Cravenroad7

In effetti è morto subito..

Altamente improbabile, a maggior ragione sotto la guida del Rrobe.

Sarà pure improbabile, ma la foto ritrare Bloch e Virgil...poi penso che a parte qlc battuta, non se ne farà più cenno !

Il bozzetto di copertina di qualche post fa mi è piaciuto!!!
Jenkins credo che sarà semprei a Scotland yard a prendere insulti......solo più vecchio e forse più stanco!!!
Pero che i riferimenti a Virgilio saranno pochi,se proprio ci devono essere!!!!
Un salutone da Vienna
G.l..

spero non ci siano, per me questa mania di mostrare il 'passato', dei personaggi è sbagliata. Eppure Sclavi nell'intervista lo aveva detto chiaro, ma non solo hanno sviscerato UN passato non IL passato di Dylan, anche perché come ho mostrato tante volte nei primissimi numeri Dylan parla di suo padre e della sua infanzia e risultano gravissime incongruenze, ma addirittura di Bloch che IO l'ho sempre visto come uno scapolone, altro che figlio drogato, tragedia familiare con la moglie ecc...

Anche la Barbato pensava a Bloch come a un vecchio scapolone.

Basta rileggere Sciarada, uscito solo pochi mesi prima (era il n.193, se ricordo bene) : viene ripetuto più e più volte che Dylan è "il figlio che Bloch non ha MAI avuto".

L'idea del figlio fu della redazione (non so se di Sclavi in persona o di altri). La Barbato sceneggiò il n. 200 su commissione. Fece un lavoro professionale, ma niente più. A rileggere l'albo, si sente benissimo che la materia non la ispirava.

Per quanto mi riguarda, oltre al fatto che trovo la storia loffia e poco credibile, non ho mai capito perchè abbiano dato a Virgil le sembianze di Zanardi, il personaggio di Andrea Pazienza.
Diamine, i due non hanno nulla in comune! Meno di nulla! Qualcuno si immagina Zanardi che piange perchè il paparino lo snobba?! Ma per favoooooore!

Analisi piuttosto curiosa.
Da una parte per me Bloch non incarna affatto lo scapolone, inteso come il gaudente che si gode la vita dimenticandosi gli obblighi famigliari ( e farebbe benissimo ! ) quanto un malinconico disilluso della stessa, un uomo che giudica la vita troppo triste e vuota per condividerla con altri. La malinconia e la tristezza delle sue battute feroci sulla vita si colgono in Memorie dall'Invisibile, I Conigli Rosa Uccidono, ad esempio.
La frase che citi, poi, non può essere messa a paradigma del personaggio Bloch, in quanto potrebbe pure significare il TIPO di figlio che l'ispettore avrebbe voluto e che il destino, invece, gli ha fornito in modo diverso.

Incredibile poi, come si difenda i propri idoli o autori preferiti a discapito della logica. La Barbato ha scritto il numero 200 su commissione ? E che doveva fare ? Pubblicarne uno personale, finanziato dal web ? La Barbato lavora per la Bonelli, che faccia cose che le commissionano, mi pare normalissimo.
Il 200 trasuda tutta la Barbato filosofia, ne è la summa come il tragico ( nel senso della storia ) ventennale.
E' la filosofia di una sceneggiatrice ottima, ma spesso volutamente decisa a far a fette il personaggio, a trasformarlo in un archetipo delle proprie visioni sessuali del mondo.
E' una sceneggiatrice che riempie enormi balloons di spiegazio, infila decine di personaggi spesso a capocchia, che costruisce storie sublimi e desolanti, che pone Dylan al centro di un proprio micro-universo narrativo che non solo si stacca da quello di Sclavi ( e sarebbe anche normale ) ma che lo martirizza, lo sevizia annientandolo.

Se c'è un personaggio che rimane tale nel 200 è proprio Bloch, sebbene zavorrato dal figlioletto piagnucoloso e lagnoso, che non è, IMO, la parte debole del numero 200.
Virgil è, e resta, un personaggio perdente che non è stato approfondito a sufficienza, che rimane nel limbo dei personaggio abbozzati senza colore. La Storia cammina sul filo di un rasoio affilato e difatti da un certo punto in avanti si sbriciola, riempiendosi di compiaciuti omaggi e citazioni e situazioni in stile Gualdoni.
Il fatto che Virgil sia la copia del personaggio di Pazienza, è un mero omaggio e niente più. Oppure dobbiamo considerare il carattere di Lord Wells e la sua somiglianza con David Niven, ad esempio ?
Bloch è stato e rimane il padre spirituale di Dylan Dog.
Il suo passato è adombrato da un velo di malinconia profonda e struggente, che forse solo Ambrosini e Sclavi stesso, avrebbero potuto rendere al meglio.

Però quella frase in Sciarada viene utilizzata IDENTICA anche per l'altro poliziotto (l'ispettore 'Rascal).
E persino per entrambi gli ispettori accomunati ("E' il figlio che non ABBIAMO mai avuto").

E l'altro ispettore di figli non ne ha.


Il mio riferimento al lavoro "su commissione" non era una critica. Solo una constatazione.
Per il resto, mi sembra del tutto normale che uno scrittore dia il meglio di sè soprattutto quando sceneggia su soggetti da egli stesso concepiti che non su spunti concepiti da terzi. Ripeto, non è una critica.

Le frasi vanno anche interpretate. E non sarebbe certo la prima volta che i personaggi di Dylan e dei fumetti fanno cose, dicono frasi, o agiscono in contraddizione con la loro storia ed il loro carattere.
Che piaccia o meno, e a me non piace sia chiaro, Virgil è entrato nell'esistenza di Bloch e di Dylan.
L'idea di un figlio morto e incompreso nel passato di Bloch non era da buttare in se. Restano altre perplessità di fondo, tipo il fatto che si sia voluto calcare molto e forse troppo sul lato sentimentale del rapporto fra i due, e di riflesso anche del figlio, cancellando ad esempio quello professionale che non mi pare irrilevante.
Sul Bloch ispettore e detective sappiamo quasi nulla. Di fatto, negli ultimi anni, decade direi, Bloch è diventato un personaggio che spiattellava a Dylan informazioni e dossier, che vomitava ad ogni autopsia e cadavere e poco altro.
Il suo essere stantio ha costretto alla svolta. Vedremo come lo si gestirà ( tnt per dire: se deve stare dietro le quinte per fare sempre quello che passa a Dylan elementi di indagine e quant'altro, non mi pare che la cosa cambi di molto..)

Secondo me l'idea era, ed è, da buttare e dimenticare, come tante cose scritte che poi se ne sono svolazzate via nell'aere superate da altre. L'unico canone, se vogliamo parlare di 'canone', a mio parere è quello desumibile dai primissimi numero, addirittura i primi 10-20, tò 50 se proprio vogliamo esagerare salvo rare eccezioni successive. Quei numeri in cui 'ancora' Dylan cresceva assieme a Sclavi, ad esempio su Alfa e Omega Dylan ha 34 anni, era l'87, fino all'86 ne aveva 33, e l'anno dopo, non ricordo dove, mi sembra dicesse di averne 35, fu dopo che l'età fu fissata a 33, in particolare a cominciare da doktor terror.
Condivido l'analisi su un bloch vecchio scapolo non certo per condurre una vita gaudente, soprattutto sessualmente che fa dylan (che però è scapolo per altri motivi lo so bene), ma per una disillusione sulla vita confermata dall'esperienza. Ciò non toglie che Bloch dovesse rimanere uno senza famiglia, non uno che l'aveva e l'ha vista andare in frantumi per farci la storiella, dovevano essere proprio a corto di idee all'epoca...

Per altro condivido ciò che ha scritto cyber, anche su Sciarada, uno degli ultimi della serie regolare che ancora comperavo regolarmente ogni mese. Riguardo Virgil sì, veramente fuori contesto quel volto e quella citazione... Forse volevano dare a Virgil un aspetto volutamente bruttino, da totale perdente, in confronto al belloccio e vincente Dylan, non so.

c'è un'interpretazione che ho letto da qualche parte (giuro, non ricordo dove) per cui Zanardi viene utilizzato come simbolo di caduta nelle dipendenze fino all'autodistruzione da contrapporre a Dylan che invece esce dall'alcolismo per rinascere

Potrei accettare questa interpretazione se Virgil avesse la faccia di Pompeo.
Pochissimi personaggi nella storia del fumetto (tout-court, non solo italiano) rappresentano l'autodistruzione in maniera emblematica e universale tanto quanto Pompeo.

Invece no, nella storia di Dyd il personaggio con la faccia di Pompeo si salva!
E si salva pure quello con la faccia di Petrilli, che Pazienza aveva fatto morire addirittura DUE volte!


Sia chiaro, io non ho nulla contro le citazioni. Non leggerei Dylan se così non fosse...
Ma vorrei che fossero fatte con un minimo di coerenza e raziocinio, non a buffo!

ah, io riportavo l'interpretazione, non conosco abbastanza i fumetti di Pazienza per sapere se l'interpretazione ha un senso o se è campata in aria

Secondo me la spiegazione è più semplice, ad onta del fatto che troppo spesso, tanto da farlo diventare un cliché, in Dyd il cattivo alla fine non è quasi mai veramente cattivo ecc. Zanardi è un emerito stronzo, punto. Uno che dovrebbe essere ucciso, in un fumetto non anomalo, tipo uno americano (e ora giù critiche va be', me ne infischio). A me l'antieroe piace, ma l'antieroe che fa cose buone, non la merda subumana che da pure il cattivo esempio ai lettori.
Ecco che Virgil doveva rappresentare il male in un certo senso, un male distruttivo, una gara al ribasso appunto, ma doveva risultare antipatico all'estremo tanto da desiderarne la fine. Puntualmente arrivata e sospirata dai lettori.

Nota pedantesca e inutile: che Bloch fosse stato sposato viene detto in un albo dei primi anni, ovvero Quando la città dorme.