Cravenroad7

Certo, ma lì le battutacce sono inserite in un contesto coerente.
Per altro se è probabile che la ricerca spasmodica della frase ad effetto sia uno dei limiti della scrittura di Recchioni, almeno bisogna dargli merito di una certa inventiva e vitalità nello scriverle, mentre nel caso di Lukas sono tutte frasi abbastanza automatiche e anonime, a volte messe li sembra solo per convenzione.

A me non dispiace Lukas, eh. Anzi il primo e il secondo albo mi erano piaciuti parecchio. Poi però boh, la tensione si è come allentata e da suggestivo noir-horror siamo passati ad un più convenzionale horror-fantasy.

Sono aperto a suggerimenti su quella che può essere una chiave di lettura della serie.

Medda scrive bene, per cui leggere la singola storia è sempre un piacere.
Però l'impostazione generale della serie contiene tante scelte che mi convincono poco.
1)Una trama orizzontale troppo cannibalizzata dalla trama verticale. A me piacerebbe di più vedere Lukas risolvere i suoi problemi un po' alla volta che non venire ogni volta coinvolto in problemi altrui ovunque vada. Ormai la sindrome della signora in giallo è un modo di raccontare che trovo vetusto e stantio... ci deve essere un motivo per cui l'eroe è coinvolto nelle cose che gli capitano che non sia il semplice 'passavo da quelle parti e non ho potuto fare a meno di intervenire'. Una cosa del genere può andare bene nel fumetto seriale (a patto che sia giustificato dalla situazione del protagonista, come in dylan assunto da un cliente ogni mese, o dampyr mandato da caleb in giro per il mondo... non come dix che si trova a fare il detective senza esserlo), ma poi diventa decisamente snervante in una miniserie, in cui ci si aspetta una continuity serrata.
2)le didascalie possono contribuire a dare un tono all'ambiente, da noir, o di stampo epico... a volte qui invece sembrano voler riassumere una situazione che in un fumetto dovrebbe essere raccontata solo dai disegni.
3)All'inizio avevo capito che l'ambientazione prevedesse solo i ridestati. Avrei preferito fosse stato così, l'ambientazione sarebbe stata più credibile, così sembra che il manuale dei mostri di D&D abbia invaso la nostra realtà... in dampyr c'è una cosmologia globale che spiega tutto, qua è semplicemente incredibile che l'umanità non si sia mai resa conto di tutti i mostri che la circondano. I ridestati soffrono molto la compresenza di vampiri e zombie, che li rendono più ordinari, non il fulcro della narrazione, ma una razza fra le tante. E il fatto che a ogni albo si incontri una creatura diversa fa parte del difetto al punto 1, uno vorrebbe che Lukas affrontasse i propri nemici e invece se lo trova a fare un tour di tutti i mostri sulla piazza senza che ci sia una giustifica per questo.

Forse l'ho abbandonato troppo presto ma, conoscendo autore e progetto iniziale, è la delusione più grossa Bonelli da quando hanno messo in cantiere le miniserie...

Sto continuando ad acquistarlo perché non mi piace lasciare le cose a metà.
E quindi terminerò la prima stagione.
Ma la verità è che, a mio giudizio assolutamente personale, Lukas è un fumetto assolutamente indifendibile.
E ritengo che quelli che lo difendono lo facciano più che altro per dogma di fede.
Cosa che, per inciso, rispetto assolutamente, perché lo faccio anch'io per gli autori che apprezzo a prescindere.

concordo che Lukas sembra zigzagare senza trovare un'identità precisa
non concordo sul fatto che sia "incredibile" che l'umanità non si sia mai accorta di nulla. ovviamente serve una buona dose di sospensione dell'incredulità, ma se ci fai caso gli esseri sovrannaturali non si mescolano più di troppo alla società. sono membri di un'elite talmente alta che può permettersi di fare ciò che vuole. oppure sono degli outsider totali, come il "re dei topi" o la gang dei motociclisti. Lukas è l'eccezione a entrambe le cose, dovrebbe entrare nel mondo del sovrannaturale come membro dell'elite ma finisce per navigare nei bassifondi.

fra l'altro è da notare che, dopo tante accuse a Recchioni di scrivere videogiochi, è Medda a usare una struttura tipica del gioco di ruolo: arrivare in un posto, risolvere i problemi del posto, fare esperienza, eventualmente guadagnare un avanzamento nella trama principale

Mah, allora si tratterebbe di un RPG in modalità one player.
Mancando di coralità da party e di una linea continua (leggi: saga/campagna) contro lo sparpagliamento episodico (leggi: singola avventura, incespicamento random)

Io ho letto - a scrocco - soltanto quattro numeri.
E la mano del Medda che conosco fatico a vedercela .
Con tutta la libertà che gli hanno concesso mi pare stia confezionando un urban horror-fantasy con poco capo e molte code... fuorvianti.
Non aggiunge nulla al panorama del fumetto italico ed ammicca troppo a certe serie tv.
Non proprio una delusione, ma strettamente prescindibile...diciamoci .

ALOHA UOMINI & TOPI
and HOMMINI & TOPE
(MdF ringrazia)

esattamente il tipo di gioco a cui stavo pensando. tipo i primi Fallout, per intenderci

(devo resistere alla tentazione di rigiocare a Fallout 1 e 2, devo resistere, devo resistere...)

Per me è difendibilissimo, e non certo per questione di fede. Lo trovo ben scritto e divertente, lo leggo con molto piacere. Finora lo trovo un po' al di sotto di Caravan, ma rimane l'unica serie Bonelli che leggo subito dopo averla comprata (assieme a Saguaro, a dire il vero).

Lukas è una serie particolare, non si può certo dire che è scritta male, anzi ci sono molti numeri di alto livello e l'ultimo è un esempio della qualità del lavoro fatto dallo staff.
Però è difficile ancora dare un giudizio su quello letto finora perché è complesso capire dove vuole andare a parare Medda. Di conseguenza è arduo anche solo consigliare la serie.
Alcune idee comunque sono riuscito a buttarle giù, Lukas non cerca solo il suo passato ma è alla ricerca anche della sua umanità. Non a caso anche prima di morire Lukas non era certo uno stinco di santo.
La società creata da Medda è quasi totalmente senza umanità, per intenderci basta vedere il videogame dell' ultimo albo. È una società corrotta in ogni sua forma dove violenza e malcostume sono la norma, non a caso hanno deciso di ambientare il tutto in luoghi immaginari non riconoscibili. Simili ma diversi, anche il grattacielo che spesso si vede, quello tutto storto sempra messo lì a dirci che c'è qualcosa che non và per il verso giusto.
In questo mondo marcio si vedono piccole luci di umanità a volte anche nei mostri come nel lupo mannaro che cerca di resistere alla sua natura,invano.
Anche nell'affrontare i nemici Lukas non mostra alcune esitazione tipicamente umana, fatte caso all'ultimo scontro, un'altro eroe Bonelli non avrebbe mai ucciso in quel modo il cattivo per quanto orribile di solito si assiste ad una lotta dove l'eroe è costretto ad uccidere per salvare se stesso o qualcun'altro. Qui no, Lukas si lascia trascinare dall'istinto senza neanche aspettare di capire cosa voleva dire l'uomo.
Forse la pecca della serie sta proprio nel fatto che ormai in quel mondo senza umanità già ci viviamo, basta guardare un qualsiasi TG, abbiamo smesso di cercare la nostra umanità e non siamo interessati alla ricerca fatta da Lukas.
Altra questione che non mi convince è la presenza di troppi generi di nemici soprannaturali, di ogni sorta e tipo, troppa carne al fuoco alla fine rischia di stancare.

Continuerò con questa serie, merita di essere seguita senza dubbio anche se non perfetta ha molti momenti di alto livello e le chiavi di lettura che essa nasconde mi affascinano.
Però se qualcuno mi chiede un parere perché vuole recuperare i vecchi numeri oppure andare avanti nella lettera non saprei cosa consigliare.

A me verrebbe da pensare l'opposto, se consideriamo che i dialoghi sono di gran lunga la cosa peggiore della serie; dall'uso di terminologie da educanda anni novanta (moroso.. didietro.. cavolo!..) a momenti di puro wtf imperante (la conversazione fra Jessica e il re dei topi nel quarto numero è forse il caso più eclatante). Ogni nuova uscita rappresenta la conferma di serie fuori tempo massimo, proprio per il modo in cui è scritta. L'unico numero di alto livello è il sesto, almeno per gli standard della serie. Poi potremmo trovare un paio di numeri decorosi (quinto e settimo), due appena mediocri (primo e secondo) e uno sotto la soglia dell'accettabile (quarto). Stando alla legge dei grandi numeri prima o poi capiterà il capolavoro?

Più o meno la penso come Imp. Deluso soprattutto dal 7° numero, dopo il 6° che indubbiamente è il migliore tra quelli usciti finora.

concordo totalmente con il tuo scritto.
non avrei potuto esprimermi meglio.
aggiungo che si parlava di una possibile seconda stagione..senza offese ma se ne fa anche a meno se è questo lo standard.

Alla fine non l'ho preso il sesto, quindi penso che abbandono la serie. Non che mi dispiacesse come lettura, ma al di là degli impegni che ho avuto 'sto mese se non ho voluto/potuto girare per cercarlo (nell'edicola dove andavo di solito era finito) vuol dire che non mi attirava più di tanto.

l'ho già detto, c'è qualcosa nel lavoro sul linguaggio di Lukas che stona. ma ti contesto che moroso e cavolo sia roba da educanda di vent'anni fa, semplicemente si usano in alcune zone d'Italia e in altre no

sembra che Medda sia andato a pescare in vari regionalismi, però finendo per mettere sempre un qualcosa che stona rispetto al contesto

Saluti a tutti. PRIMO POST ---- non riesco a resistere sta cosa devo dirla -----

E se fosse tutto parte del gioco? Intendo quel qualcosa di stonato nel linguaggio, gli episodi apparentemente slegati, la continua ricerca di qualcosa, gli esseri strani in vari luoghi diversi ?
Finora manca una visione d'insieme, sento come di avere in mano vari tasselli di un puzzle......