Cravenroad7

Perché spero che da ottobre non dovrò più scriverla. Comunque sono pronto a rispolverarla alla prima occasione!

Eccolo/a, era nell'aria

Come ogni dylan-ciofeca che si vede rifilato un "ottimo" dal solito buontempone di turno, stavolta abbiamo il fenomeno (ricorrente) che appioppa un insufficiente per il gusto di sballare i conti.
Palesati, orsù & pandù... così ci spieghi in cosa consiste il tuo dissenso di "rottura"

ALOHA IL VOTO E' SEGRETO
(ma i sondaggi pre-elettorali non è segreto che siano farlocchi)

Wolkoff il tuo post e' incostituzionale!

Art. 68.
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e
dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. [...]

Ogni "membro" di cosa?
Meglio prendersi le responsabilità per le proprie "membrate" in parlamento...
Aveva ragione Chaucer...

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_parlamento_degli_uccelli

ALOHA PARLIAMENT OF FOWLS (and FOOLS)

L'approccio serioso iniziale mi ha fatto temere una barbatata. Poi, per fortuna, non c'è stata traccia di pretenziosità, ma solo il piacere di illustrare atmosfere (il problema degli autori completi). Nonostante l'abusato tema freak non sia sostenuto da una sceneggiatura solida (ne per trama, ne per sottotesto), la baracca resiste dignitosamente alla lettura, almeno fino a pagina 97, dove tutto crolla sotto i colpi autoreferenziali dell'autore che addirittura si rivolge al pubblico scusandosi di essere stato forse troppo sofisticato per noi lettori di Moccia.
Moooolto meglio con i disegni, splendidi anche se ancora un po' incoerenti ed in cerca di un'identità compiuta (l'ultima vignetta di pagina 74 urla il desiderio di avvicinarsi all'espressività di Danijel Zezelj).
La copertina è un mezzo disastro di linguaggio più che di disegno. La scritta horror-circus, che dovrebbe essere parte della quinta, è più in evidenza non solo dei personaggi in primo piano, ma addirittura del logo di testata. Quando Stano ricomincerà a dare vere spennellate espressioniste e mollerà fotosciop sarà sempre troppo tardi.

Voto medio: 6+

SPOILER

Quando una storia divide, vuol dire che ha qualcosa da dire, e quel qualcosa, la maggior parte delle volte, è personale (con una buona dose di autobiografia o quanto meno piccole frazioni di vita inserite qui e la) e originale (esteticamente).
E’ capitato con la storia di Stano e con quella di Ambrosini. All’appuntamento non poteva mancare questa I Raminghi dell’Autunno di Fabio Celoni.

Devo dire la verità: ho avuto bisogno di rileggerlo per poter entrare nel circo(lo) a spirale della storia di questo mese.
Le prime sensazioni dopo la lettura sono state: stupore, tristezza, angoscia, empatia.
Cos’è realmente successo e cosa è solo suggestione, illusione. Da qui si capisce che è una di quelle storie che si prestano a varie interpretazioni.
Poi c’è chi incosciamente, chi volontariamente, cerca di dare una spiegazione razionale a tutto. Ma in alcuni casi non è possibile.

Prendendo come chiavi di lettura alcuni aspetti della storia e rendendoli certi (Groucho è mancato davvero per due anni, ne da parziale conferma Bloch che non ha avuto contatto con la droga; il circo arriva e opera attraverso una sostanza che aumenta lo stato di stupore della gente), sono arrivato ad una conclusione mia.
Inoltre per sviscerare ancor di più questo labirinto di incubi e di poesia macabra, bisognerebbe capire le vere intenzioni dei membri del circo. Cosa cerca il popolo d’autunno, cosa porta veramente nei posti che raggiunge ogni anno?

Nell’ultimissima sequenza, sembra che Crystal abbia avuto il suo primo incarico nello show, il suo primo allestimento, la sua prima “sceneggiatura”. Quest’ultima a quanto pare prevedeva come protagonista Dylan Dog, il famoso “Indagatore dell’Incubo”. Chi meglio di lui poteva essere il fulcro di un incubo atto a intrattenere e a stupire gli spettatori?
E allora inizia lo show: smembrare il personaggio Dylan Dog. Come fare?
Partendo dagli affetti. Groucho è stato fatto allontanare e manca da due anni. Non è più la spalla comica di uno strano investigatore. Ora è un membro di un circo itinerante. E’ diventato un fenomeno da baraccone fra altri freaks, che fanno dell’orrore intrattenimento per gente cosiddetta normale, che l’orrore lo vuole vedere soltanto una volta l’anno.
E così inizia la caduta. Si arriva quindi ai simboli: con uno scatto di rabbia manda in frantumi il galeone e il clarinetto. Chi è diventato ora Dylan Dog? Cosa lo distingue dagli altri ora?
Anche Bloch non lo riconosce più. E Dylan a sua volta, viene messo a confronto con sé stesso, la sua parte mostruosa. Crede di averlo ucciso. Poi lo spettacolo finisce: è andato tutto troppo oltre. Dylan ha letteralmente ucciso Dylan, in una sorta di delirio simbolico. La persona stà andando in frantumi, bisogna recuperare i pezzi e cercare di rimetterli al loro posto.

Il misterioso cliente che appare all’inizio, secondo me non esiste: molto probabilmente quando Groucho e Dylan raggiungeranno il luogo dove si troverebbe la dimora di questo fantomatico perseguitato dallo spirito della madre, non troveranno nulla. Si vede benissimo nelle ultime pagine che Dylan entra in uno spaccio ed esce da un carrozzone, quindi la droga allucinogena è ancora in circolo nel suo sangue.

Altra chiave di lettura potrebbe essere il metafumetto: una sorta di Quella casa nel bosco in versione fumetto.
Con l’arrivo del Circo degli Orrori veniamo drogati anche noi come gli spettatori e come Dylan Dog.Viviamo l’incubo caratterizzato da una concatenazione di eventi alterati, che ci proiettano in una realtà che ci fa percepire l’orrore come una sorta di macabro scambio, ma che intratterrà soltanto una parte di pubblico.

Ripeto, le chiavi di lettura sono molteplici. Basta secondo me fare proprie quelle più consone a noi stessi e godersi una storia che va oltre le pagine di un fumetto in bianco e nero.

incredibile... questo sabato nel paesino a 2 km da casa mia, in una piazza poco più grande del mio cortile, arriva un -inquietante- mini Circo, con tanto di manifestini... che dite, devo cominciare a strizzare?

In clamoroso ritardo, commento anche io.
Piaciuto, non un albo perfetto, il soggetto è troppo fumoso, e il finale in cui tutto è un sogno di cagliostro non l'ho gradito troppo. Però dopo tante storie scritte a tavolino per trovare una motivazione azzeccata con lo sputo perchè dylan indagasse il suo bravo gialletto, un autore che si ricordi che il primo comandamento di un fumetto horror è quello di INQUIETARE il lettore è una boccata di aria fresca.
La sceneggiatura e i disegni contribuiscono in pieno allo scopo, e trascinano la lettura.
Poi un vero capolavoro dovrebbe pure adattare il tutto a una trama più coerente, ma anche così è un signor albo.
Mi ha fatto piacere che il rrobe abbia individuato la direzione giusta scrivendo 'questo è l'albo che più somiglia alla mia idea di dylan fra quelli della fase 1', rispetto alle tante autocelebrazioni identiche per gli albi più ambiziosi e quelli più sbiaditi.

Dove l'hai visto Cagliostro?

Comunque la direzione sarà quella giusta, in linea di massima, ma se dovessi basarmi su quest'albo per decidere se acquistare gli albi della prossima fase, allora smetterei di comprare Dylan Dog. Preferisco pensare che saranno albi come quelli già pubblicati del RRobe.

Credo sia un modo di dire per identificare quel tipo di storie che spiegano tutto e niente dicendo che "era tutto un sono" e quindi "non è successo niente"... Tra l'altro mi pare che in un vecchio albo, non ricordo quale(scusate ma oggi compio ben 34 anni e la memoria ormai è andata a donnine... ), lo spiegone finale sia proprio "è stato tutto un sogno di cagliostro"

SPOILER

Non lo vedo come se fosse stato un "sogno di cagliostro": il circo ha presentato una "sceneggiatura" per il nuovo spettacolo, e l'idea di base era di usare l'indagatore dell'incubo come protagonista.
Il tutto si è spinto troppo oltre e si è deciso di troncarlo ristabilendo la routine del Nostro.
Quello a cui abbiamo assistito è accaduto, eravamo soltanto "alterati" (anche noi come Dylan) dalla sostanza che usavano i "raminghi" per i loro spettacoli.
Io l'ho interpretato così l'albo.

"E' tutto un sogno di Cagliostro" è una battuta detta da qualcuno (forse Dario84) in seguito all'uscita dell'albo della Barbato "il giardino delle illusioni" se non ricordo male.
Un modo goliardico per evidenziare la conclusione "facile" dell'autrice.

Siete troppo giovani per apprezzare queste finezze!

punto per scaram e mandarino
in ogni caso, ci si possono trovare tutte le spiegazioni che si vuole, tirando in ballo la sostanza o la metanarrativa, ma rimane un finale non convenzionale non risolto sul piano della narrativa se non con un'escamotage. e non è detto la cosa sia un difetto in assoluto. in questo caso, imho, lo è.

Letto in ritardo, beh che dire? L'incubo c'è. Alcuni disegni sono veramente stomachevoli , ma c'è un problema: non ho capito praticamente nulla! Tanto che mi vien da pensare se esiste davvero un soggetto, oppure se il tutto si basa sulle atmosfere.
Chissà. Ho votato buono, per la cronaca.

C'ho capito veramente poco.....e questo è molto,molto positivo!!Per il voto finale mi riservo almeno un'altra lettura.