Sono in linea con i commenti di bertuccia, rkc e, soprattutto, ruggine.
Complessivamente è un buon albo, tipicamente di Dylan Dog.
Approfondisco.
Copertina:
molto vecchio stile, con Dylan in primo piano e una presenza incombente sullo sfondo. Non male, ma neanche entusiasmante. Sicuramente la cosa più bella è il barbagianni sullo sfondo in tonalità di lilla
Horror club: (PROBABILI SPOILER DI TWIN PEAKS)
Non nascondo la commozione nell'aprire un albo di Dylan Dog e trovare Laura Palmer, il nano e "i gufi non sono quello che sembrano". Sono smaccatamente di parte perché ho un irrazionale amore per Twin Peaks, però ho goduto e anche tanto. E chi ha visto Twin Peaks, a pagina 86 non può non aver rivissuto una particolare scena della serie.
Soggetto: (SPOILER)
Interessante. Sono dell'idea che ogni tanto ci vogliano storie slegate dagli stereotipi Dylandoghiani (Londra, campanello, Groucho, pistola! Capo, non offendere! Bloch che non ride dal '56 e che non arriva alla pensione, Dylan che dice al cliente di andare dallo psicologo eccetera eccetera eccetera) e ambientarle in cittadine (leggi "micromondi") misconosciute senza spiegare perché e per come Dylan ci è finito è il modo migliore, a mio avviso. Inoltre la storia non è niente male e i personaggi sono ben definiti. Il finale non lo trovo assolutamente idiota, anzi! I finali che lasciano il dubbio li preferisco di gran lunga ai "e vissero tutti felici e contenti". Bravo, De nardo.
Sceneggiatura: (SPOILER)
Non male il Dylan sarcastico, anche se a volte mi sembra un po' esagerato. Ad esempio, pagina 78, prima vignetta, scambio di battute "Tu mi farai felice, Dylan" - "Intendi per sempre o per una breve parentesi?" me la sarei aspettata da Rat-man piuttosto che dall'indagatore dell'incubo. Comunque non è del tutto fuori luogo. La sceneggiatura, in generale, è ben orchestrata. Anche qua, bravo De Nardo.
Disegni: (SPOILER)
Ornigotti a tinte fosche. Non proprio al meglio nelle espressioni dei personaggi e il suo Dylan ricorda un po' quello di Ambrosini o me lo sono sognato io? In ogni caso, è un Dylan molto personale. Io sono d'accordo sul rendere Dylan un personaggio interpretabile in maniera molto personale dai diversi disegnatori, però questo non mi ha entusiasmato, ecco. Tuttavia, Ornigotti fa un buon lavoro, soprattutto nella magnifica e soaventosa scena dei manichini.
Voto definitivo: 7.5