Cravenroad7

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# 337 - Spazio profondo
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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 2:52 pm 
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Spoiler!
Anche a me a tratti è parso trash island, soprattutto ogni (agghiacciante) battuta del clone muscoloso (quello delle armi), che era molto simile al gorilla di trash island. Tra l'altro tutti i cloni di Dylan sono abbastanza inutili e non fanno assolutamente nulla di quello per cui erano stati progettati (apparte silver surfer). A tratti mi pareva di leggere la trasposizione in fumetto di dead space. Adoro i videogiochi, ma se si devono citare, meglio che si citino e basta, sviluppando pieghe originali. E poi sarebbe bello citare roba meno commerciale di Dead space (per quanto sia un bel gioco, almeno il primo). Si, si rifa anche ad Alien e roba simile, nulla di nuovo. Comunque c'è l'atmosfera, qualche dialogo azzeccato (molti no), qualche inutile spiegone, e un finale che mi è piaciuto. Votato 6, hype generato in quest' anno ingiustificato e infranto.

Ps: la prossima volta, se si vuole trarre ispirazione da videogiochi (oltre che da film) spaziali, lo si faccia da Super Metroid, o Metroid Fusion, per restare in tema di astronavi in orbita abbandonate ed infestate. Non sono tanto i mostri in carne ed ossa che spaventano, ma più l'aspetto psicologico, solitario e claustrofobico, che in questa storia esce fuori poco a mio avviso.


ndImp: si, il testo di questo post è spoilerante


Ultima modifica di Regal il sab set 27, 2014 2:58 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 2:58 pm 
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I maledetti spoiler!!! C'è il tasto apposta o quanto meno avvisare. Grazie!

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 3:00 pm 
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Dici a me? Cosa è spoiler del commento?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 3:37 pm 
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Si può anche non essere d'accordo con Dogamy, ma leggere i suoi post non è mai una perdita di tempo, anzi....ha ragione in pieno quando afferma che la strategia è (stata) quella giusta, creare il climax adatto ad un lancio che si vorrebbe epocale. Adesso è presto per dare giudizi, quest'albo poteva anche essere una storia inserita nella precedente programmazione. Dal prossimo si parte, aspetto con curiosità il nuovo corso e credo che le vendite lo premieranno, spero che la qualità cresca di pari passo. Da vecchio fan dell'Uomo Ragno, un tuffo al cuore nel vedere la copertina del prossimo numero riprendere in toto ed omaggiare il n.44 della Corno.









al n.44 della Corno.

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La mia ferita è la geografia.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 4:01 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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Survivor82 ha scritto:
Dal mio punto di vista è una storia difficilmente valutabile, diremmo one shot.

È la storia 0 della fase 2, una storia dove troviamo forse il vero Dylan nel falso Dylan, ovvero il clone.

Mari sicuramente rende di più in b/n anche se i colori non sono male.

La storia inquieta il giusto, pone domande e non dà risposte. Però è più facile qui, in una storia futuristica. Dobbiamo vedere Dylan nel contesto di ogni giorno, con i veri incubi, là vedremo la bravura degli autori e l'evoluzione o downgrade, come dice Rrobe, di Dylan.

Una curiosità:
Spoiler!
Nel pianeta dei morti Dylan non sparò a Groucho e ciò fu causa della fine, qui il falso ma vero Dylan spara al falso Groucho. Non trovo per forza contraddizioni, voi che ne pensate?


però qui
Spoiler!
Dylan5 sapeva perfettamente che Groucho non era Groucho. Un comportamento simile a quello di Addio Groucho invece lo vedo in Dylan3 che si fa travolgere dai sentimenti per Bree fino a farsi ammazzare


Regal ha scritto:
Anche a me a tratti è parso trash island, soprattutto ogni (agghiacciante) battuta del clone muscoloso (quello delle armi), che era molto simile al gorilla di trash island. Tra l'altro tutti i cloni di Dylan sono abbastanza inutili e non fanno assolutamente nulla di quello per cui erano stati progettati (apparte silver surfer). A tratti mi pareva di leggere la trasposizione in fumetto di dead space. Adoro i videogiochi, ma se si devono citare, meglio che si citino e basta, sviluppando pieghe originali. E poi sarebbe bello citare roba meno commerciale di Dead space (per quanto sia un bel gioco, almeno il primo). Si, si rifa anche ad Alien e roba simile, nulla di nuovo. Comunque c'è l'atmosfera, qualche dialogo azzeccato (molti no), qualche inutile spiegone, e un finale che mi è piaciuto. Votato 6, hype generato in quest' anno ingiustificato e infranto.

Ps: la prossima volta, se si vuole trarre ispirazione da videogiochi (oltre che da film) spaziali, lo si faccia da Super Metroid, o Metroid Fusion, per restare in tema di astronavi in orbita abbandonate ed infestate. Non sono tanto i mostri in carne ed ossa che spaventano, ma più l'aspetto psicologico, solitario e claustrofobico, che in questa storia esce fuori poco a mio avviso.


il ruolo dei cloni modificati a me pare addirittura troppo evidente
Spoiler!
Recchioni attraverso questa storia dice in maniera esplicita che il vero Dylan è un equilibrio di tendenze contrastanti. Il clone 3 e 2 sono quelli più evidenti, muoiono male perchè si fanno travolgere dai sentimenti per Bree e dalla troppa fiducia nelle armi. Il 5 per sopravvivere al mostro/Groucho deve andare oltre ai sentimenti e deve affidarsi all'intelligenza e non solo alle pistola. Il Dylan tattico 1 è la parte che vorrebbe essere come Bloch. Il 4 è l'esatto contrario nel rapporto con la tecnologia e alla fine non può fare la "scelta giusta" che solo il 5 può fare

_________________
- Boy, that's scary stuff! Should we be worried about the kids in the audience?
- Nah, it's all right. This is culture!


Ultima modifica di Kowalsky il sab set 27, 2014 4:13 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 4:11 pm 
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Un inizio simbolico della fase 2, come Una nuova vita, lo fu della fase 1. Il vero cambiamento, come ben sappiamo, inizia dal prossimo numero e soprattutto dai successivi ancora. Un buon numero e una scommessa, per quanto mi riguarda, vinta: quella di calare il personaggio nella fantascienza (situazione già assaggiata nel Color Fest n. 12). Ammetto che, se non avessi mai letto Orfani, sarei stato ancora più stupito da scenari e colorazione.
Spoiler!
Tra le varie e più importanti citazioni mi è sembrato che gli spettri un po' facciano venire in mente Fantasmi da Marte di Carpenter, per come si sono impossessati dei corpi di alcuni astronauti.

Molte scene, tra cui il finale, mi sono piaciute davvero molto, altre meno.
Tra gli albi di Recchioni non raggiunge il livello di Mater Morbi (capolavoro), ma la metterei sul podio dei suoi Dylan migliori. Bene Mari, anche se sì, tutto sommato, nel b/n ha certamente più fascino. Discreta la copertina, il frontespizio non mi sconfinfera.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:01 pm 
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Iscritto il: sab lug 05, 2014 12:48 pm
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Maiden501 ha scritto:
Il mio intervento qui è principalmente per chiedere PERCHE' la Bonelli è caduta nella trappola del lettering NON più scritto a mano?
Perchè?
Perchè?
Perchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè??????????????????????????????????

:(


Ma sei proprio sicuro? Non mi sembra diverso dal solito lettering Bonelli. Almeno, da quello degli ultimi anni. Magari sbaglio, eh... Ma se ora è composto in digitale, è 'campionato' davvero bene, e non mi sembra che dia fastidio.

tommaso ha scritto:
Saluto un ritorno che mi pare pochi abbiano notato: lo sfondo nero della quarta di copertina. Anche quello faceva Dylan Dog, non certo quei grigi e bordò che non mi significavano un cazzo degli ultimi anni.


Mah... Il nero come sfondo della 4a non ha granché di originale (ai bei tempi, il colore era rosso), e a me pare che non sia una buona scelta grafica: le vignette del promo risaltano troppo poco. Ma qui siamo proprio ai gusti più personali(ssimi)...

_________________
Benvenuti nel regno degli specchi!


Ultima modifica di Bentler il sab set 27, 2014 5:07 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:06 pm 
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Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am
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dogamy ha scritto:
Mi ero promessa di non scrivere più nulla ma non ce la posso fare, sopratutto dopo i commenti letti sopra.

Spoiler!
Occorre, da parte mia una piccola premessa.
Tanta pubblicità, filmati addirittura sul tgcom, conto alla rovescia neanche si stesse per andare su Marte visi degli sceneggiatori come eroi del nuovo millennio…per ?
E’ come attendersi per Natale chissà che e trovarsi con il gioco degli anni prima.
La strategia mediatica attuale serve a dare fumo negli occhi, a far brillare un prodotto banale e di maniera, cosa comprensibile e ( purtroppo ) attuale, ma che non scalda i cuoi né accende la curiosità.

Dylan di Recchioni è il solito Dylan di Recchioni…E’ una citazione continua, che qui ricalca paro paro lo schema di Alien, senza averne alcuna forza espressiva, visiva, e tanto meno drammatica.
Mi ero promessa di non commentare nulla del nuovo corso e così farò per una serie di motivi, primo fra tutti quello di non entrare in, eventuale, rotta di collisione con RRobe, che stimo ma che mi pare abbia una ( legittima ) idea difforme dalla mia per Dylan Dog.
E questo numero, da tutti adorato e idolatrato a capolavoro o quasi, non fa eccezione.
Davvero ho faticato a leggere le prime 18/25 pagine e poi ho mollato il colpo.
La fantascienza è splendida realtà favolistica, ma esiste un limite a ciò che si può e deve far creder ad un personaggio. E le citazione, esagerate e ( mi sia concesso ) enfatiche nel horror club ( Alien, 2001, Star Trek ) affossano dall’inizio una storia piatta e banale, piena di personaggi buttati lì ( al posto di Bree Daniels avrebbe potuto esserci Morgana o chissà chi altra e non sarebbe cambiato nulla..)
E Dylan Dog con la fantascienza non c’entra assolutamente nulla. Almeno per la mia visione del personaggio. Trovo avvilente l’affermazione di Sclavi nell’intervista a Repubblica, non per la bravura di Roberto, che non mi permetto di mettere in discussione, essendo io meno di nulla, ma per i criteri con cui sarebbe stato scelto il curatore della testata.
E sia anche perché, sincera, di chi scrive e cura e supervisiona, non mi frega nulla.
Ma qui di Dylan Dog non c’è niente.
E’ la distruzione del personaggio, che forse era arrivato al capolinea da solo non discuto, ma che mi obbliga a riflettere e dico sul serio, se continuare o meno a comprarlo.
Mi sono cadute le braccia leggendo di un Dylan sintetico, di altri 4 versioni della sua personalità, per altro ricostruita da avanzi di lettura e da brani di giornale, punto veramente debole della storia, che mi ha affossato ogni parvenza di credibilità e di motivazioni.
Solito schema dei livelli, arrivare al centro dell’astronave con il mostrone da eliminare, tanto caro all’abominevole “ La piramide Capovolta”, classico spiegone stavolta iniziale, finale alla Chiaverotti, che è la sola parte bella e salvabile di un numero che mi ha lasciata interdetta.
Né la copertina, brutta e che non mi ha comunicato nulla, nel il frontespizio ( inguardabile ) sono da salvare.
Mari bravo come sempre, ma la colorazione è al di sotto del famoso ventennale, tanto che sarebbe stato visivamente meglio lasciata in b/n, almeno per me.
Sono scema lo so, ma del fantomatico viaggio nella coscienza interiore di Dylan, non ho colto nulla se non le personalità, alcune come il super androide forzuto davvero banali, dei 4 cloni.
Sono delusissima, forse per un’eccessiva attesa, non so.
Votato insufficiente, e non prendetevela a male.
Sono solo una cretina che cercava di ritrovare il personaggio che l’aveva fatta sognare e riflettere per anni, non una copia di Nathan Never o come si chiama.
Credo si chiuderà qui una mia personale avventura che è iniziata nel 1986.
Sapere che Dylan non ha niente da dirmi più mi addolora, ma ogni storia, anche la più bella, ha una sua fine.
Questa è annegata nello spazio profondo, dove fa freddo e ci sono solo gli occhi tristi delle stelle.


Non capisco : Sclavi era una citazione continua perché se lo fa Recchioni non va bene? Questa storia è un bellissimo omaggio alla fantascienza (mi viene in mente Alien, Solaris, Blade Runner, ecc.) Il pretesto per mettere Dylan nello spazio (una cosa che altrimenti sarebbe stata inimmaginabile) è ottimo e funziona benissimo. Le sfaccettature tipiche del personaggio ci sono tutte! E' lui. Punto. Come lo conosciamo, con i suoi canoni e la sua caratterizzazione di adesso è quella di 28 anni fa perché Roberto sa scrivere questo personaggio e si vede che lo conosce molto bene. Poi ovvio che, essendo una sua storia, ci saranno più cose tipiche dello stile di Recchioni (il machismo e un po' di sana tamarraggine che non guastano mai). Il ritmo è serrato, le atmosfere super inquietanti ( a questo proposito, per me, sono proprio i colori a fare la differenza). Non è una copia di Nathan Never, assolutamente. Secondo me, la stai criticando un po' forzatamente e insufficiente mi pare davvero eccessivo.

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‎Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:13 pm 
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Iscritto il: lun mar 28, 2011 1:46 am
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@Kowalsky: la tua é un'interpretazione molto bella ed interessante, ma dubito che sia stata voluta intenzionalmente. Inoltre
Spoiler!
le tendenze dei vari cloni di cui parli non appartengono al vero Dylan, sono tutte esagerate e addirittura alterate per dargli ruoli diversi. Il vero Dylan non ha fiducia nelle armi, ma soprattutto il gorilla non muore per la troppa fiducia, ma perchè i mostri erano migliaia di prigionieri (e per difendere la ragazza secondo me). Anzi, io addirittura penso che il messaggio sia il contrario, cioé che il vero Dylan sia sopravvissuto perché nessuno divquesti tratti è presente in lui o comunque non è cosí marcato


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:24 pm 
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Dunque...le citazioni e a volte le stesure quasi identiche di Sclavi erano condotte in un modo perfetto. Qui no.
Anche Gualdoni citava e si ispirava, ma i risultati non sono mai stati, a parte "La Bomba " eccelsi.
Critica ? Io non critico nulla.
Dico ciò che ho provato leggendo dapprima in modo attento, poi dopo pagina 25 saltando intere pagine, questa storia.
Non ho nulla di pretestuoso contro RRobe, e non è colpa mia se, ad esclusione di "Mater Morbi" che rimane una delle storie più belle di sempre tanto da poter stare, per me, comodamente fra le prime 10/20, nessuna delle sue prove su Dylan mi ha mai pienamente convinta.
Anzi, ammetto sinceramente, che a parte MM, nessuna delle sue storie mi è mai piaciuta del tutto.
Recchioni conosce e sa scrivere benissimo Dyd ? Opinione personale. Leggendo cose come " Il Modulo A38 ", o peggio " I Nuovi Barbari", non mi pare affatto.
Ma è un'emozione e una considerazione mia personale, che non pretendo sia elevata a livello di critica.
Di inquietante qui, non ho trovato nulla. Non una scena ( anzi una l'ultima..) non un personaggio che avesse uno spessore.
Niente.
Che Dylan sia lo stesso di 28 anni fa, è un'altro parere personale certo degno di rispetto, visto che lo esprimi tu che non sei certo l'ultima arrivata qui e nei commenti in generale.
Io il Dylan di cose come " Horror Paradise " ( tnt per riprendere una scena di inseguimento in astronave, la seppur fittizia.. ) non l'ho letto per nulla. Ma forse è disincanto mio, come ho anche scritto sopra.
Credo che Dylan abbia perso ogni potere di emozione per me, a parte " I Raminghi d'Autunno" e poco altro.

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:30 pm 
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Iscritto il: mar ago 13, 2013 7:54 pm
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@Bentler, sì, non è scritto a mano. O meglio, le lettere sono state scritte la prima volta a mano, poi con l'ausilio di qualche software, vengono riportate pari pari nel balloon come se si scrivesse da tastiera. Osservando bene le lettere, si può notare che son tutte uguali, anche chi porta gli occhiali lo può vedere.
Il dialogo è perfettamente centrale nel balloon, altra caratteristica.

Ti do ragione sul fatto che non dia particolarmente fastidio, ma personalmente non mi piace, sono un amante del lettering scritto rigorosamente a mano, soprattutto quando ci sono le letteriste che scrivono i caratteri leggermente schiacciati e più larghi, forse Diana Rocchi, non ricordo.
Ricordo invece un editoriale di Sergio Bonelli in cui, rispondendo alla lettera di un lettore, elogiava il lavoro del lettering e dei letteristi che, nel mondo del fumetto, è ben fondamentale!

p.s. anche su Dragonero è la stessa cosa.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:32 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 1:02 pm
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Le riflessioni di Dogares mi fanno calare l'eccitazione, bo, a breve comunque lo leggerò.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:45 pm 
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Iscritto il: lun ago 15, 2011 10:01 am
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molto bello a parte i disegni


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 Oggetto del messaggio: Re: # 337 - Spazio profondo
MessaggioInviato: sab set 27, 2014 5:51 pm 
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Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am
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dogamy ha scritto:
Dunque...le citazioni e a volte le stesure quasi identiche di Sclavi erano condotte in un modo perfetto. Qui no.
Anche Gualdoni citava e si ispirava, ma i risultati non sono mai stati, a parte "La Bomba " eccelsi.
Critica ? Io non critico nulla.
Dico ciò che ho provato leggendo dapprima in modo attento, poi dopo pagina 25 saltando intere pagine, questa storia.
Non ho nulla di pretestuoso contro RRobe, e non è colpa mia se, ad esclusione di "Mater Morbi" che rimane una delle storie più belle di sempre tanto da poter stare, per me, comodamente fra le prime 10/20, nessuna delle sue prove su Dylan mi ha mai pienamente convinta.
Anzi, ammetto sinceramente, che a parte MM, nessuna delle sue storie mi è mai piaciuta del tutto.
Recchioni conosce e sa scrivere benissimo Dyd ? Opinione personale. Leggendo cose come " Il Modulo A38 ", o peggio " I Nuovi Barbari", non mi pare affatto.
Ma è un'emozione e una considerazione mia personale, che non pretendo sia elevata a livello di critica.
Di inquietante qui, non ho trovato nulla. Non una scena ( anzi una l'ultima..) non un personaggio che avesse uno spessore.
Niente.
Che Dylan sia lo stesso di 28 anni fa, è un'altro parere personale certo degno di rispetto, visto che lo esprimi tu che non sei certo l'ultima arrivata qui e nei commenti in generale.
Io il Dylan di cose come " Horror Paradise " ( tnt per riprendere una scena di inseguimento in astronave, la seppur fittizia.. ) non l'ho letto per nulla. Ma forse è disincanto mio, come ho anche scritto sopra.
Credo che Dylan abbia perso ogni potere di emozione per me, a parte " I Raminghi d'Autunno" e poco altro.


E' giusto e normale che personaggi e storie si evolvano, che cambino, senza perdere la loro natura primordiale. Secondo me, in questa storia (e in quelle di Roberto più o meno in generale) questa cosa si nota.

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MessaggioInviato: sab set 27, 2014 6:09 pm 
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Località: Golconda
Anche io ho letto con cura il parere di Dogamy, e concordo almeno su un certo sentimento generale di lettura. Che si può così tradurre: non mi piace granché il Dylan di questa storia (n. 337). A dire meglio: non mi piace granché il Dylan di Recchioni. Il quale Recchioni, detto tra noi, è un buono scrittore di fumetti: merce davvero rara, o anche rarissima, oggidì. Solo che non c'entra nulla con Sclavi, e con il Dylan di Sclavi. Nessuno, però, c'entra più di lui. Malgrado un'opinione corrente, non mi pare che Paola Barbato abbia qualcosa di Sclavi (in quanto scrittrice di fumetti, per esempio, le manca completamente l'ironia, e inclina a un sentimentalismo non di rado abbastanza greve). Che dirci, allora? Intendo: il lettore di DyD dei buoni vecchi inizi che può fare? Sclavi non scrive più il suo personaggio, e a noi non restano che due scelte, ambedue ragionevolissime: o abbandonare DyD per sempre, o rassegnarci al fatto che da ora in poi sarà cosa completamente differente da quella che fu. Il che si potrebbe riassumere con un un bel motto: Dylan Dog è morto! Evviva Dylan Dog!

Immagine

Ciò detto, qualche considerazione su questo albo 337. E' appena uscito, ma è stato già ampiamente dissezionato. Non mi sento di ridire molte cose già appuntate (il frontespizio...). E quindi: disegni davvero notevoli. Ma il colore li ammazza: questa furia coloristica del nuovo corso Bonelli non mi sembra così saggia. Tira verso un'estetica da gioco elettronico o da immagine glamour che potrà essere un abile trucco di marketing (vedremo...), ma in DyD è abbastanza fuori luogo. Se poi i disegnatore 'colorato' è Mari (lo stesso varrebbe, per dire, con Roi) si fa due volte danno. Oltretutto in una storia nello spazio...

La storia è quadrata e ben costruita. Va bene, c'è lo spiegone, ma non è in fondo, e non ha funzione di deus ex machina narrativo. Bella differenza con tanti degli ultimi episodi. Non ha torto Dogamy sul fatto che il 'costrutto mnemonico' ecc. sia un escamotage narrativo debole assai, ma Recchioni è bravo a mimetizzare il punto debole. Anche in quello si vede uno sceneggiatore che conosce il mestiere (semmai, ma è incidente veniale, un po' goffo il tentativo di riprodurre il frasario scientifico nello spiegone, e soprattutto a p. 19, dida 1: "Implementarono questa personalità in corpi sintetici creando delle repliche ecc. ecc.". Non si implementa+[oggetto]+in: siamo ai limiti del solecismo sintattico: un'occhiatina al dizionario, per vedere il reale significato del verbo 'implementare', di là da come lo si usa allegramente in rete, aiuterebbe). Anche a me sembra che il finalino, che vorrebbe risultare angosciante, angosci assai poco, e odori decisamente di interruzione brusca e infelice. A forza di mettere Dylan -- o una sua replica sintetica -- nelle situazioni più ingarbugliate, si finisce per non sapere più come chiudere la storia.

Ma il punto è proprio in questa ormai inarrestabile tendenza a mettere Dylan in situazioni abnormi, astratte dal suo universo narrativo, volutamente e ricercatamente fuori-luogo ecc. E' uno stratagemma narrativo interessante, ma da usare con il contagocce. Questa storia, qualcuno l'ha giustamente osservato, è ancora molto simile a quelle della fase gualdoniana (e potrebbe benissimo essere stata concepita allora). Va bene: è costruita infinitamente meglio di tutte quelle che le assomigliano, ma siamo sempre lì. Può darsi che tutto si spieghi con l'ideale n. 0 (questo non è ancora il nuovo corso di Dyd, ma una sorta di copertina ideale, un prologo simbolico, con un 'finto' Dylan che in certo senso si autodenuncia per quello che realmente è: un clone)... Può darsi. Ma non sarebbe male che, prima della fine del nuovo secolo, la Bonelli pubblicasse una buona vecchia storia in cui Dylan è a Londra e indaga (è un investigatore, no?) su un fenomeno paranormale, senza avere figli o mogli (forse) immaginarie, senza che Groucho sia scomparso per andare a fare il clown in un circo o che si sia tramutato in uno zombie, senza che la Morte o la Vita gli abbiano accoppato chissàchi per metterlo alla prova e via discorrendo.

Insomma, riusciamo a inventare una storia senza usare 4 quintali di spezie per 20 grammi di carne?





P.S. @Maiden501 -- Ho riguardato, e hai ragione. Se questo è il risultato, io però non mi preoccupo. Hai ragione su un punto, d'altra parte: c'è il rischio che si inizi con una certa anda accuratissima, e alla lunga si finisca al lettering amorfo e tutto uguale di altri editori, cosa che sarebbe insopportabile. Se ogni letterista, per esempio, campiona la sua scrittura, e ogni tanto rinnova il processo, non dovremmo finire in direzione di uno 'stampato' appena travestito. Speriamo che in casa Bonelli mantengano una certa vigilanza sul fenomeno. E ricordino sempre l'arte di Piero Ravaioli o Renata Tuis, che ancora mi sembrano ineguagliati.

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