Cravenroad7

Va beh ma è un maledetto campo minato questa zona pre-100...che vi devo dire? ho ingenuamente voluto premiare la volontà dell'autore di sceneggiare un'avventura non lineare e discretamente interessante, ahimè...

"L'isola misteriosa" è da Ban

Io comunque non vedo del gran buono in sta fase. Credo sia normale, però. La cosa positiva è che col rimaneggiamento/revisione dei dialoghi stiamo ritrovando il personaggio e ci stiamo togliendo di mezzo le uscite da oratorio dell'era precedente. La cosa negativa è invece che i suddetti rimaneggiamenti portano sempre delle stonature e dei problemi di bilanciamento narrativo. Vedo dei bei personaggi in storie che non gli appartengono. Vedo delle narrazioni un po' inconcludenti, drammaticamente deboli, prive di poesia.

Ma va bene. Bisogna accontentarsi, allo stato attuale, di ritrovare un Dylan nei suoi cenci, di vedere una cura editoriale finalmente rinnovata, delle ottime copertine e un comparto sceneggiatori/disegnatori in continuo rinnovo.

Mi sembra molto, soprattutto se si è consapevoli che queste sceneggiature sono state inizialmente avvallate da Gualdoni. Non si può giudicare più di tanto la nuova cura editoriale.

Per gli amanti di Chiaverotti: guardate cosa non ha fatto in termini di qualità e scorrevolezza una revisione di Recchioni a DiGregorio. Immaginate quanto certe chiaverottate fossero aiutate dalle revisioni di Sclavi. Poi leggetevi un Brendon a caso.

Il discorso non si basa sulla tua preferenza personale, che è legittima ed insindacabile.
Il mio ragionamento verte sullo spessore delle tematiche e delle trame costruite nel Dylan Dog attuale rispetto a quelle del passato.
Tnt per capirci: Doktor Terror è, IMO, una brutta storia piena di luoghi comuni e banalità, eppure capace come poche di far pensare e riflettere e ancor di più lo è stata Totentanz, nel drammatico siparietto sul bimbo deportato ad Aschwitz, per non parlare di quella meraviglia che fu Il Vecchio che Legge..

Ecco uno può anche trovare brutte queste storie, ma costruivano personaggi e situazioni di spessore, così come fece parlare e molto Mater Morbi, sebbene alcuni la trovassero fuori dal personaggio.

Io ho amato Il Divoratore di Ossa ( colpa che non mi è stata perdonata e che mi ha marchiata per sempre ) ma ammetto che a livello di personaggi, di elementi adulti e maturi, era zero. Una mera storiella horror insomma.

Qui si è elevato a personaggio interessante Carter, cosa abbastanza discutibile, ma era meno di nulla rispetto a certi personaggi che apparivano nelle storie di Sclavi.

Uno può anche andare al bagno di corsa sentendo Il Lungo Addio, ma deve ammettere che pur detestando Marina, quel personaggio e quella storia qlc hanno raccontato.

Qui, e spesso molto peggio in altre situazioni, no.

Giù le mani anche da Chiaverotti! Che torna, anzi!!

quasi OT... ma ve la tirate... siete riusciti persino a farmi uscire dal mio cuniculo [vorrei aggiungere qualche "n" ma non è orario] per un breve cameo.
La storia non l' ho ancora letta e per il prossimo post ci vediamo nel weekend, circa



Continuare il girovagheggio per le bancarelle scassate della fiera della comparatistica accampata sull'aerosol rifritto non ajuta a mantenere un giudizio uniforme.
E dissemina strani sentori, tra una nocciolina+gazzosa e l'altra.

Cosa c'entrano le revisioni di Recchioni su GdG con l'epoca del duo Tiz-Claudione
Le sceneggiature erano state approvate da un bel po' sotto la firma del Gualdo, è l'unica cosa che il Rrobe AD OGGI ha potuto tamponare/rivedere sono stati i dialoghi, da Sulla pelle in poi - Ambrosini sa ancora reggersi sulle sue gambe, fortunatamente - puntando molto anche su copertine e titoli.
E' noto invece che lo Sclavi pre-'93 lavorasse anche gomito a gomito col Chiave per rivedere le sue storie, discutendo certi punti insieme e cercando un'impostazione comune, ma senza mortificare certi personalismi del sunglassato su Dylan.
Brendon ha avuto mille pecche, ma una consulenza di Sclavi non l'avrebbe di certo ajutato a tirarsi su .

ALOHA ESILIO

Una qualsiasi? Ma ti ha rigato la macchina il Chiaverotti?
L'isola misteriosa è tra le mie 10-15 storie preferite in assoluto.

Per collegarmi a quello che dice Dogares, proprio ieri ho riletto I Vampiri e sembra un altro mondo. Oltre alle profonde tematiche, all'essere scritto divinamente, ad avere una bellissima storia, l'albo è proprio curato nei minimi dettagli e non c'è una frase fuori posto (vorrei citare la frase dell'ultima vignetta "la parola d'ordine qual'era, imbecille? no, libertà"). L'albo suscitava una marea di riflessioni, cosa che si è persa da troppo tempo e che, credo, solo Mater Morbi fosse riuscita a rievocare in chiave personalissima.

diciamo che di copertine ne ho viste di migliori,soprattutto in questo periodo...
seguendo l'eco di ottimismo conseguente all'eccellenza dell'ultimo albo,ho comprato anche questo con la stessa fiducia di un bambino che compra un lecca lecca ad un negozio di dolciumi! Speranze in parte deluse dalla storia.
Dico in parte perchè l'intreccio della storia è di per sè fatto bene e ho anche apprezzato il quid "macabro" che avvolge tutta la storia,ma il finale mi è sembrato un pò troppo spiccio. Non so,dato l'incipit mi aspettavo qualcosa di più corposo.
I disegni eccellenti,ancora una volta si ammirano alcuni sprazzi di splatter da troppo tempo lasciato nel dimenticatoio. Ora,come un aruspice (per rimanere in tema),me ne sto quatto quatto aspettando qualche segno (o qualche interiora) che mi dica come sarà la prossima storia votato accettabile

Chiaverotti è un discreto soggettista, un grande visionario, uno sceneggiatore mediocre e un dialoghista risibile. Pertanto non credo proprio che una revisione dialoghi in Brendon non aiuterebbe. Non risolverebbe, ma nemmeno lascerebbe le cose come stanno (esattamente come succede ora in Dylan). Non penso che una revisione dialoghi su una griglia preesistente, anche arrivando a togliere tutti i baloon e metterne di nuovi, possa riscrivere un fumetto, però di certo alcuni rimaneggiamenti riuscirebbero a sopraffare quel senso del ridicolo che Chiave sfida fin troppo spesso nelle linee dialogiche. Certo, in Dylan il nostro ha mantenuto la sua personalità, però era affiancato da Sclavi, ed è inutile raccontarsi che la cosa non abbia influito:che anche Acquafresca, se gioca con dietro Zidane e Messi, una decina di palle in un campionato le mette dentro. E nessuno lo accuserà mai di aver smarrito la propria personalità.

SCUSATE L'OT.

concordo

OT non petito, non excusato



Affermazioni come queste sono davvero destinate alla terra, sperando che ne rinascano fiori (cit. De Andrè-ica forse ).
Come è sempre destinato alla terra, simulando, uno come Balotelli anche se Pirlo gli pilota degli assist in punta di piede.


ALOHA RILEGGETEVI I DIALOGHI DELL'INCUBO (DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE, #36)
E CONFRONTATELI CON L'ESORDIO (DA INCUBO?) DI GENTE COME DI GREGORIO, MARZANO O MASIERO

Bei paragoni hai tirato in ballo. E comunque, se non ricordo male, quello era già il secondo albo del Chiave.

... infatti... proprio perché non c'entrano niente l'uno con gli altri, servono proprio a rimarcare la distanza dai confronti.
Come molti degli altri paragoni arbitrari gettati nella mischia fin qui, revisioni a 4 mani e moduli calcistici compresi.

ALOHA MANITA

(#36: il secondo ad esser pubblicato, ma il primo in linea di composizione. Se ho tempo ritrovo la sauce)

Parentesi Chiaverottiana: i suoi punti di forza erano le situazioni comiche (la formazione fumettistica deriva dallo Sturmtruppen), la fantasia perversa degli omicidi (la siringa che inietta l'acido nell'occhio è da antologia) e la fiabesca poetica che imperversava nella maggior parte delle sue storie (Basta pensare a "La fata del male"). Ovvio che poi la supervisione sclaviana faceva il resto... praticamente omologava tutti i Dylan non suoi con il Dylan suo. Ma non possiamo certo costruirci un'altro Sclavi... almeno non per ora. Quindi (per tornare al discorso iniziale) dobbiamo equiparare le storie fra loro nel post-Sclavi, quando la supervisione era opera di altri professionisti (Marcheselli, Gualdoni e oggi Recchioni). Non si può confrontare Trash Island con Horror Paradise ... a parte gli autori c'è proprio un "confezionamento" del prodotto totalmente differente. E nell'Horror c'era l'onnipresente Sclavi (degli anni '90) a vedere, rivedere e correggere la sceneggiatura.
Poi come detto da più parti, si può discutere e ridiscutere sulla qualità delle storie odierne. Ogni testa è tribunale e le parole lasciano il tempo che trovano. Avrò sempre ragione come l'avrà qualcun altro.
Stessa cosa sullo spessore dei personaggi. Io credo che anche qui siamo (fortemente) sulla soggettività (soprattutto quando non stiamo ad analizzare un personaggio totalmente privo di mordente). La famosa Carter, se tanto ha colpito, non è certo per un paio di tette in bella mostra (tra le pagine dylaniate ne abbiamo viste a iosa e non è che ogni volta diventavano "personaggi" le legittime proprietarie). Dietro c'è stata un'ottima costruzione caratteriale da parte di De Nardo che se approfondita può migliorare. Ritornando a un vecchio parere del sottoscritto sull'universo femminile (nel topic Being Dylan Dog in Discussioni Varie) e su come vedevo (negativamente) le donne storiche di Dylan al di fuori delle storie per cui erano state create (a parte Marina), ecco... ricordando ciò, qua siamo nel caso che, a parer mio, la Carter la vedrei benissimo in altre storie nel personaggio che è stata in questo "Destinato alla terra". Sicuramente non con altre scenette alla Casa Vianello con il nostro eroe, ma collaborativa e lunatica a modo suo, si. E per me questo è già sinonimo di spessore del personaggio.

Va be', Wolk, non voglio fare una campagna anti-chiaverotti. Che poi a uno con una personalità così spiccata (quello non glielo leva nessuno) ci voglio pure bene.