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#28/S - Scritti nella sabbia
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 Oggetto del messaggio: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 18, 2014 2:40 pm 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
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Speciale Dylan Dog n°. 28, annuale
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Giovanni Freghieri
Copertina: Angelo Stano

Qualcuno ha chiamato Dylan a indagare in una vecchia magione su di una scogliera, un luogo che pare sospeso ai confini del mondo. Ma di chi si tratta? Che rapporto ha a col gruppo di bizzarri personaggi che si aggirano nella casa, appesi a una drammatica, estenuante attesa? E perché un postino consegna le sue lettere alle onde del mare?.

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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 18, 2014 8:20 pm 
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Iscritto il: sab ago 21, 2010 7:28 pm
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L'ho finito solo per capire dove voleva andare a parare....mediocre


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 18, 2014 9:07 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
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Inizialmente c'è un'ottima atmosfera mai poi si sgonfia tutto e si sboffa. Ottimo freghieri.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: gio set 18, 2014 11:47 pm 
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Località: genova
Sarò forse l' unico a pensarla così ma, secondo me si chiude il vecchio ciclo in bellezza.
Questa storia mi è piaciuta molto e mi ha messo addosso un senso di malinconia e una profonda inquietudine. L'atmsfera mi ha portato indietro a vecchi albi come come Il castello della paura e La casa degli uomini perduti. Certo, alcune piccole pecche ci sono e siamo lontani dalla perfezione ma l'effetto emozionale lo trovo comunque notevole. Di Gregorio mi sta piacevolmente colpendo, ultimamente ha fatto delle cose più che buone.Bravo anche Freghieri. Speciale promosso senza riserve!

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Mr.Wilson


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 12:38 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
CaryGrant ha scritto:
Sarò forse l' unico a pensarla così ma...
...Questa storia mi è piaciuta molto.
Speciale promosso senza riserve!


Ma sembra ti sia ancora riservato dal mettergli un voto, sul sette direi.
O aspetti fine quadrimestre, quando verranno a parlare i genitori di GDG :?: :!:

UN BUON(O) ALOHA PER TUTTI
(a breve anche su groupon)

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 8:23 am 
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Iscritto il: mar nov 15, 2011 5:38 pm
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Località: genova
Il riservato professor Grant si riserva di votare il voto, ha preferito dormirci sopra perché è indeciso tra il buono e l'ottimo :D

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Mr.Wilson


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 9:18 am 
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Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm
Messaggi: 3171
Località: La Montagna del Nord
Premetto che ciò che sto per scrivere non vuole essere offensivo verso nessuno,rappresenta opinioni puramente personali. E conterrà spoiler quindi se non l'avete ancora letto non leggete il mio post
Un occasione persa,ecco cos'è questo albo
E dire che la morale non è nemmeno sbagliata. Tutti abbiamo paura di non lasciare traccia nel mondo dopo la nostra morte,è normale. Il guaio è tutto ciò che viene prima.
L'intento di Di Gregorio era di commuovere e di far riflettere. Ma per fare queste cose i personaggi non devono essere simpatici come un cactus nel sedere
Se vuoi commuovere chi ti legge ,prima di tutto devi creare dei personaggi che entrino nel cuore del lettore ,con cui si possa identificare ,non devono fargli venire voglia di strangolarli,Dylan compreso
La ragazza Sylvie che tira schiaffi alla random senza motivo,ti ha dato il bacio della buona notte non è che ha tentato di stuprarti,sai? è stata lei la prima a fare la smorfiosa con dylan,quindi non aveva nulla di cui lamentarsi.Il modo in cui è morta poi...doveva commuovere? A me ha fatto ridere. "Oh,dylan soffro di cuore,non posso avere emozioni forti,dannazione a te che mi hai fatto innamorare, niente sesso..oh,l'abbiamo fatto,che emozione. Muoio"
Dal che si deduce che chi soffre di cuore non possa sc.....
Ma no!Magari era anche una metafora del"morire per amore",ma o sono scema io,o quella scena è davvero ridicola. è fatta male,di fretta,non riesce a commuovere ,sembra una barzelletta
il proprietario...ma Dio Santo ,ha ammazzato tre persone,dovremmo provare pietà per lui? Scusate ma io provo più pietà per le vittime
Qualcuno potrebbe dire"Dylan insegna ad amare i mostri"
No. Dylan insegna ad amare le persone che tutti reputano mostri quando in realtà non lo sono. I derelitti ,gli emarginati,quelli che uccidono per vendetta o perché non hanno più nulla da perdere
I mostri veri,i cattivi di dylan non cercano né scusanti né pietà,per quello ci piacciono,giusto?Johnny Dark e Mr Wilson insegnano
Per non parlare di Desmond o del cattivo del"mosaico dell'orrore",loro sì che ti fanno pena...ma non lo volevano
E lui? Chi era? Perché ha ucciso quelle persone?"Uno scatto di rabbia,un raptus",per tre volte? Controllati,amico"Può capitare". Oh,sì ,certo,un po' come rompere un soprammobile. Può capitare...
Una cosa che mi ha fatto veramente incazzare è questa frase"se mi avessero ucciso non avrebbero comunque riavuto i loro cari". il problema non si sarebbe posto se tu fossi riuscito a controllarti. Ma poi.... come OSI dare lezioni morali alle famiglie delle persone che hai ucciso? Premetto che sono assolutamente contraria alla pena di morte,ma l'assassino delle persone che amo deve stare in galera. Potrei anche perdonarlo se striscia a tappetino,ma se mi dicesse una cosa del genere non so se riuscirei a controllarmi."I morti sono morti",ma vaffanculo
Dovrei dispiacermi? No,assolutamente
Forse se l'avessero caratterizzato di più da giovane,magari...ma fargli spiattellare quattro frasi retoriche alla fine non provoca pietà,ma nel mio caso fastidio
Insomma,no,mi dispiace,è riuscito solo a farmi innervosire,non mi ha commosso per nulla,personaggi odiosi e dimenticabilissimi,Dylan senza ironia che guarda tutti dall'alto in basso,insofferente a tutto e tutti,abbassa la cresta ,please. La scena del pugno è assurda,era palese che il tizio non c'entrasse nulla,neanche gli chiede chi è e subito gli salta addosso,cosa sei dylan dog o chuck norris?
Peccato. Come ho detto all'inizio un'occasione persa

_________________
Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento


Ultima modifica di ladyofdarkness il ven set 19, 2014 11:29 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 10:18 am 
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Iscritto il: sab lug 05, 2014 12:48 pm
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ladyofdarkness ha scritto:
Peccato. Come ho detto all'inizio un'occasione persa


Sono completamente d'accordo con Ladyofdarkness e con Skeletor. E per parte mia direi: 'nzomma, storia bruttarella assai... Trattasi di autoremake:
Spoiler!
e nella fattispecie dell'episodio intitolato Il lungo inverno -- sempre del Di Gregorio, disegni di Francesco Ripoli -- uscito come 11esimo albo di "Le storie". Come lì, lo sviluppo della vicenda è prevedibilissimo: dopo le prime pagine, qualunque lettore sa già che i personaggi della storia si riveleranno persone che vivono in una allucinazione, pseudo-fantasmi, ipotetici 'ricordi materializzati' da chissà chi e da chissà cosa, o qualcosa del genere.
Il che è davvero fastidioso: perché quando un finale a sorpresa si rivela al lettore già alle prime pagine, il lettore medesimo si aspetta che la storia sia strutturata per mezzo di un doppio trucco, ossia che lo conduca in una direzione differente da quella che lui sta pre-vedendo. Insomma, vige una sorta di patto tra autore e lettore: se il primo dei due vuole o non è in grado di rispettarlo, il secondo si ammoscia, resta deluso, si innervosisce: chiude l'albo pensando "Questo qui non ci sa fare".

Devo dirlo, sperando (e cercando) di non andare OT: mi sembra che gli sceneggiatori che lavorano per molte delle testate di Bonelli, da qualche anno a questa parte, siano poco più che principianti. Non vedo il mestiere, la qualità minima, la capacità di costruire un racconto con la buona vecchia regola delle 5 W (WHO [«Chi»], WHAT [«Che cosa»], WHEN [«Quando»], WHERE [«Dove»], WHY [«Perché»]: proprio quest'ultima, Perché, in questa storia è disastrosamente elusa), nata in ambito giornalistico, ma utilissima ai narratori per 'costruire', 'congegnare', 'elaborare' lo spunto iniziale, che fatalmente è sempre vago e indistinto. Perché l'universo del fumetto Bonelli è quello della narrativa di genere: se hai voglia di fare del Musil, o anche solo del Philip Roth, non è il caso che tu scriva per Bonelli.

Qui, per fare un esempio pratico, e per non andare in OT: c'è l'autoremake. E vabbe', non è grave in sé. Unica differenza strutturale veramente apprezzabile, tuttavia, è l'inserimento di Dylan Dog. Che infatti, cacciato in una storia in cui c'entra poco, incollato a mo' d'appendice, cioè, non sa cosa fare e cosa essere (narrativamente parlando).
Spoiler!
E infatti non fa una mazza: si agita, corre di qua e di là abbastanza casualmente, fa la figura dello scemo a più riprese e basta lì. A quel punto, nelle ultimissime pagine, il lettore viene a sapere che ad assumerlo per l'indagine è stato addirittura l'albergo: intendi, la memoria dell'albergo e delle persone che ci sono vissute e morte dentro. Oddìo, siamo proprio alla frutta.


Davvero un peccato, perché -- se lo spunto iniziale era di una banalità sconcertante -- il trattamento riserva qualche motivo d'interesse. Un certo generale e diffuso sentimento di malinconia è abilmente suscitato nel lettore. Così come, almeno alcuni dei personaggi
Spoiler!
(non Sylvie, né Patterson)
sono interessanti. Cosa voglio dire? Che sarebbe bastato lavorare un po' sulla storia, applicare quel metodo che consiste nel lavorare il racconto non solo in forma lineare e casualmente consecutiva, magari esaltando le qualità dei personaggi,
Spoiler!
e affidando al protagonista una funzione qualunque (che non sia quella di girare a vuoto),
e qualcosa di meglio -- almeno -- ne sarebbe uscito. Invece, niente. La cosa colpisce: perché a me non pare che Di Gregorio -- Il lungo inverno e Scritti nella sabbia a parte -- sia uno sceneggiatore privo di mestiere. Non mi pare proprio. Dal che, la domanda: come mai da parecchio tempo, alla Bonelli, vengono fuori storie tanto insulse e ancora allo stato larvale? Quale problema, nella catena produttiva, genera un risultato di questo genere? La questione del cambiamento di curatela, in DYD, non mi sembra che sia spiegazione sufficiente: perché la cosa non riguarda solo DYD, e poi -- anche solo qui -- non spiega la totale latitanza di un controllo redazionale sui soggetti.

Una postilla sui titoli: questo è proprio 'na ciofeca. Te lo dimentichi già mentre leggi il breve redazionale nella seconda di copertina, sembra quello di un romanzetto Harmony maltitolato, ed è infelice anche solo dal punto di vista sintattico: Scritti nella sabbia. Chi o che cosa? I destini degli uomini? Il nome dei personaggi della storia (come la copertina, simbolicamente, suggerisce), e dunque la loro identità?
Spoiler!
O gli 'scritti' sono le lettere che Dylan trova alla fine?
In ogni caso, siamo a livello del 'romanzese sentimentale' più trito. E poi, in italiano, sarebbe già un po' meglio Scritti sulla sabbia: perché si scrive su qualcosa, e con qualcosa. Non si scrive in qualcosa. I titoli, che io sappia, gli sceneggiatori li propongono, ma poi a decidere è la redazione (curatore di testata, redattore capo centrale, direttore editoriale ecc.). Ecco, farebbero bene ad assumere un titolista più dotato. Oppure a studiare (a lungo) i tanti cataloghi on-line di libri, fumetti, film ecc., per trarne qualche suggerimento. Un titolo deve essere memorabile (oltre il limite dei 5 minuti secondi, si presume), netto, ben 'squadrato' sintatticamente, non originale (quello non è possibile) ma in grado di suscitare curiosità nei confronti della storia. Scritti nella sabbia non fa nulla di tutto ciò.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 11:07 am 
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Oggi lo compero e lo metto in fila insieme agli altri. I disegni di Freghieri sono indigeribili.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
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dogamy ha scritto:
Oggi lo compero e lo metto in fila insieme agli altri. I disegni di Freghieri sono indigeribili.


Giusta precisazione: non ho scritto nulla sul disegnatore. Ma sai... A me Freghieri non è mai piaciuto. Mai mai... Nemmeno quando debuttò in DYD: Speciale n. 3, del luglio 1989. E non mi piace per varie ragioni: perché praticamente non disegna gli sfondi (o se la cava con qualche abbozzo buttato lì), abbonda di tratteggi abbastanza casuali e "di tutto riposo" (come diceva -- degli sfondi neri -- il buon vecchio Magnus), perché fa le facce tutte uguali (specialmente delle donne: cambia solo il colore e la foggia dei capelli, ma non troppo), perché inchiostra con quei 'filini' sottili che a me stanno antipatici, perché non sa disegnare le mani e i piedi. Detto ciò, bisogna riconoscerli un pregio: è sempre identico a sé stesso. Non mi sembra che in questo ultimo Speciale sia peggiore del solito, né peggiore di come fu ai tempi dello Speciale n. 3, per l'appunto, o del primo albo della testata regolare da lui disegnato: il n. 40, Accadde domani, del gennaio 1990. Freghieri, in certo senso, è una sicurezza: non sorprende mai. Io, come altri credo, aggiungerei: "Purtroppo...". Ma sui disegnatori, più ancora che sugli sceneggiatori, il gusto regna sovrano.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
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Che Freghieri non piaccia ci sta, va da sé, specie in questi ultimi anni in cui ha velocizzato il proprio tratto e talvolta tira via di brutto. Ma il Freghieri migliore è un eccellente disegnatore, insuperabile quando ha a che fare con atmosfere intimiste e maliconiche.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 11:34 am 
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Località: Milano
Bentler ha scritto:
dogamy ha scritto:
Oggi lo compero e lo metto in fila insieme agli altri. I disegni di Freghieri sono indigeribili.


Giusta precisazione: non ho scritto nulla sul disegnatore. Ma sai... A me Freghieri non è mai piaciuto. Mai mai... Nemmeno quando debuttò in DYD: Speciale n. 3, del luglio 1989. E non mi piace per varie ragioni: perché praticamente non disegna gli sfondi (o se la cava con qualche abbozzo buttato lì), abbonda di tratteggi abbastanza casuali e "di tutto riposo" (come diceva -- degli sfondi neri -- il buon vecchio Magnus), perché fa le facce tutte uguali (specialmente delle donne: cambia solo il colore e la foggia dei capelli, ma non troppo), perché inchiostra con quei 'filini' sottili che a me stanno antipatici, perché non sa disegnare le mani e i piedi. Detto ciò, bisogna riconoscerli un pregio: è sempre identico a sé stesso. Non mi sembra che in questo ultimo Speciale sia peggiore del solito, né peggiore di come fu ai tempi dello Speciale n. 3, per l'appunto, o del primo albo della testata regolare da lui disegnato: il n. 40, Accadde domani, del gennaio 1990. Freghieri, in certo senso, è una sicurezza: non sorprende mai. Io, come altri credo, aggiungerei: "Purtroppo...". Ma sui disegnatori, più ancora che sugli sceneggiatori, il gusto regna sovrano.


Quoto quasi tutto. Aggiungo che l'elemento che me lo rende indigeribile è sempre stato il viso di Dylan: mai neanche lontanamente simile a quello di Rupert Everett ( pare Paul Newman...).
Pure le sue donne son tutte la stessa salsa.
Mi piace la sua inchiostrazione, a volte, ma alla fine il suo tratto mi manda in confusione.

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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 11:48 am 
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rimatt ha scritto:
Che Freghieri non piaccia ci sta, va da sé, specie in questi ultimi anni in cui ha velocizzato il proprio tratto e talvolta tira via di brutto. Ma il Freghieri migliore è un eccellente disegnatore, insuperabile quando ha a che fare con atmosfere intimiste e maliconiche.


E' la tua opinione, ed è molto giusto che tu la condivida. Ma ricordo bene cosa pensai quando comprai e lessi i suoi primi episodi di DYD (Orrore nero e Accadde domani). Pensai: "A me questo disegnatore non mi piace mica". D'altronde lo conoscevo già, per i suoi "Martin Mystère", e non mi piacevano nemmeno quelli.

Pareri personali a parte, non credo si possa dire, con obbiettività, che Freghieri è un disegnatore 'eccellente'. Parlando obbiettivamente, è un 'buon' disegnatore. Ma ha limiti evidenti: non sa disegnare bene alcune parti anatomiche (mani e soprattutto piedi), la recitazione dei suoi personaggi è statica o assente, è abbastanza approssimativo negli sfondi. Niente di grave, ci sono mille disegnatori peggiori di lui, anche in Bonelli. Tolti quei limiti, infatti, le sue sono scelte stilistiche che ogni lettore ama o no. Personalmente, p. es., concordo con Dogamy: il suo Dylan è il più 'neutro' di tutti. E alla fin fine, non vedo, oggi, queste grandi differenze rispetto al passato. Forse, agli esordi in DYD, Freghieri si impegnava un po' di più negli sfondi, ma per il resto non mi pare cambiato.

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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
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Secondo me non è per niente un'occasione sprecata, era un'idea morta in partenza. Con l'aggravante del precedente sottolineato da Bentler e degli speciali dylaniati (c'è anche bisogno di dirlo?) Sette anime dannate e Reality Show, tutte e tre storie più riuscite di questa. Che poi non è manco sceneggiata male - contiene anche scene niente male - ma è pervasa dalla classica pallosità digregoriana già sperimentata in altre storie disegnate dal suo compare Giovanni ed è peraltro dotata di un finale ovvio oltre ogni dire (anche qua, un handicap classico di Di Gregorio su DYD: il finale che non è un finale. Spero che in futuro gli impediscano di pubblicare storie che possiedono simili deus ex machina e lo nutrano a pane ed acqua finché non si inventa una trama degna di questo nome). Insomma, la collana chiude maluccio. Bilotta, ti aspettiamo: fagli vedere come si fa!

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #28/S - Scritti nella sabbia
MessaggioInviato: ven set 19, 2014 2:56 pm 
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Bentler ha scritto:
E' la tua opinione, ed è molto giusto che tu la condivida. Ma ricordo bene cosa pensai quando comprai e lessi i suoi primi episodi di DYD (Orrore nero e Accadde domani). Pensai: "A me questo disegnatore non mi piace mica". D'altronde lo conoscevo già, per i suoi "Martin Mystère", e non mi piacevano nemmeno quelli.

Pareri personali a parte, non credo si possa dire, con obbiettività, che Freghieri è un disegnatore 'eccellente'. Parlando obbiettivamente, è un 'buon' disegnatore. Ma ha limiti evidenti: non sa disegnare bene alcune parti anatomiche (mani e soprattutto piedi), la recitazione dei suoi personaggi è statica o assente, è abbastanza approssimativo negli sfondi. Niente di grave, ci sono mille disegnatori peggiori di lui, anche in Bonelli. Tolti quei limiti, infatti, le sue sono scelte stilistiche che ogni lettore ama o no. Personalmente, p. es., concordo con Dogamy: il suo Dylan è il più 'neutro' di tutti. E alla fin fine, non vedo, oggi, queste grandi differenze rispetto al passato. Forse, agli esordi in DYD, Freghieri si impegnava un po' di più negli sfondi, ma per il resto non mi pare cambiato.


A dire il vero, io sono convinto che la bravura di Freghieri sia oggettiva. Personalmente, non sono mai stato un suo grande ammiratore: lo conosco dai tempi pre-Bonelli di Sorrow, e il suo tratto non mi ha mai fatto impazzire. Poco alla volta, però, prima su Martin e poi su Dylan, ne ho riconosciuto l'efficacia, l'eleganza, la capacità di narrare. Nonché l'abilità tecnica: chi ha anche solo provato a tenere in mano una matita si rende benissimo conto che, dietro a certe inquadrature e a certe posture di Freghieri, c'è una tecnica notevole. Non mi fa impazzire e non lo citerei mai tra i miei dieci disegnatori preferiti, ma ciò nonostante sono dell'idea che, in Bonelli, sia uno tra i più bravi.

Limiti evidenti? Francamente non credo: a me pare che sappia disegnare bene sia mani sia piedi. Un suo limite, semmai, può essere quello di non differenziare più di tanto le fisionomie dei propri personaggi, ma anche qui credo si tratti di una precisa scelta. In quanto all'espressività dei suoi disegni, ogni autore ha un proprio stile, ma – di nuovo – mi pare che Freghieri sappia trasmettere molto bene gli stati d'animo dei personaggi.

Semmai, con il passare degli anni ha iniziato a curare sempre meno i dettagli: il confronti fra i suoi primi Dylan e alcuni degli ultimi è impietoso. Alcune imperfezioni del Freghieri recente provengono proprio dall'evidente velocità con cui lavora (del resto, basta vedere quanto produce).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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