Cravenroad7

Ciao, RRobe.
Anzitutto, ti dispiace se ti do del tu ?
Ho letto, su Asso, il messaggio nel quale hai espresso la tua contrarietà ad ammettere sceneggiatori esordienti all'interno della testata.
In linea di massima, mi trovo d'accordo con le tue argomentazioni anche se non escluderei a priori la possibilità di concedere tale opportunità qualora dovessi trovarti di fronte ad un novizio che dimostri di possedere delle doti narrative eccezionali.
Tuttavia, mi rendo conto che quello del curatore editoriale sia un mestiere complesso e faticoso che, a lungo andare, esaurirebbe anche le energie del più instancabile dei lavoratori.
E pensando a ciò, è balneata una domanda, forse ingenua, nella mia mente.
Siccome la sceneggiatura si presenta del tutto priva di immagini, in quale modo riesci a capire se essa è dotata di un certo potenziale ?
Vi sono dei criteri che ti permettono di capirlo o devi fare affidamento al tuo istinto ?
E' cambiata forse la percezione che hai di questo particolare mestiere, ora che ne sei il diretto responsabile ?
Accade per caso con una certa frequenza che le storie risultino inferiori rispetto alle aspettative originarie ?
Su quali basi viene deciso quale sarà il disegnatore di una determinata storia ?
E a tal proposito, quanto può influire il parere, se richiesto, dello scrittore ?
Mi scuso per la lunghezza del mio intervento e per l'eccessiva quantità di domande, ma sarei molto curioso di capire come funzionino queste dinamiche editoriali.
Ti ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.

Eccole! Vedo le idee che balneano a Riccione!

Scusa roberto conosci matt hardcore?
Dice che vuole cambiare dylan

P.s
Per chi non lo conoscesse e un disegnatore di nn che usa questo nome nel web

Parli di Matteo Resinanti? Non sarebbe male un albo porno di Dylan Dog...

Immagino che ci sia un errore e che volessi scrivere "disegnatore", non "sceneggiatore".

Magari... leggendola?

Ma io non sono di Riccione !
E per rispondere alla tua osservazione, diciamo che, di base, vi era soltanto una domanda alla quale ho allegato alcuni quesiti accessori.
Se dovessi fornirtene un'idea ben chiara ... dunque, vediamo ... trovato !

Ho corretto, grazie.

Sì, mi rendo conto di essermi spiegato male.
Quel che intendevo domandare è se, dopo tanti anni trascorsi ad esercitare il mestiere dello sceneggiatore, sia cambiato il suo metro valutativo sulle storie prestando, magari, un'attenzione diversa sulla qualità dei dialoghi, la scelta dei tempi ...
Insomma, vorrei capire se l'abitudine a scrivere sceneggiature abbia cambiato la prospettiva dalla quale si approccia per giudicare una storia o meno rispetto a quando era un esordiente alle prime armi.

Rrobe una curiosità. Ai vari autori che scriveranno nella serie regolare e che sono stati , in un certo senso, avversi al sistema bonelliano e abbastanza alternativi, hai dato carta bianca? C'è possibilità che arrivino a stravolgere completamente l'ormai consolidata routine delle storie degli ultimi anni? Ci sono idee da possibile censura o abbastanza forti da scatenare ancora il ciclone mediatico?
Ora che sono stati annunciati Akab, Ausonia e Ratigher immagino che si potranno leggere storie che faranno "stare male" nel senso migliore possibile

Rrobe: è vera la notizia sul nuovo fan film curato da voi della Bonelli?

Scusa se mi intrometto: Cavaletto sta curando un fanmovie di Dylan Dog, chiedi a lui. Ha avuto ok dalla Bonelli, ma non so se siano coinvolti autori.
Anzi, va gliel'ho chiesto io nel suo spazio qui sul forum.

Da quanto ho letto, fra i nomi che dovrebbero essere coinvolti ci sono quelli di Ruju e appunto, quello di Recchioni.
Per questo motivo ho chiesto a Rrobe. Sennò non avrebbe avuto senso la mia domanda qui.

Rrobe, tra gli albi che usciranno nella nuova fase e nel futuro remoto, ci saranno ancora i gialletti tipo "colpo di sfortuna" o storie in cui Dylan cambia vita per un breve periodo o storie in cui Dylan è ricercato dalla poizia, che ci hanno tanto stufato?

Ciao a tutti, riscrivo su questo forum dopo tanti anni. Ho già scritto un messaggio sulle anticipazioni ma mi ripresento qua. Mi chiamo Dario e sono di Genova.
Un "esternazione" e una domanda per te (mi permetto di darti del tu, se posso), Roberto.
Inanzitutto ti faccio i miei complimenti per il lavoro svolto fin'ora su Dylan, che ha riacchiappato a pelo un fan di Dylan Dog, ovvero il sottoscritto. Considerando che l'obiettivo della tua "missione" è proprio quello, mi sembra giusto (e penso gratificante per te) farti sapere che, almeno per quanto mi riguarda, l'obiettivo è stato raggiunto. Da lettore, ti posso dire che, solo il fatto di voler dare una ventata d'aria fresca alla testata, ha fatto si che non abbandonassi un fumetto che leggo da ormai da 20 anni. Bastava davvero poco (almeno personalmente). Dopo i primi numeri della fase 1 usciti fin'ora, posso dire che il mio entusiasmo per Dylan è alle stelle. Dare del lei invece che del voi, il pizzico di ironia (penso aggiunto dopo, nelle revisioni) in più, lo splatter in più (penso anche questo rivisto in un secondo momento), dare nomi alle comparse (ho fatto caso che ora Bloch chiama i poliziotti per nome, anche se appaiono per una manciata di vignette) e soprattutto, fare riferimenti alla posizione geografica dei personaggi (le zone, le vie e le piazze di Londra) sono piccoli accorgimenti che alzano notevolmente la qualità delle storie (a prescindere dal soggetto).
Complimenti anche per Orfani, anche se faccio parte della categoria di quelli che dopo i primi 3 numeri stava pensando di non prenderlo più (felicissimo di non aver preso questa decisione).
Detto questo ho una domanda da porti.
So che hai più volte detto di non voler parlare della vecchia gestione ma credo che a questa domanda, forse, potrai rispondere.
Partendo dal presupposto che credo nell'estrema professionalità di ognuno di voi e che, quindi , la Bonelli non assume o dà un ruolo importante al primo cretino che passa per strada, mi chiedo quale fosse la politica della vecchia gestione.
Mi spiego meglio: siccome penso che la testata non fosse abbandonata a se stessa ma che comunque c'era una selezione di cosa si voleva pubblicare e cosa no in base a canoni che, in quel momento, si pensavano fossero la cosa migliore per guadagnare lettori o almeno non perderli, mi chiedo quali fossero questi canoni.
Per esempio, magari si pensava che storie più, diciamo "semplici", potevano attirare un pubblico più vasto (magari una fascia di età di più giovani).
Spero di essermi spiegato e di non averti fatto una domanda troppo "scomoda" (alla quale, ovviamente sei libero di non rispondere).
Grazie, ciao