dogamy ha scritto:
Vive a Londra e non a Boffalora. Ha un domestico a casa e non lo paga.
Fa sesso alla grande quasi sempre, veste retrò e si piace, se ne compiace di piacere.
E' di sinistra, chic, è buono con gli animali, le persone, le cose e gli alieni....
E' morto e rinato, parlotta con la Morte come niente fosse, con fantasmi come fossero persone alla fermata dell'autobus e lo pagano pure.
Eppure si professa sfortunato...
messa così sembra una specie di chimera tra Vittorio Sgarbi, San Francesco e Aleister Crowley
detto questo, secondo me Dylan è un eterno bohemien, romantico disadattato che per ragioni squisitamente fumettistiche non deve "farsi il mazzo" per tirare a campare (beato lui) ma che come tutti i suoi "colleghi" deve comunque fare continuamente i conti con quello che secondo me è
l'unico assoluto, autentico e vergognoso perdente delle sue storie:..........
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Il Mondo.Lo squallore, il logorio della vita moderna [cit], la retorica, i pregiudizi, le larve immonde che si annidano negli oscuri recessi di quello che è l'animo umano [altra cit, a chi la coglie offro da bere]
E Dylan è a sua volta perdente perché, come se non bastasse, deve affrontare tutto questo disarmato.
No, non dalla pistola, ma dalla
bottiglia (l'unica arma che aiuta contro i nemici di cui sopra)
PS: oh io a Boffalora ci vivrei