Cravenroad7

appunto...

Erano altri tempi, ragazzi, la pensavo diversamente... *prende a testate il muro*

Votato accettabile.

soggetto niente male, sceneggiatura abbastanza buona.
I personaggi sono scolpiti bene, anche se Jane è davvero insopportabile, e si capisce subito che l'assassina è lei.
La storia prende una bella piega dal momento in cui si trasferiscono tutti a Villa Dunsany, belle atmosfere dark noir suscitate dai disegni di Trigo.
Carina la scena finale.

Non capisco perché quest'albo abbia pochi estimatori. Al di là dell'importanza "storica" (Dylan è costruito più correttamente qui che nel primo numero), abbiamo uno dei migliori finali di sempre, imho. In più Bloch giganteggia come poche altre volte, l'ispettore ne esce veramente come un grande e non come il passacarte a cui verrà confinato un quindicennio dopo.

Jack lo Squartatore

I personaggi:

Dylan Dog : dopo il primo caso presentato al lettore a Dylan viene proposto di indagare su un fantasma apparentemente uscito da una seduta spiritica e che per non farsi mancare nulla ha ucciso la medium. Le caratterizzazione di Dylan è ancora una volta sottolineata, ma con meno decisione rispetto il primo numero. Boccalone quanto basta nei confronti della bella di turno, si riscatta con un finale entusiasmante; infatti, la risoluzione del caso, le sberle che rifila alla cattivona e il suo non voler mostrare paura lo redimono dalla presa in giro in cui era caduto con tutte le scarpe. A detta di Bloch Dylan è un bravo detective, ed effettivamente lo dimostra in più occasioni con ragionamenti e indagini fatti direttamente sul campo (vedi la scoperta del trucco olografico).

Groucho: La sua presenza si fa sentire, e devo dire che le battute che gli mette in bocca sclavi sono molto belle, per non parlare di quando vuol fare l'esca, che oltre a Dylan ha strappato più di una risata pure a me.

Bloch: in questo albo si vede tutta la sagagia e la forza di questo personaggio, non disposto a scendere a compromessi con nessuno. Il suo ruolo da ispettore lo sa fare eccome, ma purtroppo sembra circondato da una manica di incompetenti. L'amicizia con Dylan si respira in questo albo, con un forte componente di rispetto reciproco. Per me è il personaggio meglio caratterizzato di tutto l'albo.

Lord Dunsany e le vittime: Il lord fra le 4 vittime è quello che ci viene mostrato maggiormente, ma sfido chiunque a non ricordarsi caratterialmente le altre 4: una ricca imbrogliona, una anziana innamorata, una ninfomane annoiata e un codardo con le corna. In pratica in poche righe Sclavi riesce a descrivere con forza il mondo interiore delle vittime. Lord Dunsany è il classico Lord inglese, garbato nei toni, gentile, flemmatico, che porta avanti con forza il suo forte senso etico e di giustizia personale ispirato dall'amore che "Jack" le ha sottratto. Purtroppo ciò non lo salverà da una morte terribile quando accattivante nella sua bellezza. La sua testa a mò di trofeo mi colpi e mi colpisce ancora parecchio, disegnata splendidamente da Trigo.

Jane: Appare a tutti come la classica ragazzina svampita, di poche capacità, scavezzacollo e anche parecchio stupida. Fa sorridere il modo in cui porta in giro Dylan in moto, a rotta di collo. Trova tutto FANTASTICO, nella sua più classica espressione e forse è l'unica cosa di lei vera ... perchè si rivela una spietata assassina, calcolatrice all'inverosimile, e che, se logica vuole, con una forza di cui una normale donna della sua età non potrebbe avere (infatti stacca la testa a Lord Dunsany, solleva il cadavere di Christie sulla statua di Jack, uccide con enorme facilità due donne più adulte). Di una perfidia unica, psicopatica, gioca e manipola tutti, e solo per un evento esterno non riesce a portare a compimento il suo piano criminale.

Jack lo squartatore: Lui se la toglie pure la soddisfazione, prendendo possesso della sua stessa statua e massacrando a colpi di scure di cera la malcapitata Jane (tavola spettacolare!). Non ha il tempo di fare a brandelli anche il nostro Dylan, ma è sicuro che il vero vincitore di tutta la storia è lui, vista anche la frase finale. L'occhio vitreo con cui guarda Dylan mentre la sua faccia si scioglie è l'espressione stessa del fumetto "Dylan Dog" : fastidio, paura, orrore, ammirazione.

La storia:

Soggetto: un classico giallo travestito da soprannaturale che viene subito smascherato. Ciò porta il lettore a seguire Dylan e Bloch nelle indagini non riuscendo, come loro, a sbrogliare la matassa, ma sperando che in qualche modo possano salvare i malcapitati (visto anche che Lord Dunsany è parecchio simpatico). Il colpo di scena finale vede uno Sclavi precursore dei tempi.

Sceneggiatura: il ritmo è scandito da un metronomo, non ricordo una singola parte noiosa in tutto l'albo. Dialoghi bellissimi, e didascalie usate in maniera magistrale che presentano i personaggi in maniera perfetta: anche se per poche pagine lasciano il segno. La storia forse non è cinematografica come il primo capitolo, ma alcune tavole, per il modo in cui sono state architettate, sono perle di bellezza ed efficacia.

Disegni: Trigo è un artista che difficilmente in molti avranno digerito all'epoca. Dal canto mio posso dire che mi colpi subito il suo tratto, forse all'inizio non in modo positivo. Oggi rileggendo la storia lo trovo a dir poco sublime, efficace perchè sa prendere lo stomaco con innata semplicità.

Nota stonata: Dylan non accenna al fatto, sul finale, che Jane abbia mostrato oltre una notevole astuzia anche una forza quasi disumana per le sue caratteristiche fisiche, ma ciò è lasciata come una forzatura che il lettore deve accettare , con la classica sospensione di incredulità. Ma va bene così!

Votazione:

Storia : 9
Disegni: 8,5
Copertina: 9
Valore affettivo: 10+

il primo Dylan, sostanzialmente, nel senso, il primo Vero Dylan non imbalsamato nella storia fantastica di Sclavi sul suo passato, il padre, il nemico, la madre, l'amore, ecc... E anche un Dylan magnifico come quello disegnato dal compianto Trigo.

COPERTINA - OTTIMA - La copertina mi risulta molto bella, inferiore a quella del numero uno, ma evidentemetne quella è davvero un autentico capolavoro.E' una copertina un po violenta e abbastanza forte ma rende bene poi i caratteri splutter e carnali dell'albo quindi è coerente con la storia. Belli i colori cmq c'è un buon equilibrio di accostamento cromatico.

SCENEGGIATURA - BUONA - La sceneggiatura qui invece trovo un calo vistoso anche se rimane oviamente sufficiente e gradevole e molto piacevole.Diciamo che è ben fatta e meriterebbe un voto piu alto forse buono o anche ottimo senza capolavoro, ma secondo me è falsata e devalorizzata dalla parte finale dell'albo che amio modo si conclude in modo troppo veloce, troppo confusonario e poco chiaro, poteva avere un epilogo milgiore ecco.

DISEGNI - OTTIMO - I disegni sono la parte milgiore dell'Albo.Davvero bellisismi e si sente e si vede in tutto l ostile pieno anni 80 che a me piaceva moltisimo eche a mio avviso testimonia più realtà e più vita rispetto ad ultimi disegni un po troppo stilizzati e quasi asettici degli ultimi albi.Anche qui cmq disegni altamente fruibili, veloci ma molto comunicativi.

VOTO ALBO [ BUONO ]

Bello vedere il Dylan Dog dei primordi che non si tira indietro difronte a delle birre.
Non mi è mai piaciuta la ragazza dell'albo, odiosa.
Trigo, poi fa tutte le donne uguali, la figliastra è identica alla matrigna (what?) .
La storia è un po' debole, niente di speciale più che altro, prevedibile il fatto che alla fine l'assissina fosse la ragazzina .
Dylan è ancora un po' meccanico, un errore perdonabilissimo visto che era appena nato.

6/7 buono

PRO: Albo d'importanza seminale. Sclavi traccia il perfetto manuale di come si elabora una storia gialla per Dylan Dog: prendi un pugno di personaggi, usane uno come capro espiatorio, allontana i sospetti dal colpevole, inserisci una pista soprannaturale (vera o presunta, meglio se vera); inserisci elementi del giallo classico alla Agatha Christie (compreso il fornire al lettore gli strumenti per risolvere il caso, vedi il particolare della mano destra) e del giallo-horror del cinema italiano, argentiano in particolare (l'efferatezza e la "coreografia" degli omici, il particolare/colpo d'occhio rivelatore) Un canovaccio apparentemente semplice, in seguito abusato, soprattutto nel periodo rujano, e che in mano ad altri autori non ha (sempre) funzionato. Abuso che è la probabile causa della sottovalutazione dei meriti quest'albo. Bloch in forma smagliante, come pochissime altre volte, un gigante. Jane odiosa, ma personaggio riuscitissimo, svampita, perfida, cinica, crudele e pazza al punto giusto; prendano nota le tante sciacquette viste poi in tempi più o meno recenti. Copertina tra le più belle di Villa, imho, finale strepitoso.

CONTRO: C'è una piccola falla nel ragionamento di Jane, nell'elaborazione del piano di scaricare la colpa su Dewey, non solo di tutti gli omicidi ma anche della morte di Dylan in seguito a uno scontro tra i 2. Pur scoprendo che Dewey era mancino, resterebbe sempre il problema che gli omicidi degli altri sono stati commessi da qualcuno che usava la mano destra. Per quanto apprezzi abbastanza il lavoro di Trigo qui, il bisturi da lui disegnato non mi va proprio giù, sembra una foglia!

VOTO: L'ottimo che gli ho attribuito in prima battuta è forse troppo, ma è appena un gradino sotto.

BEST 5 MOMENTS: (n° di pagina da inserire appena ho l'albo sottomano)

#5: "Il rumore di una gola tagliata". Ancora un horror al cinema per Dylan e la cliente di turno. Scena brutale ma difficile identificarne la possibile provenienza reale.
#4: Il calore della vita. La ninfomane, alcolizzata e annoiata moglie di Dewey viene squartata da "Jack".
#3: I riflessi di specchi e vetrine accompagnano la fuga e poi la morte di Sarah Sarandon ad opera di un assassino che indossa guanti di pelle, una scena da manuale del giallo-horror made in Italy
#2: La testa di Lord Dunsany, infilzata a mo' di spiedino, in bella mostra sul caminetto.
#1: "Io ero, sono e sarò.. sempre!" la statua di cera Jack prende vita in uno dei finali più memorabili della serie

Altair, hai ricominciato il giro??????

Sì, ma giuro che è l'ultima volta per almeno un decennio.

Credevo aspettassi la fase due per ricominciare

...ma allora sei completamente folle, azzazzino!
Ed io giuro di invidiare moltissimo la tua sana follia nel dedicarti ad un altro giro sul lunapark dylaniato.
Se mi ci mettessi io ci vorrebbero secoli, anche solo per trovare la forza di sintetizzare tutto senza andare a ruota libera...

ALOHA PUBBLICAZIONI POSTUME

E invece, Wolk, io sarei curiosissimo di leggere i tuoi commenti anche sui primi numeri.

Albo ricco di elementi perturbanti, quasi da manuale. Specchi, figure di cera che sembrano animarsi, sedute spiritiche. E poi la grande scena notturna da romanzo gotico nel castello di Lord Dunsany. Difficile scegliere: forse la vertigine si tocca con la fuga fra gli specchi del primo omicidio.
http://i.imgur.com/5x1zKib.jpg

Il tratto sulfureo di Trigo slabbra volti e oggetti, quasi fossero anch'essi di cera. È nella rappresentazione dei delitti che ritrovo il piacere della (ri)lettura. Anche decontestualizzati, gli omicidi sono dei piccoli capolavori. L'arma dalla forma bizzarra poi è deliziosa: l'efferatezza è come stemperata da questa lama delicata, quasi si trattasse di decorare i corpi più che sventrarli.

Fra i primi 5, forse il migliore.

10