Cravenroad7

Un piccolo spunto, uno spuntino , come dice Ambrosini stesso nella storia, c'è un labirinto fatto di specchi (dove qui è Dylan a rimanerne imprigionato), simbolo tra l'altro di una realtà frammentaria, sempre sfuggente e spesso ingannevole. Anche nella figura del mostro qui mi è sembrato cogliere una certa malinconia (di cui è piuttosto caratterizzato nei racconti di Borges e Dürrenmatt). Dell'altro racconto c'è un accenno alla corsa del treno su cui viaggiano Dylan e Groucho che entra in un tunnel e sembra non finire mai e sprofondare dentro la terra. L'opera dello scrittore svizzero è interessante, mai banale né noiosa, densa di riflessioni (una su tutte sulla giustizia - titolo anche di un romanzo) ma senza pesantezza, per cui non è per essere pedante, ma nella convinzione che sia davvero una piacevole lettura che ne consiglio la lettura a partire magari proprio da un bel volume di Racconti edito da Feltrinelli che oltre quelli citati ne contiene tanti altri tra cui il capolavoro La panne in una delle sue due versione (l'altra, in un radiodramma, presenta un finale diverso).
Un artista, come lo è Abrosini, quando si ispira ad un'opera non è mai per copiare, ma semplicemente per prendere qualche cenno che si inserisce in un'opera totalmente nuova e personale.

Grazie mille, leggerò sicuramente!!

OT



Hai ragione David, però era il 3 dicembre 2013!! Sarà già conclusa la storia

...spero di aver letto male... Dylan odia Bad Day dei R.E.M??!!??
Caro Dylan, da settembre diventeró un seguace di John Ghost, te la sei cercata.

Accatino.....se è come per la porta, salto a piè pari...

Perché, esiste qualcuno che non odia quella canzonaccia?

Da fan dei REM quale sono, io la detesto.

Io non la odio... ma è un'offesa patente a quest'altra canzone :



Comunque... non avendo ancora letto il CF, sono curioso di capire quest'altra sparata musicale made in Dylan, dopo i Nirvana di Febbrajo (...e lascia un bel cadavere)


ALOHA TO THE WORLD AS I KNOW IT
AND I (don't) FEEL FINE

Questo color fest è caratterizzato da due ottime storie, una gradevole e un'altra discutibile. Chiaverotti in tal senso mi ha deluso: la sua l'ho trovata imbarazzante. Peccato perché i disegni invece sono molto belli (anche la colorazione)
Ambrosini non mi ha deluso affato invece: i suoi racconti hanno sempre un manto di nostalgia e di mistero che li rende poetici e tristi.
Accatino struttura il suo racconto nei migliori dei modi, rivelando la soluzione finale nel modo più efficace possibile, facendosi perdonare il fatto di essere prevedibile. I disegni sono semplicemente fantastici!
La pecca del mini racconto della Barbato è l'aver avuto l'esigenza di spiegare e di dare questo compito ad una specie di anima vagante non ben "focalizzata". Nonostante ciò, la sua storia mi ha affascinato e l'idea delle sculture concepite e create mi è piaciuta.
La copertina è una delle più belle mai concepite e create. Anche quella che ho visto creata come alternativa, era molto bella. L'artista in questione è davvero bravo e spero che avrà modo di collaborare ancora con la casa.

E perché?

Perché, come scritto anche da Wolkoff, è una brutta copia – derivativa e poco ispirata – di "It's the End of the World as We Know It", che IMO è una delle migliori canzoni del gruppo. È un po' come il remake sciapo e sbiadito di un gran film.

Ho letto che si trattava invece del pezzo originale, da cui fu poi ricavata la suddetta. Un po' come Piss dei Pantera, un inedito pubblicato lo scorso anno ma registrato nel '92, che ha una sezione in comune con Use my third arm, uscita nel '94. Come la mettiamo?

La mettiamo che "It's the End..." è mille volte meglio, a prescindere da quale delle due sia stata scritta prima. Sempre di una canzone bruttina e non troppo ispirata si tratta, IMO.

Dico la mia sul nuovo Color Fest.
Partiamo dalla copertina: stupenda.
Forse la più bella uscita fin'ora su questa collana (anche se mi ricorda più Edward Mani Di Forbice che Dylan Dog).

SPOILER

IL SOGNO DEL MINOTAURO
Non ci ho capito nulla (o quasi).
Se la storia voleva dire qualcosa, secondo me l'ha spiegata male.
Oppure sono tanardo io. Non lo so, ma so che non mi ha lasciato nulla.
I disegni di Ambrosini, in generale, non mi fanno proprio impazzire.
Qui uguale, nonostante la colorazione.
Voto: MEDIOCRE

ATTENTI AL GOBLIN!
Una sola parola: superficialità.
E' quello che traspare leggendo questa storia.
Superficialità nel far tornare la scimmietta di "Goblin" snaturandola completamente. Lei aveva vendicato un suo simile con cui aveva un forte legame (mi pare fosse sua sorella o qualcosa del genere). Non aveva vendicato l'altra scimmietta in quanto tale ma semplicemente perchè era legata a lei. Quindi, il fatto che sia tornata come paladino della giustizia animale è, per me, una grandissima boiata (perchè poi, dopo tanti anni, sarebbe dovuta tornare proprio per questo "caso" di violenza sugli animali e non altri? Negli anni trascorsi tra "goblin" e questa storia, non ce ne sono stati altri che meritassero il suo intervento? Ma soprattutto, dove ha vissuto e come? Non ha alcun senso).
Ma superficialità soprattutto per come si è svolto il finale e per quella frase tremenda che viene fatta dire a Dylan: "Ma quello che è importante è che abbiate fatto giustizia". Agghiacciante.
E comunque... una scimmia assassina che uccide in maniera truce e violenta, a cavallo di Botolo e in fuga insieme a Dylan, come 3 eroi che escono vincitori dalla battaglia? per piacere.
I disegni mi sono abbastanza piaciuti.
Voto: INSUFFICIENTE.

GARGOYLE
Storia di 32 pagine che contiene dialoghi sufficienti per un Maxi.
Davvero troppo, troppo prolissa. E' un peccato perchè il soggetto mi è piaciuto parecchio. Troppo macchiettistica la sequenza dove scopriamo che Groucho si fa la signorina Woodruff. Secondo me si incolla male con il resto della storia, a livello di toni.
Disegni: Dylan Dog ogni tanto sembra un personaggio di Topolino nelle sue espressioni (pagina 69 vignetta 4, 72-2, 78-4) e anche Groucho (72-4, 77-3). Non mi hanno molto garbato.
Voto: MEDIOCRE

PRIGIONIERO
Vera perla del Color Fest.
Accatino, in queste 32 pagine, tira fuori un piccolo capolavoro. Mi ha lasciato con il fiato sospeso per tutto il (purtroppo breve) tempo. Ma soprattutto, mi hanno veramente turbato le ultime 2 pagine. Dico un'esagerazione: una delle sequenze più belle che abbia mai letto in Dylan (un pò mi ha ricordato la sequenza del funerale del bambino ne "La strada per Babenco", non so perchè, anch'essa una sequenza che mi è rimasta indelebile nella mente).
I disegni sono superlativi. Il realismo di alcune vignette è impressionante e mi ha davvero colpito.
Voto: OTTIMO

Insomma, a parte "PRIGIONIERO", questo Color Fest è proprio brutto.
E a dirla proprio tutta, l'intera collana non mi ha mai dato quelle grandi gioie. Considerando che sono già uscite 52 storie e che non le ho mai lette più di una volta, mi rendo conto che sono davvero poche le storie che riesco a ricordare e quasi sempre ho avuto la sensazione di leggere storie troppo leggere e buttate lì, come se le 32 pagine fossero una specie di scusante per giustificare la pochezza dei soggetti.
Ora non ricordo bene la sequenza delle storie ma mi sembra che la qualità sia andata scendendo con il tempo e le storie scadenti si ammucchino più nelle ultime uscite.

Voto totale: MEDIOCRE

E se vi dicessi che a me è piaciuto tutto?

color fest nel complesso mediocre...bellissima però la grafica dell'ultima storia,disegni molto realistici.