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#28/S - Scritti nella sabbia
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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 3:12 pm 
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ladyofdarkness ha scritto:
La scena del pugno è assurda,era palese che il tizio non c'entrasse nulla,neanche gli chiede chi è e subito gli salta addosso,cosa sei dylan dog o chuck norris?


che poi, nemmeno chuck norris è uno che va distribuendo cazzotti (e calci) a destra e a manca :wink:
anzi, è un personaggio (parlo di walker texas ranger) sempre molto flemmatico e controllato, arriva sul posto, osserva attentamente la situazione, e poi valuta come agire, insomma non è per niente un impulsivo :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 3:31 pm 
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rimatt ha scritto:
Semmai, con il passare degli anni ha iniziato a curare sempre meno i dettagli: il confronti fra i suoi primi Dylan e alcuni degli ultimi è impietoso. Alcune imperfezioni del Freghieri recente provengono proprio dall'evidente velocità con cui lavora (del resto, basta vedere quanto produce).

Non sono d'accordo. Vatti a rivedere come disegnava Dylan nello speciale n. 3 o nel crossover con MM (ma la sua fase peggiore è certamente tra la fine dei '90 e i primi 2000) e confrontalo con quello de Il crollo o di Io, il mostro. Per me non c'è paragone.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 3:40 pm 
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nonno pippo ha scritto:
ladyofdarkness ha scritto:
La scena del pugno è assurda,era palese che il tizio non c'entrasse nulla,neanche gli chiede chi è e subito gli salta addosso,cosa sei dylan dog o chuck norris?


che poi, nemmeno chuck norris è uno che va distribuendo cazzotti (e calci) a destra e a manca :wink:
anzi, è un personaggio (parlo di walker texas ranger) sempre molto flemmatico e controllato, arriva sul posto, osserva attentamente la situazione, e poi valuta come agire, insomma non è per niente un impulsivo :)


Scusa,è il primo che mi è venuto in mente...Bud Spencer va meglio :wink: ?

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 5:18 pm 
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Piccatto ha scritto:
Non sono d'accordo. Vatti a rivedere come disegnava Dylan nello speciale n. 3 o nel crossover con MM (ma la sua fase peggiore è certamente tra la fine dei '90 e i primi 2000) e confrontalo con quello de Il crollo o di Io, il mostro. Per me non c'è paragone.


Va be', ci sono delle eccezioni, e Il crollo è una di queste (nel senso che è una storia ben disegnata. Lo stesso si può dire per l'albo delle Storie realizzato con Paola Barbato). Ma in generale, il Freghieri attuale tira via e trascura molto i dettagli, mentre nei primi anni del suo lavoro in Bonelli questo non accadeva quasi mai.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 6:31 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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Storia con più infamia che lode. :|

seguono
S
P
O
I
L
E
R

Ancora una volta GdG ci propone il "suo" Dylan personale, ovvero un semplice spettatore che non influenza minimamente gli eventi.

Dopo tanti e tanti albi, ormai bisogna rassegnarsi. E' chiaro che il Dylan di GdG non fa mai niente.
Non ha mai fatto niente.
E non farà MAI niente.

Tranne, si intende, ciondolare e rimuginare banalità. :cry:

Il suo peso narrativo è zero, la sua presenza pretestuosa ed evanescente. Al suo posto, potrebbe benissimo esserci un qualsiasi signor Mario Rossi trovatosi a passare per caso nei pressi dell'albergo e obbligato a fermarsi perchè la macchina si è guastata.
Anzi, Mario Rossi sarebbe stato preferibile. Almeno non avrebbe squadrato tutti dall'alto verso il basso, trinciando giudizi a ogni piè sospinto, menando cazzotti a caso sul primo che passa...


A parte il modestissimo utilizzo di Dyd, la storia ha ben poco da offrire.
E' un remake di roba già vista, come giustamente segnalato. Succede molto poco e quel poco è noioso.

Le 'morti' in stile 10 Piccoli Indiani non creano nessuna tensione (tanto noi lettori sappiamo benissimo che, in questi casi, puntualmente sopravvive il solo Dylan). Tutto è ovvio, pesante e fastidiosamente pretenzioso.

Freghieri si limita al minimo sindacale, ma non mi stupisce che questa roba non lo ispirasse.

Voto : 5

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 6:33 pm 
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mah, se mettiamo in discussione Freghieri... se ripenso a Orrore Nero o Accadde Domani mi vien da sbavare :P

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Oscar Wilde
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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 8:34 pm 
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ladyofdarkness ha scritto:
Scusa,è il primo che mi è venuto in mente...Bud Spencer va meglio :wink: ?


non devi scusarti, ci mancherebbe :)
sul bud nazionale come esempio di aggressività mascolina non sono però tanto convinto: se hai avuto modo di vedere qualche puntata di big man, o di quell'altra sua serie più recente dove fa il proprietario di un ristorante, avrai sicuramente notato che, malgrado la presenza scenica da elefante :g: , il buon bud non è privo di una certa compostezza :wink:
questa cosa secondo me si nota anche nei suoi vecchi film dove era in coppia con terence hill, anzi guardando bene si vede che lui è quello più posato e tranquillo, mentre il suo compagno d'avventure (futuro don matteo :? ) è decisamente più spericolato e pronto all'azione (forse anche grazie al fisico più asciutto che lo facilita nei movimenti) 8-)
come altri combattenti che reagiscono spesso a caldo senza starci a riflettere più di tanto, me ne vengono in mente un paio: bruce lee il vendicatore e quel bisonte di steven seagal (soprattutto il secondo) :mrgreen:

(comunque, se scrivi la prima cosa che ti passa per la testa, pure tu quanto a impulsività sei messa bene :D )

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 9:51 pm 
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beh,sì. Però non sono a quei livelli XD
Fine OT o Imp s'incazza

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 11:33 pm 
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Riguardo ai disegni , mi sembrano ad ottimi livelli in questo speciale ,
Poi freghieri l'ho letto gia' da martin mystere , e sempre piaciuto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 1:01 am 
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matocc ha scritto:
mah, se mettiamo in discussione Freghieri.. :P


E chi l'è ? Jack Kirby ?

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 3:32 am 
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Letto. Piccolo capolavoro di malinconia e solitudine. Quando la Strega si sveglierà, commentera'

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 10:09 am 
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Vado controcorrente su tutto... mi è piaciuto il soggetto, la sceneggiatura e il disegno.
POSSIBILI SPOILER
L'idea che i nomi vengano "letti" (e con essi le storie che racchiudono) da qualcuno prima che la risacca li cancelli dalla sabbia, la trovo splendida. Ovviamente la metafora è racchiusa nel titolo e nella copertina, ma descrive perfettamente l'essenza della storia: il bisogno di essere ricordati da qualcuno prima che la propria storia di solitudine venga dimenticata. E questo al di fuori della propria dignità morale. Poi si possono fare tutti i ghirigori sulle parole di ogni singolo personaggio, ma non vedo nulla di trascendentale nelle parole di un assassino... è il suo modo di giustificarsi ma non significa che è il punto di vista di Dylan o dei suoi autori. Meglio questo che i tipici pistolotti politically correct anche da parte di killer navigati. Così come trovo metaforico ogni singola vita e morte dei personaggi all'interno della trama. Fuggi dai sentimenti, ne muori. Fuggi dal male oscuro del nazismo, ne muori. Fuggi dai ricordi d'infanzia, ne muori. E così via a continuare. Ma così come vi fuggi, allo stesso tempo vai alla ricerca di ciò per cui fuggi. È tutto molto poetico, a parer mio. E l'atmosfera, l'ambientazione, il clima che fa da sfondo a queste storie di solitudine, arroganza e ostinazione, è perfetto. Tutta la sceneggiatura si muove sulla linea malinconica. Chi conosce le sensazioni che un paesaggio marino può dare nel periodo di fine estate o di inizio autunno, sente subito quel velo di tristezza che pervade ogni singola pagina di questo speciale.
E devo fare un plauso a Freghieri che ha saputo ricreare tale atmosfera su carta. Pensavo che l'unico capace di farlo, fosse Ambrosini (ancora ho negli occhi lo splendido trittico "l'isola misteriosa", "la scogliera degli spettri" e "il lungo addio") ma qui il buon Giovanni non è da meno (anche un assaggio ce l'aveva dato ne "il guardiano del faro").
infine piccolo appunto sul Dylan spettatore. Questo è uno di quei pochi casi che giustifico la scelta dell'autore. È l'albergo che lo chiama per essere testimone della propria fine e delle storie che racchiude. È il ruolo che deve avere il protagonista, perché gli occhi del protagonista sono i nostri.

Bravi tutti... 8 pieno, per quanto mi riguarda

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 12:49 pm 
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Per quanto mi riguarda son felice che finalmente la fase uno sia finita.
Speciale in classico stile GdG. Buona atmosfera, retorica insopportabile, trama inesistente.
Tra le tante cose il personaggio del vecchio assassino (come diceva ladyofdarkness) è un abominio.

Freghieri a me piace abbastanza; però è vero.è da 30 anni che disegna li stessi volti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 1:43 pm 
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Sconcertante. Pieno di concetti non solo banali, ma soprattutto già visti, non originali e inflazionatissimi. Tra l'altro pseudo-copie dell'albo de "Le storie". Giuro che a "Cosa sarebbe la vita senza un pizzico di follia?" voleva chiudere l'albo (e non per la frase in sé, ma per quanto sia usata, banale e ormai truzza).
Storia che di horror non ha nulla, il protagonista poteva essere Topolino, e in più Dylan non fa proprio niente. Finale imbarazzante ma soprattutto forzato e senza senso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: sab set 20, 2014 3:18 pm 
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Dunque, è abbastanza evidente che quando si commenta una storia, qui, ci si lasci trasportare dal nome dell'autore. Cosa abbastanza normale, ma a mio avviso errata per il corretto giudizio sulla stessa.
DiGregorio non ha estimatori, magari per motivi validissimi e questo condiziona il giudizio su questo speciale, assolutamente buono ed immerso in un'atmosfera sentimentale e nostalgica che ( non lo si dimentichi ) era una delle pietre basali dell'universo di Dylan Dog.
Se lo speciale non merita l'ottimo è per due fattori:
Primo i disegni di Freghieri, che ci cucina la solita salsa di personaggi e di volti, con tavole come quelle di pagina 30, terza vignetta imbarazzanti, come tutta la morte da pagina 38 a pagina 40, francamente abusata e ritrita, ed altre come tutta la sequenza da pagina 131/132 con inchiostri e espressioni meravigliose.
Secondo per via di alcune morti ridicole ( quella della tipa, concordo ) che abbassano un prodotto altrimenti molto bello.

Spoiler!
Non quoto chi afferma che Dylan qui, sia mero spettatore. Dylan è narratore di una vicenda intensa, intimistica, che lo coinvolge nel modo giusto, con i tempi lenti eppure avvincenti di un romanzo disturbante e malinconico.
I personaggi sono volutamente ambigui: nessuno appare del tutto buono e simpatico, nessuno a parte forse il candore ocheggiante di Sylvie, ma anzi quasi tutti sono immersi in un'ombra cupa e stramba, al limite dell'antipatia.
Eppure le emozioni affiorano, affiorano bene nel finale, sebbene non si distolga dallo spiegone classico, ma che fa partecipi di piccoli, grandi, profondi drammi di una vita che è la vita di tutti, con il suo bisogno profondo di ricordo e memoria.
Bella anche l'idea che "la chiamata" di Dylan venga dall'abitazione, dall'entità che mantiene e rende solidi i ricordi e i sogni.
L'albo mostra alcune falle abbastanza evidenti in certi aspetti di costruzione degli eventi, come ad esempio la morte di Sylvie che rimane uno dei punti più deboli della vicenda.
Oppure come la sopravvivenza di Dylan nel crollo della casa, altro punto di un ridicolo involontario.
Nessuna forzatura nel pugno rifilato a Dylan allo sconosciuto: in quel contesto era perfettamente plausibile e comprensibile.
Meno le tavole di Freghieri, che ci mostrano un sorriso alla S.King ma un personaggio completamente diverso in alcune pose e prospettive.
L'idea che le emozioni ed i ricordi ed il bisogno degli stessi di renderli vivi nella memoria, possa possedere un luogo e da questo essere alimentati, è buona e ben costruita.
Le storie sono toccanti, a parte quella banalotta del crucco salvato sulla spiaggia durante la guerra, ma mi ha dato fastidio la calligrafia corsiva nel quale sono narrate: in certi punti era di difficile lettura.
Il voler criticare il ruolo poco attivo di Dylan nella vicenda, parte da un errore di fondo: egli non agisce in modo spettacolare e fisico, a parte certe scene nel finale e la solita scena di sesso per altro ben disegnata, ma in modo presente, emotivo, da ponte fra la realtà pensante e la realtà emotiva dei personaggi. Egli è un elemento che disturba la loro monocorde eternità perchè si pone come soggetto logico e senziente, che smonta la vacua eternità della dimora sulla spiaggia, sacrificandola sull'altare di un ragionamento razionale.

Come ho già detto, Freghieri va preso in toto. O piace o non piace. Alcune tavole, ripeto, sono di splendida realizzazione sopratutto nel contrasto fra bianco e nero. I punti deboli sono i visi, abbastanza ordinari, e il solito ricordo a scenari e fondali poveri di intensità. Oltre alla ragazza, caruccia ma priva di sostanziale fisicità esplosiva ( se questo era l'intento..) o troppo sensuale per essere educanda e quindi prude ( se questo era l'intento...)
Dialoghi quasi perfetti, mai una frase buttata lì, anche se a volte emergono alcune banalità già riportate.

Copertina molto bella e romantica. Adatta all'albo.


Voto 7,5, tendente all'otto. GLi ultimi 2 speciali sono ottimi, come non se ne leggevano da tempo.
Se li si confronta con cose "alte" come La Peste, ad esempio, sono esempio di leggerezza ed emozione.

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