plotino54 ha scritto:
carao Strason, le storie , non si spiegano… io ho sempre amato gli autori ( in qualsiasi ambito della rappresentazione), che pur facendo il loro discorso, lasciassero fra le righe , tutto quello che si aspettavano dal lettore, e cioè la sua capacità di interpretazione, una condivisione creativa , una consonanza, una complicità intellettuale , anche un'irritazione o un disappunto, magari ma che aprissero a uno scambio. Le strategie del puro intrattenimento tendono a incoraggiare la pigrizia, l'inerzia mentale ,dove quello che leggiamo in realtà è esattamente quello che ci aspettiamo e che già conosciamo alla perfezione, non ci chiede nessuna fatica ma in realtà ci vende sempre la stessa roba ( è il linguaggio della pubblicità). Ciò è ancor tanto più evidente nelle storie brevi quando non volendo ridursi a pure gags, sono obbligate a lavorare di sintesi. Sintesi nella narrazione e sintesi nel tratto senza annoiare ma senza mancare di profondità, Sclavi in questo è stato un maestro.
Si si, per carità, d'accordissimo con te! Normalmente, riesco ad assorbire il non scritto o il non detto (capendo quello che non è stato detto o "riempiendo" personalmente gli spazi tra le righe con una mia interpretazione) ma non questa volta.
Proprio citando la tua ultima frase, penso che questa storia sia "sintentizzata" male e manchi, appunto, di profondità. Ma ammetto che la mia è un'opinione molto personale.
Può essere benissimo che mi sia mancata una chiave di lettura adeguata (superficialità nella lettura? background culturale non adeguato?) per poter godere di queste 32 pagine, non so. Resta il fatto che questa storia non sono riuscito proprio a farmela piacere.