Cravenroad7

Forum dylaniato
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#Color Fest 13
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Mediocre (5) 19%  19%  [ 12 ]
Accettabile (6) 34%  34%  [ 22 ]
Buono (7-8) 41%  41%  [ 26 ]
Ottimo (9-10 2%  2%  [ 1 ]
Voti totali : 64
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: dom ago 10, 2014 10:50 pm 
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Iscritto il: mar ago 29, 2006 5:03 pm
Messaggi: 1437
Località: Cagliari_GeNova
Goblin ha scritto:
Rrobe non sono un maestro , e' un dato di fatto che il logo copre una buona parte significativa del disegno , cio' non e' stato valutato dal disegnatore. Che poi questo influenzi il mio giudizio negativo sulla copertina e' conseguente.

Dyd23 mi devi spiegare la differenza tra un commento e una critica positivo/negativa ,
Poi questo e' un forum , non e' la rivista ufficiale dalla quale si desume la verita' assoluta di un opera

Dogamy io mi mangio un ghiacciolo , che fa caldo

P.s. Devo ancora finire di leggere il color che ho letto solo una storia shhhhh



La differenza sta pure nella certezza con cui affermi che il logo non è stato preso in considerazione dall'artista e, ripeto, nella competenza sulla materia.

_________________
che possa amarci chi ci ama
a chi invece non ci ama possa dio cambiargli il cuore
ma se il cuore non può cambiare..
..che gli storca una caviglia così sapremo con chi non bere!

Lui aveva un vecchio maggiolone cabriolet..sfatto ma piaceva tanto a lei..


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: dom ago 10, 2014 11:03 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
È risibile solo l'idea che LRNZ non abbia previsto l'ingombro del logo.
Che infatti non copre nulla di significativo (rami e cielo).

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: dom ago 10, 2014 11:27 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
Curioso che si discuta della copertina (a mio avviso ottima) e del logo (a mio avviso invasivo) e non troppi delle storie o dei colori. Ecco, soprattutto questi ed i disegni sono stati molto convincenti pressoché in tutte le storie.

_________________
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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 12:29 am 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Color Fest che si presenta già alla grande con la copertina di LRNZ: splendida, semplicemente. Devo dire che, in quanto copertine, con i CF siamo sempre stati abituati bene, ma per quanto mi riguarda questa schizza prepotentemente nelle prime posizioni. Quel profilo di Dylan a tutta pagina lo trovo eccezionale.

All'interno la qualità l'ho trovata più sul fronte disegni che su quello delle storie: tutti ottimi, forse Ambrosini m'è sembrato incerto sui volti, specialmente su Dylan in certe vignette, ma oh stiamo parlando di Ambrosini, datemi anche il peggior Ambrosini possibile (se esiste) e mi fate felice; piacevolmente sorpreso da Armitano e Furnò (sarà che hanno un tratto che in certe sequenza mi ha richiamato Ambrosini, appunto) e rendono molto bene col colore; fantastici Sicomoro e Robustelli e la colorazione di Tanzillo, combinazione perfetta e vincente per il tipo di storia.

E arrivando alle storie. Quella di Accatino è la migliore. Ancora una volta si dimostra perfettamente a suo agio con Dylan e il suo mondo. Perché oltre ad avere una capacità di scrittura notevole (incredibile come un soggetto di base molto semplice, lineare e "banale" come quello del Il Prigioniero, tramuti poi in uno sviluppo ricco di sfumature, piccoli dettagli e sequenze che colpiscono, dando alla storia una densità e un phatos difficilmente raggiungibili in così poche pagine), quello che fa di Accatino un ottimo autore dylaniano è la sua gestione di Dylan, caratterizzato in modo perfetto (inizio con Groucho e i dialoghi fra lui e i due genitori), e Groucho. Come già stato fatto notare, qui usato nella sua maniera migliore: spalla di Dylan assurda, grottesca, quasi paurosa, ma presente nel vivo dell'azione.
Io spero vivamente di vederlo al più presto di nuovo sulla serie regolare, o comunque con una storia lunga.

Il resto, buono Ambrosini, anche se la storia, per quanto affascinante e al 100% pregna delle caratteristiche del suo autore (ambrosiniana? :D ), e quindi già per questo valida di attenzione, non mi ha coinvolto particolarmente; idem la Barbato, storia che si lascia leggere, ma forse più grazie a Burchielli.
Quella di Chiaverotti è l'unica che boccio. Il ritorno di Goblin è stato pari pari come quello di Mana Cerace, ovvero un inutile fan service.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 12:34 pm 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
Messaggi: 3053
Località: Palermo
Mah... vado controcorrente... a me non è piaciuta "il sogno del Minotauro" ... o meglio: l'ho trovata troppo soffocata dalle poche pagine a disposizione quindi poco incisiva.
Invece, con mia grande sorpresa dopo aver letto i commenti, ho trovato carina "attenti al goblin". Certo non un capolavoro ma sicuramente una storia leggibile con quell'inserto grouchesco di pag 53 di sclaviana memoria e le atmosfere "chiaverothrilleresche" che raramente troviamo.
Su "gargoyle" mi accodo a chi si lamenta della verbosità barbatiana ma rimane una storia leggera e senza pretese da leggere a mente sgombra e senza aspettarsi chissà che...
Il "prigioniero", in piena sintonia col forum, l'ho trovata come "il pezzo forte" del lotto. In poche pagine Accatino dimostra abilità sceneggiatrice non comune. Spero di vederlo più spesso anche se ormai è la classica richiesta che un po' tutti facciamo a ogni fine lettura di una sua storia.
Capitolo disegni: Ambrosini mi sembra ancora un po ' arrugginito col mondo Dylan, ma la mano del maestro si vede.
Armitano & Furnò mi sono piaciuti parecchio, disegno chiaro come piace a me ed espressivo nei volti dei personaggi.
Burchielli è quello che mi ha convinto meno. A volte Bigliardo (pag 68 e 70), a volte Saudelli (pag 75 e 90) e a volte non si capisce proprio Dylan (pag 77), l'ho trovato inizialmente un po' confuso nello stile... da metà storia in poi trova un suo indirizzo ma sempre indeciso nei volti dylaniati.
Nell'ultima, più che di un duo (i disegnatori Sicomoro - Robustelli), parlerei di un trio (il colorista Tanzillo), che rene splendidamente la sceneggiatura di Accatino. Alcune vignette sfiorano l'iper-realismo e il tratto è dinamico e privo di errori grossolani. Capolavori grafici, insomma.
Per quanto riguarda il capitolo della colorazione, di Tanzillo ho già detto. L'accoppiata Ambrosini-Bendazzoli mi ha ricordato molto la colorazione delle copertine di Napoleone (e del resto ovvio, dato che erano sempre di Ambrosini) e la cosa non mi è dispiaciuta. La colorazione dell'Andolfo valorizza, a parer mio, il tratto Armitano & Furnò. Quella di Bertelè, invece, abbastanza lineare che non dà e non toglie nulla nell'economia della storia.
Infine capitolo copertina. Condivido il pensiero di chi "contesta" l'impostazione grafica della copertina (non la qualità , splendida, dell'esecuzione). Non sarò un "maestro", ma da architetto so bene che bisogna ben considerare determinate scelte compositive secondo le destinazioni grafiche che deve avere il disegno e la parte superiore della testa di Dylan, ricca di tratti quali i rami secchi e la parte superiore del cimitero sulla destra, risulta troppo celata dall'intestazione. Però ripeto che rimane sempre un'ottima copertina.
Nel complesso votato buono

_________________
"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 12:41 pm 
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Iscritto il: mer lug 28, 2010 5:37 pm
Messaggi: 1219
Dear Boy ha scritto:
È risibile solo l'idea che LRNZ non abbia previsto l'ingombro del logo.
Che infatti non copre nulla di significativo (rami e cielo).


Esatto.
Poi, per carità, la scritta "color fest" è e rimane un pugno nell'occhio ma purtroppo le nuove grafiche prendono il via tutte da fine settembre in poi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 1:54 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Ottima copertina. Ho letto che nei prossimi numeri la parte del logo sullo sfondo sarà trasparente, come in Spazio profondo, meglio. Così come la scritta Color Fest verrebbe meglio magari con un corsivo come l'Old Boy nella magnifica copertina del prossimo Maxi.

Il sogno del Minotauro, voto 7,5. Ambrosini non delude mai (l'unica volta che l'ho trovato insufficiente è stato in Al di là delle stelle, ma lì è un altro discorso, non solo qualititavo). Qui prende spunto dall'amato Dürrenmatt (il primo profilo degli autori di letteratura poliziesca su Napoleone era il suo, a lui sono ispirate le fattezze del giudice Hilman in Jan Dix), non solo dal dichiarato Minotauro. Una ballata (che è un racconto, non romanzo come viene detto nella storia, il quale a sua volta si ispirava anche ad un racconto di Borges, La casa di Asterione), ma pure da Il tunnel. Lievi spunti su cui Ambrosini costruisce una personale rilettura del mito, un'altra indagine sul concetto di tempo ed una piacevole storia surreale che probabilmente meritava di essere approfondita con qualche pagina in più. Come disegnatore coi colori perde qualcosa.

Attenti al Goblin, voto 5. Un Dylan (e un Groucho per il poco che appare) classico gestito alla grande e dei buoni dialoghi non bastano per questa riproposta di un personaggio di cui non si sentiva alcun bisogno, come già successo nell'ancor più deludente ripresa di Mana Cerace. Rimango convinto che, visto quanto sa sentire a pelle il personaggio Dylan, possa sfornare ancora discrete storie su soggetti del tutto nuovi ed inventare altri validi antagonisti.

Gargoyle, voto 4. Il castello così concepito e ben reso dal bravo Burchielli è l’unico pregio di una storia noiosa e con un finale ridicolo. Solo 32 pagine, ma che raggiungono il livello de Il santuario.

Prigioniero, voto 8. Accatino, grande sceneggiatore, confeziona una storia amarissima con un Dylan di convincente intensità drammatica. Un finale degno del miglior Chiaverotti che non stona per nulla e non toglie niente alla verosimiglianza di quanto letto prima. La palma di miglior disegnatore del Color Fest l’assegnerei a Sicomoro, unico difettuccio un Dylan/Everett troppo giovanile.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 2:12 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
il RRobe ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
È risibile solo l'idea che LRNZ non abbia previsto l'ingombro del logo.
Che infatti non copre nulla di significativo (rami e cielo).


Esatto.
Poi, per carità, la scritta "color fest" è e rimane un pugno nell'occhio ma purtroppo le nuove grafiche prendono il via tutte da fine settembre in poi.


Non gli dare troppo ragione, non c'è abituato, gli fa male. :mrgreen:

Ps: quando rivedremo Accatino, Rrobe?

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 4:46 pm 
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Iscritto il: sab ago 09, 2014 3:00 am
Messaggi: 44
Il minotauro di Durrenmatt titolo del testo " il minotauro , una ballata" è un racconto in chiave di ballata, tanto quanto se fosse stato : il minotauro un affresco, non potrebbe dirsi un affresco. A danzare sono i personaggi ma è forse più esteso di un racconto per il suo grande contenuto emblematico.. tornando al nostro albo direi che è un buon prodotto, buone professionalità ben confezionato e di buona qualità. Certo trattare un personaggio di serie come il nostro Dylan lo con questa formula lo espone a dei rischi. ma è anche una bella scommessa.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 9:25 pm 
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Iscritto il: ven feb 17, 2012 12:14 am
Messaggi: 1143
Devo dire che come Color Fest non è stato niente male.
Ambrosini e Accatino ottimi!
La storia della Barbato un po' sottotono mentre il come back del Goblin sinceramente lo potevamo evitare.
COn quel finale poi...boh. Forse forse, se fin da subito si sapeva che i morti ammazzati erano torturatori di animali allora magari ci si poteva trovare un po' di gusto nel vederli scotennati dal Goblin ma avendolo saputo alla fine e con il fatto che poi Dylan si lancia in un elogio alla giustizia fatta (mi ha lasciato a bocca aperta) rimane un grandissimo BOH?!

Detto questo rimango sempre dell'idea che 4 storie brevi hanno poco senso. Un artista che si avvicina al personaggio non ha proprio modo di scrivere di più che un omaggio. E sinceramente 8 omaggi all'anno sono un pochetto troppi. Sarebbe bello un color annuale, monostoria, monoartista estraneo al mondo Dylaniato


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: lun ago 11, 2014 11:16 pm 
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Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm
Messaggi: 1515
Località: Viareggio
L'ho appena finito di leggere tutto e così a caldo mi viene da dire che si tratta tutto sommato di un buon Color Fest, sicuramente migliore degli ultimi due usciti in precedenza.
Niente di trascendentale in nessuna delle 4 storie brevi presentate...diciamo che per me, nello specifico, sono sembrate: una mezza delusione a sorpresa ("Gargoyle"...a sorpresa perchè dalla Barbato mi aspetto sempre qualcosa di più, vista la sua immensa bravura nello scrivere...qui purtroppo non mi ha convinto!), due buone storie con riserva ("Il sogno del minotauro" di Ambrosini, forse un pò troppo "criptica" per i miei gusti, e "Attenti al Goblin!"...che si, è vero, ha zero originalità, ma Chiaverotti sa farci divertire e talvolta commuovere come pochi altri!) e un'ottimo racconto, il vero grande fiore all'occhiello di questo albo (ovviamente parlo della splendida "Prigioniero", fulminante episodio dal sapore decisamente amaro).
Dal punto di vista grafico niente da dire, tutto l'albo è una gioia per gli occhi grazie ai disegni e alle colorazioni ineccepibili...menzione di merito però va alle due coppie di disegnatori, Armitano & Furnò per "Attenti al Goblin!" e Sicomoro & Robustelli per "Prigioniero"; a questi 4 autori va la mia personale "Palma d'Oro" per questo tredicesimo Color Fest!
Il mio voto: 7 pieno ma senza strafare (tradotto in BUONO nel sondaggio)

_________________
Toh, un "gruppo sondaggi" su Facebook!
https://www.facebook.com/groups/317174995093743/


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: mar ago 12, 2014 6:18 pm 
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Iscritto il: dom lug 27, 2014 2:21 pm
Messaggi: 15
Dies ha scritto:
Come detto, imho Accatino vince il Color Fest.

Il sogno del minotauro
Ambrosini sicuramente è affascinato e ci affascina nella sua visione attraverso il mito. Però sembra una revisione de Il Calvario, con la percezione distopica del nostro dyd che gira spaesato e poi insomma, anche tu, Minotauro ozioso! Rimane una sentita perturbanza, quando si sveglia nel letto e trova ancora la "moglie", quando osserva i figli, quando inizia ad instillarsi il dubbio sul sogno/riflesso. E alla fine un po' dispiace, per quel Dylan che quasi sembrava avere trovato la felicità. O forse no. Ambrosini sempre bello da vedere e da ascoltare, anche se qui forse lo ha penalizzato lo spazio; rimane una storiella poco incisiva. 6,5

Attenti al Goblin!
Sequel innecessario che inizia come te lo aspetti e finisce ugualmente prevedibile. Poteva giocarsi la chiave splatterona del predecessore e invece ne fa remake pudico ed edulcorato. Anche se la chiusa finale - in altre mani a rischio collasso del ridicolo - mi ha messo addosso una tristezza forte, potente, indicibile. Non mi piace la voce di Dyd che incasella i termini del giusto nel basso vendicativo (fai male ai cani e io vi ammazzo tutti = giustizia). E' roba da rrobe che francamente mi spaventa. Quando non sussiste misura nel contrappasso e Dylan non si pone dubbi o domande, diventa boia per partito preso. Giustizia è fatta... Brrrrrrr! Rileggendolo, non posso fare a meno di abbassare il voto di mezzo punto. 5,5

Gargoyle
Spiegoni, spiegoni everywhere! Tanto che alla fine sembra quasi ironizzare su se stessa nel "momento dello spiegone..". Fiabesco privo di arte e tantomeno parte, una noia tutto sommato legittima. Fra tutte e quattro è sicuramente la storia che non rileggerò mai più. 5,5

Prigioniero
Dylan viene disturbato dalle urla di un bambino, si incuriosisce, inizia ad indagare presso il vicino di casa. E poi sembra cadere nella normalità di un horror anni settanta, lui fattone e lei ancora peggio. Quando ritorna dalla coppia inizia il delirio. Finale dal twist che ti aspettavi fin dall'inizio, però posto in modo talmente algido e (in)naturale da risultare fortemente disturbante. Come se Accatino ti volesse dire fin dall'inizio che la banalità del male è qui. Tu rispondi "beh.. dopo avere sconfitto il male vero; i tossicodipendenti, i genitori che maltrattano i figli, è davvero tutto qui il male?". Si, è tutto qui. Bello, mi è piaciuto perchè Dylan ne esce perdente e demolito sotto ogni punto di vista. 8

Ho pensato esattamente la stessa cosa sulla storia "attenti al goblin". Cioè cavolo, almeno un minimo Dylan si doveva porre un dubbio circa la giustezza delle uccisioni, o no?Sembra un boia vendicatore, assolutamente non da DYD.
Complimenti comunque per le tue analisi, lucide e interessanti da leggere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: mar ago 12, 2014 7:52 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
Aleksandr ha scritto:
Il sogno del Minotauro, voto 7,5. Ambrosini non delude mai (l'unica volta che l'ho trovato insufficiente è stato in Al di là delle stelle, ma lì è un altro discorso, non solo qualititavo). Qui prende spunto dall'amato Dürrenmatt (il primo profilo degli autori di letteratura poliziesca su Napoleone era il suo, a lui sono ispirate le fattezze del giudice Hilman in Jan Dix), non solo dal dichiarato Minotauro. Una ballata (che è un racconto, non romanzo come viene detto nella storia, il quale a sua volta si ispirava anche ad un racconto di Borges, La casa di Asterione), ma pure da Il tunnel. Lievi spunti su cui Ambrosini costruisce una personale rilettura del mito, un'altra indagine sul concetto di tempo ed una piacevole storia surreale che probabilmente meritava di essere approfondita con qualche pagina in più. Come disegnatore coi colori perde qualcosa.


Interessante, puoi spiegare meglio in che modo o quanto Ambrosini prenda spunto da Durrenmatt? (beh puoi anche dirmi "vatti a leggere i racconti" e lo farò, ma nel mentre...).

Comunque gran bella storia, sarò di parte ma Ambrosini rimane una colonna portante, essenziale su Dylan. Non potrebbe mai deludermi, nemmeno a farlo apposta. Magari, come già detto, vedo qualche imprecisione nei tratti di Dylan ma le sue restano sempre e comunque delle gran tavole!

Tra l'altro, forse grossolanamente, ho voluto vedere in questa breve storia un pò un riassunto dell'involuzione di Dylan fumetto (invecchiato e immemore, smarrito in una vita non più sua) fino a ritrovare alla fine la propria vera identità (come credo accadrà in effetti da fine settembre in poi). Il fatto che poi Rrobe abbia detto che questa è stata l'unica nuova storia realizzata per il color...


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: mar ago 12, 2014 11:07 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
Messaggi: 913
Finora, a parte pochissime eccezioni, il consuntivo finale di quasi ogni Color Fest per me è praticamente sempre lo stesso: un paio di storie tra l'attimo/buono/soddisfacente, una mediocre e almeno sempre una tra il pessimo e l'illeggibile.

Le perle a questo giro: Ambrosini/Ambrosini e Accatino/Sicomoro.
Ambrosini conosce la differenza tra un racconto surrealista e un pastrocchio, tra il delirio onirico che in modo misterioso e sottile appassiona e l'afestellamento incoerente di strambrerie gratutite che annoia. Il resto lo fanno i suoi disegni sfaldati ed evocativi, colorati con gusto e finezza.
Quasi in maniera speculare al racconto di Ambrosini Accatino confeziona un piccolo sfizioso racconto noir, assolutamente semplice e lineare, ma straordinariamente disturbante. Finale stupendo e molto 70s. In genere gli stili fotografici non mi fanno impazzire, ma qui Sicomoro fa un lavoro davvero superbo, sia a livello espressivo che per le atmosfere.

La mediocre: Barbato/Burchielli
Adoro la Barbato, ma ultimamente (con l'eccezione del primo numero de Le Storie) la trovo poco concentrata e poco lucida, quasi distratta. Almeno riesce ad essere quasi sempre interessante. Ma non questa volta. La non-trama e le banalità denunciate e annunciate nei dialoghi dagli stessi personaggi volevano essere ironiche? Lo sono troppo o troppo poco. Ci mette del suo anche Burchielli, che disegna un castello "ottocentesco" ridicolmente antistorico e secondo me sbaglia la "recitazione" di Dylan. Qualche trovata qui e là (la cliente, Groucho) risollevano di poco le quotazioni del tutto.

La pessima: Chiaverotti/Armitano & Furnò
Un Chiave da CF ancora piattamente autocitazionista. Parte neanche male in salsa trhiller alll'italiana, si arena in trame da gangster da quattro soldi (la dannazione della serie da un certo periodo in poi) e finisce che più moscio non si può. Il finale se debitamente duro e delirante poteva risollevare un po' il tutto, ma si preferisce retoricheggiare stancamente. Onestamente sono convinto che - nel bene e nel male - il suo tempo su Dylan sia finito da un pezzo, spero si occupi della sua nuova serie e su Dylan lo si veda il meno possibile. Disegni corretti.

Bellissima copertina.

Media: 6


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 13
MessaggioInviato: mer ago 13, 2014 2:44 am 
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Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm
Messaggi: 2643
Località: Venaria Reale (To)
Se non sbaglio Rrobe aveva scritto recentemente (in risposta a una mia domanda) che Accatino aveva già un soggetto su cui stava lavorando.

Gran personaggio Fabrizio Accatino...a Torino Comics 2012 ci passai una buona ora a chiacchierare de "L' Assassino della porta accanto"....si ricordava gran parte delle recensioni di questo forum.

E anche lì, come sempre sul forum, lo avevo stressato chiedendogli quando sarebbe arrivata un'altra storia sulla regolare.

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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