Cravenroad7

I Combattenti
Disegni bellissimi e originali per una storia scorrevole e piacevole.

SPOILER

S'intuisce subito che non sapremo mai chi vincerà l'incontro, ma è anche giusto così: farlo vincere ad uno dei due sarebbe stato inutile, così come mostrare l'ultimo match (o quello che dovrebbe essere l'ultimo).

Non entra nella top five, ma è stata di sicuro una lettura godibile.

I combattenti: bella storia, disegni abbastanza indigesti per una come me che ama i tratti puliti.

con una guerra di mezzo (e dove ci si scompone pure facendo a pugni) è piuttosto difficile mantenersi lindi e puliti

Scacco alla regina: io mi chiedo se è normale che Di Gregorio tira fuori storie con un'idea di base così ottima, avvincenti e interessanti in questa collana, e su altri lidi - leggasi Dylan - compie macelli.
Io un idea me la sono fatta, ed è più che ovvia: Dylan è un personaggio tostissimo da scrivere e non tutti sono in grado di farlo.

Altra gran bella storia.
Hype a mille per la prossima della Barbato.

A me Scacco alla regina sta piacendo tantissimo e anche se non l'ho ancora finito mi sento di poter dire che è una bellissima storia.
Finora non credo di aver mai stroncato molte storie degli sceneggiatori di Dylan Dog che si sono cimentati altrove.
Come dico sempre, dylan dog è la tomba degli sceneggiatori.

A Palermo è già uscito. Spero stasera di poter scrivere due parole a riguardo.

Io ce l'ho in lista di attesa nel comodino ...

Letta "la gabbia"... gran bell'albo... la Barbata difficilemtne sbaglia un colpo...

Bellissmo. Una delle migliori storie della collana. In certi momenti mi ha messo un po' d'ansia come ai bei tempi di DyD.
Sceneggiatura fantastica! Con qualche piccola modifica sarebbe state perfetta anche per Dylan Dog...

POSSIBILI SPOILER
Io andrò controcorrente, invece: per come mi ero immaginato la storia dalla presentazione, mi aspettavo ben più angoscia, ambiguità e pazzìa fino a far esaurire i rapinatori e farli ammattire a sua volta... invece l'ho trovata abbastanza piatta (per lo meno conoscendo le grandi capacità barbatiane in questi argomenti -vedasi Necropolis) e anche l'uso del personaggio di Marvin (che improvvisamente mi sembrava geniale) finisce dopo il suo "risveglio" nel dimenticatoio... non lo so... non mi ha convinto... sempre una discreta storia, ma proprio l'ultima prova della Barbato ne "Le storie" (La pazienza del destino) l'ho trovata di parecchie spanne superiore

Una buona prova della Barbato, non eccezionale, ma avercene di storie così. La prolissità in alcuni balloons (per esempio il continuo fare il punto della situazione di Daniel) stempera un po' la suspense. Ottimo soggetto e personaggi (quasi tutti anche alcuni appena accennati), di rilievo il finale. Albo che potrebbe tranquillamente essere trasposto in film.
Non è un difetto, però mi aspettavo un senso di claustrofobia maggiore da questa storia, che la Barbato ha spesso saputo rendere varie volte, es. sia in capolavori come Necropolis che nel poco riuscito Il crollo.
Caluri non mi va troppo a genio.

Albo discreto, questo della Barbato. A volte ho però avuto l'impressione che ci fosse troppo poco stacco tra due vignette che ritraevano due scene diverse. Caluri ha fatto di meglio.

Condivido il pensiero di Lord.
Sembra che tutto sia tenuto a basso regime, tutto sotto controllo. L'idea è geniale, ma mi aspettavo uno sviluppo più schizzato e paranoico. Bellissima l'ultima pagina.

Discreto.

Nonostante sia barbatiano di ferro, sta storia la boccio. Nonostante abbia sempre preferito la troppa carne al fuoco alla piattezza di idee, stavolta devo dire che il troppo stroppia, anche perchè è molto more of the same, piuttosto che essere una varietà di idee.
Non vorrei essere crudele, ma ricorda certi mercoledì di pippo (chi ricorda 'il giallo dei giallisti'?), solo che lì le idee erano talmente strambe da essere umoristiche, qui vengono prese sul serio.
Vengo più nel dettaglio: abbiamo tre rapinatori che entrano in una clinica psichiatrica, e TUTTI, ma dico TUTTI i presenti nella clinica sono dei doppiogiochisti macchiavellici capaci di improvvisare in poco tempo elaborate bugie e piani arzigogolati per mandare in confusione i tre rapinatori. TUTTI tranne i tre rapinatori stessi, che invece non sono capaci manco di fare una ricognizione sul luogo prima di agire in modo da avere un minimo di informazioni sul luogo da colpire. La rete di bugie che il personale della clinica è così elaborato e arzigogolato che anche ad albo finito spesso non se ne capisce la necessità, tantìè che spesso sono inutili o addirittura controproducenti, nonostante tutti i pazienti, sebbene spesso minorati mentali, non tradiscano mai questi piani, adeguandosi perfettamente senza ricevere mai nessuna istruzione.
Passi per l'implausibilità del tutto, però alla lunga il gioco è ripetitivo e stancante, levando interesse e mordente alla narrazione, a eccezione di alcune sequenze (fra cui quella, riuscitissima, del finale) in cui comunque l'abilità narrativa e il mestiere della Barbato hanno la meglio e riescono nonostante tutto a portare a casa il risultato.

La gabbia mi è piaciuto tantissimo.
angoscia, paura, mi ha trasmesso tutto.
sul mio personalissimo cartellino una delle più belle storie; chiaramente i rapinatori sono degli inetti e tutti gli altri astutissimi, ma la cosa non mi ha disturbata affatto, anzi se non avessi letto il commento di The Imp avrei sorvolato.
disegni molto espressivi e coinvolgenti, maestria superba nella sceneggiatura.
anche io avrei voluto che fosse una storia di dylan dog, se non fosse diventato un indagatore dell'incubo impagliato.