the Imp ha scritto:
Medda scrive bene, per cui leggere la singola storia è sempre un piacere.
Però l'impostazione generale della serie contiene tante scelte che mi convincono poco.
1)Una trama orizzontale troppo cannibalizzata dalla trama verticale. A me piacerebbe di più vedere Lukas risolvere i suoi problemi un po' alla volta che non venire ogni volta coinvolto in problemi altrui ovunque vada. Ormai la sindrome della signora in giallo è un modo di raccontare che trovo vetusto e stantio... ci deve essere un motivo per cui l'eroe è coinvolto nelle cose che gli capitano che non sia il semplice 'passavo da quelle parti e non ho potuto fare a meno di intervenire'. Una cosa del genere può andare bene nel fumetto seriale (a patto che sia giustificato dalla situazione del protagonista, come in dylan assunto da un cliente ogni mese, o dampyr mandato da caleb in giro per il mondo... non come dix che si trova a fare il detective senza esserlo), ma poi diventa decisamente snervante in una miniserie, in cui ci si aspetta una continuity serrata.
2)le didascalie possono contribuire a dare un tono all'ambiente, da noir, o di stampo epico... a volte qui invece sembrano voler riassumere una situazione che in un fumetto dovrebbe essere raccontata solo dai disegni.
3)All'inizio avevo capito che l'ambientazione prevedesse solo i ridestati. Avrei preferito fosse stato così, l'ambientazione sarebbe stata più credibile, così sembra che il manuale dei mostri di D&D abbia invaso la nostra realtà... in dampyr c'è una cosmologia globale che spiega tutto, qua è semplicemente incredibile che l'umanità non si sia mai resa conto di tutti i mostri che la circondano. I ridestati soffrono molto la compresenza di vampiri e zombie, che li rendono più ordinari, non il fulcro della narrazione, ma una razza fra le tante. E il fatto che a ogni albo si incontri una creatura diversa fa parte del difetto al punto 1, uno vorrebbe che Lukas affrontasse i propri nemici e invece se lo trova a fare un tour di tutti i mostri sulla piazza senza che ci sia una giustifica per questo.
concordo che Lukas sembra zigzagare senza trovare un'identità precisa
non concordo sul fatto che sia "incredibile" che l'umanità non si sia mai accorta di nulla. ovviamente serve una buona dose di sospensione dell'incredulità, ma se ci fai caso gli esseri sovrannaturali non si mescolano più di troppo alla società. sono membri di un'elite talmente alta che può permettersi di fare ciò che vuole. oppure sono degli outsider totali, come il "re dei topi" o la gang dei motociclisti. Lukas è l'eccezione a entrambe le cose, dovrebbe entrare nel mondo del sovrannaturale come membro dell'elite ma finisce per navigare nei bassifondi.
fra l'altro è da notare che, dopo tante accuse a Recchioni di scrivere videogiochi, è Medda a usare una struttura tipica del gioco di ruolo: arrivare in un posto, risolvere i problemi del posto, fare esperienza, eventualmente guadagnare un avanzamento nella trama principale