Cyber Dylan ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
c'è un'interpretazione che ho letto da qualche parte (giuro, non ricordo dove) per cui Zanardi viene utilizzato come simbolo di caduta nelle dipendenze fino all'autodistruzione da contrapporre a Dylan che invece esce dall'alcolismo per rinascere
Potrei accettare questa interpretazione se Virgil avesse la faccia di
Pompeo.
Pochissimi personaggi nella storia del fumetto (tout-court, non solo italiano) rappresentano l'autodistruzione in maniera emblematica e universale tanto quanto Pompeo.
Invece no, nella storia di Dyd il personaggio con la faccia di Pompeo si salva!
E si salva pure quello con la faccia di Petrilli, che Pazienza aveva fatto morire addirittura DUE volte!
Sia chiaro, io non ho nulla contro le citazioni. Non leggerei Dylan se così non fosse...
Ma vorrei che fossero fatte con un minimo di coerenza e raziocinio, non a buffo!
Secondo me la spiegazione è più semplice, ad onta del fatto che troppo spesso, tanto da farlo diventare un cliché, in Dyd il cattivo alla fine non è quasi mai veramente cattivo ecc. Zanardi è un emerito stronzo, punto. Uno che dovrebbe essere ucciso, in un fumetto non anomalo, tipo uno americano (e ora giù critiche va be', me ne infischio). A me l'antieroe piace, ma l'antieroe che fa cose buone, non la merda subumana che da pure il cattivo esempio ai lettori.
Ecco che Virgil doveva rappresentare il male in un certo senso, un male distruttivo, una gara al ribasso appunto, ma doveva risultare antipatico all'estremo tanto da desiderarne la fine. Puntualmente arrivata e sospirata dai lettori.