Ho voglia di lasciare qualche aggiornamento sulle letture mangose, che domani fortunatamente sono in vacanza
Anche se purtroppo di utenti che leggono manga ce n'è pochi pochi...
Innanzi tutto ho iniziato a leggere (e son già quasi a metà) di
Rookies, manga di fine anni '90 che unisce due filoni tanto cari al fumetto per ragazzi giapponese: la delinquenza liceale e lo sport, nella fattispecie il baseball. E bisogna ammettere che l'autore riesce a fonderli bene, dando il giusto peso ad entrambi e creando una storia pienamente in regola con quello si chiede ad uno shounen, ossia educare ed emozionare. Amicizia, lealtà, gioco di squadra e non violenza sono ciò che il carismatico (ma a mio avviso non troppo riuscito) protagonista, il giovane professor Kawato, porta nella classe che gli viene assegnata, una classe dominata dagli strafottenti membri del club di baseball e reduce da un grave episodio di violenza al torneo provinciale. Senza svelare i particolari, il professor Kawato non è un personaggio riuscitissimo perché cerca di svolgere il ruolo di Onizuka in GTO, ma senza gli eccessi che hanno resto il Great Teacher tanto celebre e amato. In parole povere, fa l'alternativo ma nelle regole; e risulta un po' scipito
Sul versante sportivo c'è poco da dire, tutti gli spokon hanno una trama simile e sta all'autore regalare emozioni al lettore inventandosi qualcosa di nuovo in questo format precostituito. Rookies risente un po' della meritata risonanza mondiale che aveva in quegli anni Slam Dunk, il principe dei manga sportivi, ma è giusto così. In fondo anche Eyeshield21 ha risentito moltissimo di Slam Dunk pur essendo un grande manga.
In definitiva, una buona lettura frivola, non aspettatevi temi importanti né una trattazione adulta. Io me lo leggo in treno, metà all'andata quando sono addormentato e metà al ritorno quando sto per riaddormentarmi e sono felice
[Peraltro Morita è un autore che in Italia ha riscosso poco successo, Rookies lo vedo svenduto per pochi euro ad ogni fiera e non sono arrivate altre opere; passi per il mastodontico (42 volumi) Rokudenashi Blues sulla boxe liceale, che probabilmente non avrebbe il benché minimo successo, ma ha anche prodotto due volumi unici (una raccolta di racconti ed una storia autoconclusiva) che mi farebbe piacere trovare in fumetteria]. (Edito anni fa da Star Comics)
Passo velocemente su una mia debolezza. Ho ceduto alla tentazione di leggere
L'attacco dei giganti, uno di quei fumetti che nel gergo di internet vengono apostrofati "puttana" e che vanno per la maggiore soprattutto negli Stati Uniti e tra il pubblico preadolescente. Perché ho scelto di leggerlo? E chi lo sa, ogni tanto ho bisogno di una lettura del genere, non si vive solo di grandi fumetti. E infatti nella mia vita ho letto pure 50 volumi orrendi di Bleach (pure comprati...), almeno 10 volumi altrettanto orrendi di Claymore e altri che neanche ricordo.
E allora mi letto una trentina di capitoli (7 volumi circa, boh) e ho capito che anche questo autore è bravo a fare il furbo e cadrà immancabilmente nelle spiegazioni: ogni tre capitoli c'è un mistero nuovo e finora nessuna spiegazione
Qualcosa non quadra, però è bravo a tenere alta la suspence e finché va va. E poi mi piace l'ambientazione finto-tardo-medievale, ricca di incongruenze ma interessante (apprezzo sempre chi inventa un intero mondo alternativo). Molto simile a quella di Full Metal Alchemist (grande fumetto, uno dei migliori shonen d'avventura degli ultimi 20 anni)!
Per dire che non è tutto oro quello che viene chiamato "manga"
(Edito da Planet Manga)
Due parole veloci su due fumetti che leggo da tempo, su internet per mancanza di fondi, ahimè.
Liar Game fu per me una folgorazione: lessi il primo capitolo a 16 anni, quando contavo sulla punta delle dita i manga letti, e non mi staccai dallo schermo fino a quando non arrivai al 36esimo, l'ultimo di quelli tradotti in italiano. Di strada ne è stata fatta, oggi sono arrivati al 172 ed è cominciata da poco la (annunciata) saga finale. E' un manga emblematico di un altro genere tipico del fumetto giapponese, il manga cosiddetto psicologico, ossia quello in cui il protagonista è un geniaccio e vince con l'intelligenza anziché con violenza/forza. Per un ragazzo di 16 anni le soluzioni sono sicuramente fantasmagoriche, crescendo mi sono accorto dei numerosi limiti di questo fumetto, che comunque leggo ancora con interesse. Se vi è piaciuto Sciarada un'occhiata potete darcela
(Edito da J-Pop con un costo esagerato)
Ultimi attimi di coscienza prima di crollare dal sonno dedicati a
Team Medical Dragon, un manga seinen dall'argomento atipico: il sistema sanitario giapponese. Pensate che il sistema sanitario italiano sia alla deriva? Che i primari in Lombardia siano in mano a tu-sai-chi? Beh, non avete torto, ma se pensate che siamo l'unico paese nel mondo vi sbagliate di grosso, e questo manga ne è la conferma. La denuncia del sistema va di pari passo alla complicata elaborazione della tesi di una specializzanda, la quale riporta in un ospedale un personaggio interlocutorio, un giovane ed esperto cardiochirurgo già allontanato dagli opedali perché contrario al sistema stesso. Da dentro, riprende la lotta contro il sistema e intanto affina le sue capacità chirurgiche. Ne ho letti 8 volumi e mezzo e la prima macro-saga è finita, adesos vediamo se il prosieguo (son 25 volumi in tutto) sarà all'altezza della prima parte, anche se voci di corridoio dicono che diventa un po' retorico
In Italia ha subito uno "stupro editoriale", dato che sono usciti un po' di volumi da parte della defunta Planeta DeAgostini, la quale penso detenga ancora i diritti. Anche se pare che non ci sia molto interesse da parte di altre case editrici di accaparrarselo...