Cravenroad7

Letto, bel prodotto, ben confezionato , un giocattolo… indenne ( spero volutamente) da ogni finalità pedagogica. Se il fumetto fosse da intendere esclusivamente in questo senso voterei ottimo. Due annotazioni. L'autore ama ripetere di non fare distinzioni fra alto e basso il che sarebbe assolutamente condivisibile nel senso che il basso e l'alto non esistono a priori. Alien ( il primo) e Solaris ( quello di Tarkosky) sono due film "alti" ma sono contesti assolutamente diversi , il primo è un capolavoro di genere, un triller dai tempi perfetti, l'altro è un film esperienziale si fa una riflessione sul senso della vita, e se ne esce turbati per tutt'altro genere di paura rispetto al primo. Seconda annotazione Sigurny Weaver non è un clone sacrificabile… I cloni di Recchioni sono piuttosto scatole vuote piene di cliché, per giunta avvertiti dal loro produttore di esserlo, non vedo come un lettore possa preoccuparsi più di tanto della loro sorte.

Hai resistito (anche questa volta) a comprarlo pero non a leggerlo??? Non capisco il senso...

Sarebbe interessante poter sapere il rapporto tra le copie vendute e i lettori che "effettivamente" leggono l'albo.

Ecco di chi e' la colpa se l'economia non gira!!

Anche perchè tre euro e venti centesimi per cento pagine di un inedito a colori sono un furto legalizzato ai danni della SBE; venire qui a vantarsi di leggere a scrocco (pretendendo di dare aria alla propria voce) non è la mossa più astuta che uno possa fare. Forse si ritengono furbi, boh?!.. Comunque compenso la piccineria di alcuni con le mie tre copie, due delle quali già regalate. Questo numero rappresenta un'ottima idea regalo per quanti hanno abbandonato la serie da tempo, magari (probabilmente) non farà loro cambiare idea.. però è un punto di inizio per riprenderne la lettura.

Vabbe'...non esageriamo adesso
Il prestito dei fumetti non e' reato , non ancora! Ed esprimere un parere non dipende certo da questo.

Peccato che quando non si ha il dono dell'essere sarcastici, si ricade inevitabilmente nella maleducazione e in niente altro. . . "dare aria alla propria voce" "ritenersi furbi" "piccineria" mamma mia a malincuore devo dare ragione a Recchioni, il forum a volte risulta essere l'habitat naturale in cui proliferano dei simpatici soggetti che dovrebbero imparare le regole della civile educazione e del rispetto altrui. Il sarcasmo sta di casa in un'altra dimensione che scorre parallela ma molto molto molto molto al di sopra di quanto espresso in quel commento. . . ma d'altronde sono questi i commenti che qualificano perfettamente le persone che li esprimono. Dopo anni passati a comprare certe perle rare che il nostro Dylan ci ha regalato, dai terrori ad alta quota alle clientele da supermercato, sinceramente adesso mi viene molto più comoda una lettura preventiva, quindi caro il mio Babbo Natale virtuale, quando vorrò farmi regalare un albo che mi è piaciuto, ti scriverò una letterina x averne uno delle dozzine che compri regolarmente. . fino a quel momento torna su x il camino e ci sentiamo il 25 dicembre. . si certo, come no.

Va bene...adesso che vi siete spiegati ed avete fatto la pace...torniamo a parlare di " spazio profondo".

Per me no. E penso che in un forum, cioè qualcosa che in genere viene aperto e usato per discutere (cosa che richiede posizioni contrastanti), ci sia spazio per entrambe le opinioni specie se argomentate.

Non so se ti riferivi nello specifico al mio post, ma dato che io sono uno di quei lettori che stanno paragonando le nuove storie alle vecchie, vorrei rispondere che nello specifico cioè in merito a "Spazio profondo", di certo non cercavo (né cercherò nei prossimi albi) le stesse emozioni di 20 anni fa. Ma questo mi sembra scontato né penso nessuno ha mai sostenuto di volere esattamente le stesse cose: personalmente anzi mi aspetto emozioni diverse da ciascun albo (specie se di DyD), anche a distanza di 1 mese. Ma il punto non è questo.

L'impressione da me posta non riguardava stesse o diverse emozioni ma si stava parlando di un personaggio che nella mia impressione non è adatto alla storia di Spazio profondo (o viceversa, è lo stesso). E ho citato non le mie aspettative in merito, ma un editoriale degli autori, cose comunque ripetute molte volte in varie salse e interviste. Non sono mica io che ho tartassato la Bonelli con lettere e picchetti giù al loro palazzo chiedendo "voglio le stesse emozioni di 20 anni fa! le voglio! le rivoglioooo!". Sono LORO che ce la menano da mesi dicendo che l'operazione si pone l'obiettivo di far tornare Dylan Dog allo spirito originale.

Ebbene SE Spazio profondo dev'essere letto come l'albo "zero" di questa fase "nuova-ma-di-ritorno-allo-spirito-originale", [definito come romanticismo-ironia-imprevedibilità etc., cose sulle quali ho già commentato in merito appunto all'ultimo albo], allora ha cannato in pieno. Ma ripeto secondo me, e questo vuol essere e deve rimanere un giudizio personale che riguarda solo questo aspetto specifico e non la storia in sé che come episodio di un fumetto sci-fi horror (poco quindi vicina allo spirito, specie se si invoca quello "originale", di DyD) è abbastanza buona salvo qualche pecca e l'idea di fondo non originale.

Poi che in un forum ci debba essere spazio per idee contrastanti mi sembra il minimo e che si possa dire che l'ultimo albo non è eccelso mi sembra legittimo, poi se alcuni utenti preferiscono ignorare le valutazioni "di minoranza", o magari considerarle in malafede o indegne di considerazione o simili, vabbè, ce ne faremo una ragione. Siam qui per passatempo e per discutere di ciò che ci appassiona, non per convincere qualcuno (né per allinearci alle convinzioni altrui, comunque).

è un albo di metafore e come tale va considerato... per me in questo senso ha fatto centro in pieno

Non mi riferivo al tuo post..ne a nessuno in particolare. Tra l'altro mi pare tu esprima lo stesso mio pensiero.
Io credo no si voglia riportare Dylan a come era 25 anni fa..ma ritornare Dylan quello che era 25 anni fa: cassa di risonanza delle paure della società di allora (che è ben diversa da quella d'oggi)
Non ho mai detto che nel forum non si devono esprimere le proprie opinioni...ho semplicemente detto che non la "capisco" nel senso che non la condivido.
Io non ho neppure lodato SP per quanto mi sia piaciuto...e sono contento che ad alcuni non sia piaciuto...altrimenti di che si parla?? Non capisco a cosa ti riferisci..

Stavo pensando al fatto che questo albo in origine dovesse essere disegnato da Carnevale , invece fatto da Mari ,
Per me il risultato e' eccezzionale , il binomio disegni colori in questo albo e' da oscar del fumetto , Mari poi gia' a suo agio con la fantascienza su Nathan Never , e' stato perfetto.
Da Carnevale (a colori) mi aspettavo molto , ma non sono stato deluso per niente da Mari.

Al momento ho letto solo 12 pagine del topic e intervengo in merito alla discussione dell'etica di un autore nel criticare il lavoro di un collega.

Nello specifico, attraverso una propria storia, Recchioni ha espresso il proprio pensiero (largamente condiviso da una sostanziale fetta di lettori che negli ultimi anni ha smesso di seguire la testata) sull'andamento che aveva preso il personaggio.
E non è neanche la prima volta che lo fa. Nell'ultimo numero di John Doe si vede una ruota spinta da schiavi. I suddetti schiavi sono i personaggi del fumetto popolare e la ruota rappresenta il sistema che non può fermarsi mai.
Tra coloro che spingono troviamo Tex, sprezzante, testa alta, sguardo fiero del leader consapevole del suo ruolo (trainare un intero carrozzone) e dietro di lui una figura smilza, sudata, sfiancata, in evidente debito di ossigeno: Dylan Dog.

Perché fare i buonisti? Perché c'è da offendersi?
E' la pura verità. La testata è andata alla deriva e le storie arrancavano. Colpa di una casa editrice che ha avuto paura di perdere la propria gallina dalle uova d'oro, cristallizzando e appiattendo il personaggio, ottenendo così proprio quello che voleva evitare (un caso analogo è la Marvel con gli X Men).
Hanno standardizzato il personaggio. Un fumetto di paura che ha avuto paura di osare.
Non si sta dicendo che gli autori delle storie sono scarsi ma che non erano quelli adatti per le esigenze della serie.
Ne si sta accusando la casa editrice di incompetenza. Semplicemente si analizzano gli effetti su lungo termine di una certa politica.
A mio parere la discesa era già iniziata nel periodo Marcheselli.

Venendo ad oggi possiamo solo sperare che la nuova politica porti i frutti sperati. Ne noi, ne la casa editrice ha la sfera di cristallo per sapere se la direzione è quella giusta. Sappiamo soltanto che qualcosa andava fatto.

Io rinnovo il mio in bocca al lupo

Un bel 8.
Ottimo albo.
Se fatti per bene i colori possono dare quel tocco in più
Più di 100 pagine a 3,20 a colori è davvero un ottimo prodotto.
La storia: preferisco il Dylan contemporaneo più che quello futuristico, peraltro che comunque nella storia ha dato l'impressione di non esserci il vero Dylan Dog, non lo sentivi, non ti apparteneva.
Però la storia è bella come è da incubo il finale

Per gentile concessione di mio padre, che m'ha spedito l'albo in Germania, mi sono ficcato anch'io nello spazio profondo...

E adesso capisco cosa intendesse Recchioni quando disse che I raminghi dell'autunno era la storia che meglio rappresentava gli albi che sarebbero stati pubblicati durante la fase 2. C'è effettivamente (in quello e in questo) tutta la volontà di fare di Dylan Dog qualcosa di estremamente autonomo dal suo originale creatore e qualcosa di nuovamente attuale. E, beh, i due albi si somigliano un po'. Più di un po'.

Spazio profondo è la storia di Recchioni per DYD più à la Recchioni di tutte - e questo può essere visto come un buon segnale, il segnale di una ritrovata libertà stilistica (artistica?) degli autori. In realtà, però, è forse la sua storia meno buona sulla serie regolare ( ). Meno buona non vuol dir brutta, naturalmente ( ). Ma senza dubbio è la meno sorprendente ( ). Vuoi per le tante anteprime, vuoi perché il genere è conosciuto ed i riferimenti pure, vuoi perché RRobe stavolta non ci concede vere perle di genialità. E' una storia solida, semplice, di certo magnificamente illustrata (e io rientro tra quelli che hanno apprezzato i colori, pur avendo desiderio di vedere anche le tavole in B/N), con inquadrature spesso molto cinematografiche e vignette veramente belle, ma non molto di più. Possiede delle belle scene horror e un buon finale (consunto al punto giusto, ma ci mancava), ma non molto altro. La mia opinione? Va presa come manifesto. Come prologo. Come antipasto, dal contenuto metatestuale senz'altro pregevole. Tanto che ho quasi l'impressione di non aver letto DYD questo mese. Sia perché è un albo dalla lettura rapida - come Recchioni ama -, sia perché è un albo di Recchioni, e quindi presenta situazioni limite, sempre fuori dalla quotidianità dylaniata. La prima è una caratteristica voluta, che non ritroveremo sempre - ne sono sicuro - nemmeno negli albi di Recchioni. Questo è un albo d'azione, i prossimi non dovrebbero esserlo. Ma alle situazioni limite, agli scossoni della realtà quotidiana di Dylan, a quelli dovremo abituarci senz'altro. Per adesso il mio giudizio è comunque positivo, ma sono propenso a considerare questa storia un ponte (come d'altronde è stata anche definita), perché la distanza dalla fase 1 non è tanta (anzi, ci sono delle cose della fase 1 che ho apprezzato di più). E' ancora tutto da vedere: stupiteci.

P.S. Il nuovo frontespizio? Renderà meglio in bianco e nero, secondo me. Mi sfugge però la scelta compositiva, proprio a livello di numeri delle figure presenti.
P.P.S. Anteprima del prossimo numero da leccarsi i baffi. Non vedo l'ora.
P.P.P.S. Anteprima di Lukas sbagliata... E daje, ma che c'hanno?