Strason ha scritto:
Ciao a tutti, riscrivo su questo forum dopo tanti anni. Ho già scritto un messaggio sulle anticipazioni ma mi ripresento qua. Mi chiamo Dario e sono di Genova.
Un "esternazione" e una domanda per te (mi permetto di darti del tu, se posso), Roberto.
Inanzitutto ti faccio i miei complimenti per il lavoro svolto fin'ora su Dylan, che ha riacchiappato a pelo un fan di Dylan Dog, ovvero il sottoscritto. Considerando che l'obiettivo della tua "missione" è proprio quello, mi sembra giusto (e penso gratificante per te) farti sapere che, almeno per quanto mi riguarda, l'obiettivo è stato raggiunto. Da lettore, ti posso dire che, solo il fatto di voler dare una ventata d'aria fresca alla testata, ha fatto si che non abbandonassi un fumetto che leggo da ormai da 20 anni. Bastava davvero poco (almeno personalmente). Dopo i primi numeri della fase 1 usciti fin'ora, posso dire che il mio entusiasmo per Dylan è alle stelle. Dare del lei invece che del voi, il pizzico di ironia (penso aggiunto dopo, nelle revisioni) in più, lo splatter in più (penso anche questo rivisto in un secondo momento), dare nomi alle comparse (ho fatto caso che ora Bloch chiama i poliziotti per nome, anche se appaiono per una manciata di vignette) e soprattutto, fare riferimenti alla posizione geografica dei personaggi (le zone, le vie e le piazze di Londra) sono piccoli accorgimenti che alzano notevolmente la qualità delle storie (a prescindere dal soggetto).
Complimenti anche per Orfani, anche se faccio parte della categoria di quelli che dopo i primi 3 numeri stava pensando di non prenderlo più (felicissimo di non aver preso questa decisione).
Detto questo ho una domanda da porti.
So che hai più volte detto di non voler parlare della vecchia gestione ma credo che a questa domanda, forse, potrai rispondere.
Partendo dal presupposto che credo nell'estrema professionalità di ognuno di voi e che, quindi , la Bonelli non assume o dà un ruolo importante al primo cretino che passa per strada, mi chiedo quale fosse la politica della vecchia gestione.
Mi spiego meglio: siccome penso che la testata non fosse abbandonata a se stessa ma che comunque c'era una selezione di cosa si voleva pubblicare e cosa no in base a canoni che, in quel momento, si pensavano fossero la cosa migliore per guadagnare lettori o almeno non perderli, mi chiedo quali fossero questi canoni.
Per esempio, magari si pensava che storie più, diciamo "semplici", potevano attirare un pubblico più vasto (magari una fascia di età di più giovani).
Spero di essermi spiegato e di non averti fatto una domanda troppo "scomoda" (alla quale, ovviamente sei libero di non rispondere).
Grazie, ciao
Come hai scritto tu, non entro nel merito della vecchia gestione.
Diciamo che era figlia di quello che - per me - è un grosso fraintendimento che taluni ancora perpetrano: quello di essere più realisti del re per non incorrere in problemi.