Cravenroad7

I primi tre Giganti sono bellissimi, ma secondo me rischiano di mettere in crisi un novizio mysteriano, da quanto sono pieni di rimandi e connessioni alla continuity della serie. Insomma, secondo me è possibile gustarseli molto di più se si è addentro alla serie e se si conosce bene il personaggio (se non si sa chi è Orloff, com'è possibile godersi appieno Xanadu?).

Il fanclub AMYS presenta la recensione di MM 330, "Il matrimonio di Sergej Orloff.

In coda alla recensione c'è la sezione PARLIAMO DI NOI con tutte le altre recenti produzioni del fandom.

Storia davvero niente male, forse fin troppo sibillina (di fatto non sussiste alcuna conclusione) e un po' frammentaria, con quel passaggio spazio-tempo gestito in misura decisamente meh.. Rimane il soggetto, potente e intenso quanto basta a reggere l'intera vicenda sulle proprie spalle. Robuste o meno, dipende quanto uno riesca a ricondurre l'intera vicenda agli accadimenti del passato più o meno recente. La continuity in chiave Mystère ha raramente deluso e qui non viene fatta eccezione. Il problema semmai sussiste nelle tempistiche bonelliane che ti dispongono una trilogia narrativa nel corso di due o tre anni..

ho recuperato i numeri dal 51 al 54 perchè ero curioso di leggere la storia di MM scritta da sclavi che è contenuta in questa fascia
la storia, intitolata sette uomini venuti dal nulla (o, per chi preferisce usare il titolo di copertina, la follia di martin mystère ), pur nella sua brevità riesce ad essere molto emozionante e coinvolgente (e non c'è da stupirsene, visto il nome dell'autore ), grazie anche al suo ritmo veloce e incalzante, e mi ha pure piacevolmente sorpreso perchè mi aspettavo (ricordando il fatto che sclavi aveva piegato al suo stile personaggi come mister no e zagor, quando li aveva sceneggiati) una storia molto dylandoghiana, invece devo dire che nell'insieme lo è meno di quel che temevo, mantenendo alcuni elementi classici della serie come la riflessione finale di martin davanti al pc, in cui esamina l'avventura vissuta alla ricerca di spiegazioni che però non sempre arrivano o sono sufficienti a capire tutto quello che è successo

molto interessanti anche la storia precedente a questa sugli uomini lupi (di cui ho letto solo la conclusione), con i disegni di un ottimo casertano , e la storia successiva, in cui viene proprio ribaltato il mito del mostro di frankenstein
insomma, sono molto soddisfatto dell'acquisto

Concordo su tutte e tre!

Ho scoperto con una certa emozione che il prossimo MM, che uscirà ad aprile, è stato realizzato da Paolo Morales (con la collaborazione di Fabio Grimaldi ai disegni). Imperdibile anche per motivi extrafumettistici (oltre che per la straordinaria bravura di Morales).

Letto...la storia in se è la classica storia che su Martin Mystere abbiamo già letto decine e decine di volte, la solita dea infuriata che torna per vendicarsi etc etc...
Un po sottotono rispetto alla media qualitativa a cui ci aveva abituati il buon Morales,comunque sia sempre una spanna sopra a tutti!

A proposito del BVZM (Buon vecchio zio Morales): ho appena riletto "D'improvviso una notte"... che dire, stupenda.

Concordo: l'ultima storia di Morales è bella, scorrevole e molto mysteriosa ma non è tra le sue prove migliori. Eppure, anche così, si staglia sopra a tutto il resto della produzione mysteriana degli ultimi tempi. Si salva giusto il buon esordio di Cavaletto.

A chi è stato affidato il personaggio adesso?

A curarlo è sempre Castelli, con l'aiuto di Recagno.

Letto "Il risveglio di Tiamat"... storia scorrevole e ben condotta, ma forse risente di una mia recentissima lettura di un'altra storia di Morales (vedi pochi post fa) che me la fa sembrare appena discreta a confronto.

Non seguo MM con costanza, ma ho appena recuperato la raccolta con "I trentasei giusti" e "La fine del mondo" ed in effetti Morales da quello che ho letto di suo, mi sembra una spanna sopra, come dice Rimatt; in attesa del BVZA il mese prossimo...

Chiedo scusa per il doppio post, ma ho una pressante curiosità da soddisfare: MM non utilizza più la sua arma a raggi... che fine ha fatto?

L'arma a raggi appariva regolarmente solo nelle storie dei primissimi anni. Castelli la considerava una trovata ingenua, poco in linea con la maturazione del personaggio e dei toni della serie.
Già nella seconda metà degli anni 80 appariva sempre meno e se non ricordo male la sua ultima apparizione è nella storia "La donna immortale" del 1988. Solo anni più tardi, nello splendido gigante "Xanadu", gli autori danno una spiegazione logica alla "rimozione" dell'arma.
Da allora ricompare molto sporadicamente e solo in occasioni particolari. Tra l'altro se non sbaglio è successo proprio in una storia molto recente di Recagno.
MM la tiene nascosta in un scomparto segreto in un acquario di casa sua.

Grazie della spiegazione.