Cravenroad7

Copertina che mi è piaciuta fin da subito.
Disegni che meriterebbero il formato gigante (ho sempre apprezzato Celoni fin dai tempi di PK -chi si ricorda Spore?-)
Storia che dovrò rileggere ma così a pelle: wow!

Per il discorso Groucho...non ho mai pensato che fosse un demone immerso nella follia anche se il trattamento Barbato, che il dubbio lo instillava mi affascinava.
Per me Groucho è il Groucho di Marionette: l unica persona sana di mente che c era in città

Nulla in nessun fumetto è capace di porre tanti interrogativi come Groucho.

Sta cosa di Groucho l'ha detta Sclavi...che qlc come parere conterà pure...

Groucho è pazzia, sorpresa, irrazionalità. È un uomo che ha scelto l'assurdità per reagire all'assurdità del mondo. Per me è un personaggio luciferino, non privo di una vena inquietante.

Mi riferivo principalmente alla storia, alla sceneggiatura, al contenuto. Molto meno ai disegni. Mi piace perché è una di quelle storie che ti tengono il cervello impegnato e non...niente, niente, niente, noia, sbadigli, spiegone finale.

negli anni 90 celoni ci sarebbe stato eccome, la libertà di segno c'era più che fino all'era gualdoni, dove si è andato verso un appiattimento e semplificazione del tratto.
chi si lamenta di un storia impossibile con un groucho anni lontano, mi chiedo se abbia mai letto le storie classiche di sclavi o chiaverotti con situazioni e finali dove tutto veniva messo in discussione ed era fuori schema per una continuity di stampo classico e lineare magari con un dd intrappolato in qualche dimensione.
ma perchè farsi tutte ste domande? godetevi la storia, se proprio volete una spiegazione ci sono tanti dd in tante dimensioni parallele, se non vi va bene sparatevi in faccia.

Inquietante no,ma triste sì. Dietro le battute si nasconde una gran solitudine. è il personaggio più malinconico che mi sia capitato di incontrare nelle mie avventure di lettura
Se ci pensate quell'uomo non ha passato,non ha amici,ne parenti,non si sa da dove venga,è spuntato così dal nulla
Triste e misterioso,questo è Groucho

Io, onestamente, non credo. Al di là del fatto che un tratto del genere, per quanto ereditato da Breccia, negli anni '90 non avrebbe proprio trovato collocazione, ma nel senso che non sarebbe proprio esistito, che sarebbe stato completamente estraneo al gusto dell'epoca, se io guardo uno qualsiasi dei DYD della prima metà degli anni '90 vedo un altro personaggio a livello espressivo e caratteriale. Celoni può diventare accettabile per me soltanto perché i tempi sono cambiati e il gusto anche, ma anche in quel senso gli preferisco un Dall'Agnol moderno che, pure con una certa giusta dose di freschezza e attualità, mi fa presenta un Dylan che io riconosco come tale.

Per rispondere a ladyofdarkness, Groucho non mi ha mai fatto pena o tristezza. Per me è e resta un demone, una proiezione del subconscio di Dylan e, alla base, una semplice spalla per cui gli autori non hanno mai voluto creare un vero background. Ed è bello così, perché non ce ne sarebbe bisogno. Il resto sono fantasie.

gusto decchè, in molti all'epoca dicevano peste e corna di stano, fai te.

A me il tratto di celoni ricorda quello di venturi

Vabbè..mi pare forzato dire che il Dylan di Celoni non sia riconoscibile. In quel senso, quello di Freghieri che è, Paul Newman de noaltri ??
Celoni, come ogni disegnatore, ha la sua versione di DyD, ma non mi pare snaturi più del dovuto.
Su Dall'Agnol non dico niente, sennò mi dicono che non capisco niente di disegno e di arte...

Poi si santifica una come Paola, che ha sempre cercato nelle sue salse ricolme di ingredienti sino allo sfinimento, di creargli un perché.

Parlo del frutto dell'evoluzione artistica, degli stili dominanti in un periodo, non della sensibilità popolare. Su Freghieri posso anche concordare, ma, ecco, è il perfetto termine di paragone. Per me le sue storie mantengono delle atmosfere che trovo più consone a questo fumetto. Guarda com'è composto il suo Dylan e guarda com'è sempre agitato quello di Celoni. Il Dylan di Celoni è ancora più emotivo di quello di Brindisi o Bigliardo, ed è quanto dire.

L'emotività, nella raffigurazione espressiva di un sentimento o di uno stato d'animo o di un agire, è, se espressa bene e Celoni la esprime stupendamente, arte e forza propulsiva. O che forse le figure di Michelangelo o Caravaggio erano vuote di emotività ?

Non parliamo di un quadro o di una scultura, parliamo di un fumetto, dove lo stesso personaggio compare decine e decine di volte nello stesso albo. O che forse tu sei espressiva in ogni singolo momento della tua esistenza?

Certamente si !
Io sono ARTE...allo stato puro !