Cravenroad7

Anche per me la copertina tra le migliori di Villa e forse la più squisitamente horror delle 300 che fin qui ci hanno accompagnato.
L'albo aggiunge l'ultimo tassello importante nel background dylaniato, il passato da alcolista, se pur questo Dylan (e anche questo Bloch invero) ci appaia ancora simile a quello abbozzato nei numeri 1 e 5.
Poca ironia, tanta sete di vendetta. Storia d'amore appena abbozzata ma eppure importante; si delinea in maniera definitiva l'indagatore innamorato perdutamente per ben 1 mese intero.
La trama è incentrata sul tema del doppio, che ben si adatta agli illusionisti pare (penso a The Prestige di Nolan), con cambi di prospettiva che ingannano il lettore fino all'ultima pagina. Ancora echi di Psycho, stavolta palesi. Il morboso rapporto Diabolo-pupazzo si presta a più livelli interpretativi. Teste mozzate e esplose, gole squarciate, suggestioni Argentiane nel delitto di Vivien: i fans del gore non rimangono a bocca asciutta. Erich è figura accattivante, gli spettacoli dell'illusionista ex ventriloquo deliranti.
La figura tormentata e folle di Diabolo è resa ottimamente da Dell'Uomo, qui giunto alla sua seconda e ultima (finora) prova dylaniata, superiore a quella già apprezzata ne "Gli Uccisori". In una vignetta (quella postata sopra da Kramer) lo rappresenta identico a Jack Nicholson/Jack Torrance in Shining. Disegnatore non a caso eccellente nei primi piani.
Votato ottimo. Ingiustamente poco considerato e invece da rivalutare.

Quoto tutti quelli che hanno detto che la storia è bellissima,Bloch è semplicemente un grande davanti al cadavere della prostituta!

Vero. Da quella semplice reazione si capisce il carattere e il modo di pensare dell'ispettore. Mito.

Io mi chiedo perchè è così snobbata... è un capolavoro, posizione 53 nella mia top 100, un Dylan vs. Diabolo vs. Erik (?) da incorniciare e con l'ultima pagina malinconica apprezzabilissima.

A me è piaciuta come storia!!

Altra chicca di un periodo irripetibile, traccia la nemesi malata del doppio con gesti e disegni e dialoghi da arte pura. Capolavoro sulla reale condizione di chi comanda chi ( ego o io, psiche o amore, giusto o sbagliato ? ) entra ed esce dalla carne di chi legge come una lama di rasoio.
Ottimo.

Forse non sarà un capolavoro, forse non sarà tra le storie migliori in senso assoluto, ma io la adoro (come si può intuire da nick e avatar ). Quell'atmosfera classica, da horror horror, mi è rimasta impressa. Rileggendola oggi, si capisce che quel Dylan (e quei tempi d'oro per il personaggio) non torneranno più.

Riletta da poco ma l'ultima pagina continuo a non capirla, chiedo lumi

una storia parecchio piacevole e con degli spunti interessanti (soprattutto contando il periodo in cui è stata scritta)
scivola via che è un piacere, neanche ci si accorge di essere arrivati già al finale
unica pecca che mi ha fatto levare mezzo punto al voto è stato un bloch ancora un po' lontano da come lo conosciamo ora, e che mi ha deluso un bel po'..
voto 7,5

Qualche precisazione...

Quest'albo non è ispirato a Psyco, ma a un oscuro (nel senso di poco visto e poco vedibile) film del 1929:

Il Grande Gabbo
di James Cruze, interpretato da Erich Von Stroheim


Stranamente l'Horror Post non fa il minimo accenno alla fonte, tuttavia Sclavi non la nasconde. Infatti il pupazzo di Diabolo è 'interpretato' dal grande Erich Von Stroheim (insomma non è come ne La pattuglia, dove la Bonelli fa finta di niente sperando che il plagio di R-Point non sia sgamato... ).

Il Grande Gabbo è un thriller-horror ante-litteram (logicamente, nel '29 questa definizione non esisteva ancora), incentrata su un ventriloquo/prestigiatore che usa il nome d'arte 'Gabbo' e progressivamente impazzisce per amore. Il film mantiene una ferma ambiguità sul fatto se il pupazzo sia un semplice pupazzo oppure qualcosa di più (e di peggio)...

Sclavi è meno sottile. A differenza di Gabbo, Diabolo è presentato come un pazzo fin dall'inizio. Inoltre la storia si incentra soprattutto sull'indagine di Dylan (non molto coinvolgente, dato che conosciamo già l'identità dall'assassino... ).

Però la storia è piena di tocchi vincenti giustamente segnalati, come il comportamento di Bloch e il finale più che mai ambiguo (in linea col film, peraltro).


Direi che un 7 lo merita. Però non è il miglior Sclavi, e di certo non il più originale.

agli inizi c'era questo giochino per cui i lettori che coglievano la citazione si pavoneggiavano mandando una lettera alla Bonelli... bei tempi!

un peccato che sia stata snobbata ed in parte contraddetta dalle storie successive, una delle migliori a mio avviso, anche Villa grandioso in copertina.

Il mio primo Dylan!! (Ricevuto in prestito da un amico)
Non avevo neanche 10 anni e mi nauseò parecchio. Capii poco o niente. Non avevo intuito che la sequenza finale è puramente lirico-metaforica, e mi venne solo una gran confusione in testa.
Adesso, invece, lo adoro. Mozzafiatanti le scene di spettacolo-delirio di Diabolo.

Qualche pecca impedisce di farmi votare ottimo, per me un albo da 8.5. Non ho proprio capito perchè il sondaggio lo ha bastonato in questo modo. Che sia perchè non è nei primi 10?
La storia è un po' banale, ma il personaggio di Diabolo è memorabile. L'albo è intriso di psicosi, horror e splatter al punto giusto. Un gran lavoro.

Riletta ieri sera. Tra le prime 20 è una delle più brutte. 6--