Cravenroad7

Ci mancherebbe. Cmq la "consegna" di Barry agli alberi è la giustizia che essi reclamano attraverso Dylan, non un atto di debolezza o di piaggeria o peggio ancora di codardia.

Non è di sicuro la mia storia preferita della Barbato.
Funziona (molto) bene finché non arriva l'insopportabile parte di convivenza forzata Dylan/fisioterapista, che affossa tutto verso uno sbrodolamento nel sensibilismo non dovuto .
Sul finale nulla da dire, inquietante quanto basta.

ALOHA FROM THE SM(OKING F)OG

Per me è una grande storia, certo Barbato ha scelto di optare per gli alberi giudici e questo può far storcere il naso, ma in passato altri autori han fatto cose ben più azzardate, tanto da rendere gli albi un'accozzaglia di scene incomprensibili.

8

Mmm,convinto a meta'.Buona la prima parte,con un'interessante approccio piu' o meno fantastico alla vicenda.Il che lasciava molti interrogativi,ma la storia scorreva in modo piacevole.Man mano,si banalizza dall'ingresso del villain abbastanza prevedibile.Quindi seconda parte "faticosa",in affanno...e conclusione che ritorna a quell'atmosfera fantastica,ma non basta a rivitalizzare il tutto.Intendiamoci,e' un albo ben scritto ma non entusiasmante a mio modo di vedere.

Potrà non essere proprio perfetto, ma questo "Nebbia" mi è sempre piaciuto. Piacevolissimo da leggere, potente, immersivo come pochi e squisitamente disegnato, per me è uno dei migliori della Barbato. Grande atmosfera ed ottima sceneggiatura, con alcune sequenze veramente memorabili.

Una bella prova della Barbato, l'inizio è uno dei suoi migliori, magico e malinconico, perde qualcosa da metà albo in poi, ma, considerati i bellissimi disegni, un bell' 8 per me lo merita tutto.

Su alcune cose concordo,su altre un po' meno.Se parliamo di atmosfera e di una trama robusta almeno per meta' albo,mi trovi piu' che d'accordo.Nonostante qualche difettuccio veniale nella sua impostazione fantastica ma senza una base cosi' solida,a mio modo di vedere.
Meno se parliamo di sceneggiatura,o meglio di coerenza e livello narrativo da meta' in poi.Dove e' un po' telefonato,prevedibile e con una risoluzione non del tutto soddisfacente.L'ho trovato un racconto convenzionale per la brava e coraggiosa Barbato,una volta spogliato della sua confezione.

Paola Barbato ha avuto molto coraggio. Inserie il tema della pedofilia per la prima volta nelle storie di Dylan è senz'altro un fatto rivoluzionario per tutta la Bonelli e il fumetto italiano. La storia non è un capolavoro, ma è un bel thriller il cui colpevole forse si scopre subito. Grande merito vanno ad Angelo Stano per la bella copertina e alle tavole di un Bruno Brindisi all'apice. "Nebbia" è tutto questo, con Dylan integerrimo nel voler capire cosa sia successo con testardaggine e coraggio. La sceneggiatura è un po' troppo macchinosa e i dialoghi a volte mi sono risultati prolissi, però riconosco la difficoltà di inserire in un normale giallo con elementi sovrannaturali una tematica scottante. E gli alberi mi hanno ricordato il successivo e brutto film "E venne il giorno".

Non mi ha convinto questa storia purtroppo..





SPOILER:


Bella l'idea del bosco che ha una coscienza

Quasi sei anni fa lessi quest' albo per la prima volta e ne serbai un ricordo positivo.
Qualche giorno fa l' ho riletta e ne sono rimasto, invece, alquanto deluso.
Il soggetto è pure interessante, ma trovo che la Barbato abbia qui esagerato con le didascalie scrivendo in tal modo una storia lenta e macchinosa che si trascina stancamente fino ad un finale parzialmente riabilitativo.
Buona la prova di Bruno Brindisi, indiscutibile sul piano tecnico.
In conclusione, assegnerei un sei e mezzo a quest' albo ma, siccome questo voto non è presente, complice la mia delusione, opto per una sufficienza.

Dai commenti entusiastici credevo di essermi perso chissacchè, essendo proprio uscito nel periodo in cui avevo abbandonato l'acquisto costante del'inedito. E questo mi era sfuggito. Quindi l'ho riacchiappato, e... che dire... tutta la vicenda è poco credibile, prevedibile, e pure un po' sciocca.

Poco credibile:
5 persone che assistono ad un caso di pedofilia + omicidio - attenzione nella storia i personaggi sono tutti consapevoli di questo, non è che non se ne erano accorti perché erano distratti - e non intervengono? ok che la società capitalista è malata, tutti hanno fretta, tutti sono cattivi ed egoisti. Ok la vecchietta che poverina è malata di alzheimer e passa le giornate a dar da mangiare agli scoiattoli. Capisco se si fosse trattato, chessò, di bullismo o razzismo, da alcuni accettati come eventi normali, che oramai sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Ma la pedofilia? E nessuno fa nulla? Nah, i bambini sono ancora un nervo scoperto, anche per gli indifferenti più incalliti.

Prevedibile:
Dai su, che il colpevole fosse il fisioterapista si capisce dalla prima vignetta in cui compare.

Sciocca:
Gli alberi del parco, sono loro che fanno giustizia. Perché, in fondo, loro, anche se sono degli alberi, sono comunque meno indifferenti degli esseri umani... Qualsiasi altra soluzione sarebbe stata meno sciocca di questa.

Concordo, io l'ho sempre odiata questa storia.

nebbia
paola barbato colpisce ancora... argomenti scabrosi come in "il sonno della ragione" (la malattia, il coma) e nella chiaverottiana "l'antro della belva" (la violenza sui minori) trattati, naturalmente, con la consueta classe cristallina e nel nobile intento di stimolare una riflessione... perfetto il coinvolgimento di dylan, sofferente e giustizialista, perfetta l'atmosfera, grazie anche agli straordinari disegni di brindisi, con molte "licenze" alla gabbia bonelliana
rimangono scolpiti nell'immaginario questo assassino manipolatore, in tutti i sensi, e soprattutto il parco come classico luogo dell'orrore, senza eccessi fantasy, lo spiegone si poggia sul "non detto" e sul "non visto" ...certo, si può discutere sull'affermazione "l'omertà talvolta è più ripugnante del delitto", quando il delitto è la pedofilia... ed è forse poco credibile l'espediente dei testimoni distratti e menefreghisti... ma è una semplificazione tipicamente dylandogghiana, si può concedere a un giornalino, di qualità, ma pur sempre "giornalino"
copertina semplice ma efficace
CLASSICO

voto 10

Quoto in Toto
Ho avuto la stessa sensazione
A Pagina 70 avrei voluto stroncare l'albo
Una volta tanto lo spiegone finale riabilita seppur parzialmente lo stesso
Troppo verboso
Bellissime le tavole oniriche e senza ballons
Sotto la supervisione di Sclavi o Marcheselli questo albo sarebbe potuto essere un 9 pieno
Arriva comunque al 7.5 per via di Soggetto e Disegni
La sceneggiatura nonché la verbositá eccessiva lo affossano
All'epoca comunque Barbato/Brindisi erano LA coppia dilaniata
Erano gli anni della Maturità scientifica nei quali nello zaino una volta al mese nascondevo il dilan dog fra i libri (all'epoca leggere certe cose o ascoltare la musica degli anni 60 non ti faceva fare il filo su TikTok ma semplicemente lo Strano), e non posso che non avere un bel ricordo
7.5, anche 8--

Il nitido Brindisi per me non è adatto a questo clima nebbioso e opprimente. Qua servivano i disegni fumé di Roi.
Giallo soprannaturale condotto comunque alla perfezione da Paola Barbato che qui scrive una delle storie più riuscita dell'intera terza centuria.
La tematica sociale sul tema della pedofilia non è invasivo.
Gli alberi che fanno giustizia alla fine sono una soluzione un pochino involuta, ma comunque la si accetta.

8,5 (votato ottimo)