Riposto la mia classifica della serie regolare con qualche modifica
12. 330/La magnifica creatura (Mediocre con poco di salvabile)
11. 334/La paga dell'inferno (Come sopra, ma più divertente)
10. 329/... E lascia un bel cadavere (Soporifera, ma solida)
9. 335/Il calvario (Difettosa, ma affascinante)
8. 333/I raminghi dell'autunno (Poco dylaniata e per certi aspetti deludente, ma comunque di caratura superiore)
7. 332/Destinato alla terra (Solida e moderatamente avvincente)
6. 331/La morte non basta (Banale e pedante, ma innegabilmente ben scritta e ben disegnata)
5. 328/Trash Island (Essenzialmente divertente e stupida al punto giusto)
4. 336/Brucia, strega... Brucia! (Piacevolmente leggera, bei disegni)
3. 327/I sonnambuli (Già un piccolo classico dal fascino vintage, buona)
2. 326/Sulla pelle (Semplice ed efficace, disegni di altro livello)
1. 325/Una nuova vita (Il conte... prevedibilmente. Una storia affascinante ed inquietante, la più completa)
Come si evince da questa lista, la partenza è stata col turbo, poi tutto si è un po' afflosciato. Me l'aspettavo? Sì e no. Questo è comunque dipeso essenzialmente dal valore degli autori impegnati: è chiaro che i migliori risultati si sono avuti con gli autori più bravi, cartucce sparate in partenza. In ogni caso sorprendenti i risultati che si sono avuti grazie alle revisioni con
La bomba! di Gualdoni,
Trash Island di Mignacco (che piace solo a me e altri quattro gatti, ma pazienza
) e
La morte non basta di Di Gregorio (probabilmente la più facile da perfezionare con battute al fulmicotone, data la struttura semplice e la trama facile; in altri casi le storie di DG riviste non sono state minimamente all'altezza). Alla fine, sette uscite su dodici sono state per me pienamente sufficienti, una media veramente buona considerando l'andazzo degli ultimi quindici anni di DYD, e per questo ringrazio vivamente RRobe e gli altri.
Se mi aspettavo di più? Un poco sì, ma non potevo sapere che storie si ritrovasse tra le mani la redazione.
Tra le altre note positive dell'annata, un buon (ultimo) gigante e un discreto almanacco, che alzano decisamente la media delle testate di appartenenza; e poi, almeno per quanto mi riguarda, un Color fest (il tredicesimo) piacevole. I Maxi rimangono mediocri e raccolgono quindi le nostre (cioè, almeno le mie) speranze di miglioramento nel passaggio alla nuova formula. Non ci resta che attendere l'inizio di questa nuova era (madonna che termine altisonante) di rinnovamento e restaurazione.