienza portata in scena, però più che altro ho sofferto un po' troppo i tempi e i modi in cui viene presentata la faccenda, che di base non mi ha appassionato granché

Diversa storia per il concetto di psicologia alterata dei "vari" Dylan, dove più che altro ho apprezzato tantissimo l'interagire di Numero 5 e Numero 4

Globalmente un 6, forse un po' legato al gusto personale, ma credo che ci fossero le potenzialità per fare meglio

Dico la mia. Possibili spoiler.
Non mi ha fatto impazzire, ma non è niente male: una storia semplice (non quella di Sciascia), molto scorrevole, godibile e con, finalmente, un bel finale aperto. Certo che se uno trascura quell'ultima pagina, l'intera vicenda rischia di ridursi in "è stato solo un sogno".
Mari a colori perde un po' del suo fascino dark.
6,5 (accettabile) . Vedremo come procederà questa fase 2 nei prossimi mesi

Guarda,secondo me il rischio del "e' stato un sogno" e' abbastanza ininfluente.O meglio,e' un rischio relativo.Sara' perche' e' un numero di transizione,ed e' fondamentale da questo punto di vista...e personalmente l'idea di leggere "solo" un numero di una serie regolare,non l'ho mai avvertito.Senza esagerare e parlare di capolavoro,naturalmente.

Ho votato accettabile perché storia in sé non è male, ma non è neanche tutto questo capolavoro che molti esaltano. Mater Morbi sta dieci livelli sopra, anche undici. Era un albo sentito, proprio, come dovrebbero essere quelli di Dylan Dog. Chi ha gridato al capolavoro ha paragonato e messo sullo stesso livello questo albo con Memorie dall'invisibile. No, per niente. Accettabile quindi.

Secondo me e' sbagliato giudicarlo in questo senso.Non vale lo stesso metro di giudizio,per come la vedio io.
Non puo' essere paragonato a un albo di una serie regolare,perche' chiaramente non e' un albo da serie regolare.E' un reset,e' una dichiarazione d'intenti.

mi viene in mente quella scenetta di ale e franz: ma se la finestra è larga un metro e trentotto e lei ha in mano un metro, come fa a misurarla?

Quest'albo sarebbe stato bello averlo su un CF, e magari con le 132 pagine totali , così da poter soffermarsi di più su alcuni punti dell'albo.
La variant di Gipi da un senso di solitudine ed inquietudine tremendo. Peccato non poter andare a Lucca per prenderla.
Votato Buono.

Buonasera a tutti sono un vecchio, anagraficamente e per fedeltà, lettore di Dylan Dog, che acquisto regolarmente dal numero 4. Volevo esprimere la mia opinione sul numero in questione e sul Dylan 2.0 di Recchioni. Ho cercato di discutere civilmente su vari siti della new wave dylaniata ma ho notato che è impossibile nominare l'attuale curatore senza essere ricoperti di ingiurie. Io non conosco il signor Recchioni se non come lettore di John Doe (e recentemente di Battaglia, Garrett e Orfani) ma non credo di dire eresie giudicandolo un ottimo sceneggiatore e probabilmente la miglior scelta attuale possibile per il rilancio di Dylan Dog. Non ho mai capito perché esprimere un giudizio positivo debba equivalere per forza all'appartenenza di questa o quella parrocchia; ho letto con attenzione tutti i numeri da lui scritti finora per DD e li ho sempre trovati di buon livello se non ottimo (Mater Morbi- Il giudizio del corvo, che spero vivamente possa essere ripreso). Anche sull'albo in questione non posso che esprimere un giudizio ampiamente positivo: ritrovare la vera anima di un personaggio scissa in cinque cloni non è facile, e ci voleva pure una certa dose di incoscienza nel partire con un numero fantascientifico nella scenografia ma profondamente horror e perturbante nella sostanza e nel finale. E che dire dell'utilizzo dei "comprimari": deformati all'inverosimile nell'aspetto ma profondamente credibili nella sostanza e nelle parole. Molto buono anche il substrato meta-fumettistico: inserire in una trama i dubbi e le tensioni relativi alla fase di rilancio permette di leggere la storia a più livelli. Per farla breve un ottimo numero che non stona di certo al confronto dei classici del passato ma che non si limita pedissequamente a citarli. In generale (e sfido chiunque a negarlo) è già da un annetto che risulta palese il notevole miglioramento delle trame, dovuto principalmente ad una maggiore attenzione e revisione, e in particolare i numeri di Ambrosini, Stano e Celoni brillano di luce propria a mesi dalla loro lettura. Se questo è solo l'antipasto posso dire davvero di essere notevolmente soddisfatto (a differenza, mi scuso per la critica ma qui ci sta, del passo falso nel presunto reboot di Nathan Never) in attesa dei futuri parti dello stesso Recchioni e del team da lui selezionato: Acciarino, Ambrosini, Barbato, Bilotta sono ottimi professionisti e nei passati periodi di magra ricordo quasi solo le loro storie. Un'ultima, particolare, menzione per Chiaverotti: spero possa contribuire anche lui, da troppo tempo assente, a Dylan Dog: sarà un caso ma se le storie più classiche e mitiche appartengono ovviamente a Sclavi, quelle che io ricordo come più paurose sono state create proprio dallo sceneggiatore torinese. Buona giornata a tutti e scusate la filippica!

Ciao,sono abbastanza in linea con il tuo pensiero.Non so fino a quanto si possa considerare "Spazio profondo" paragonabile ai classici,ma di certo e' un numero che fara' da spartiacque in un modo o nell'altro e che segna una rinascita.Come ho scritto prima,e' una dichiarazione d'intenti.Molto interessante da leggere per il suo approccio metatestuale che rimanda a riflessioni e analisi profonde e di grande rilevanza per l'autore.
Stiamo a vedere,io sono moderatamente ottimista e credo che a Recchioni non manchi la capacita' di osare.

RRobe su FB:

Il dato rilevato di Spazio Profondo, al momento, è di ventimila e passa copie in più rispetto al mese precedente. Cifra a cui si aggiungeranno le variant. Ringo 1 ha venduto 15.000 copie in più di Orfani 12. A cui si aggiungeranno le variant e le copie dell'edizione Bao.

Corregge: quasi 25.000 in più per DYD e quasi 20.000 per Ringo.

Praticamente, l'intera tiratura di Dampyr et similia.

per gli appassionati di numerini, i dati di inizio 2014 http://www.fumettologica.it/2014/06/qua ... dati-2014/

Err.
Dampyr vende ben più di 20.000 copie. Difficile che la sua tiratura (che sono il numero di copie stampate e distribuite, non il venduto) sia di venticinquemila.

C'hai raggione, errore mio. So cos'è una tiratura solo che ero preso da un furore bacchico... Non mi ricordavo precisamente quanto vendesse Dampyr in ogni caso, era un paragone un po' buttato lì.