Anche se scrivo pochissimo, io Dogares la leggo sempre con estremo piacere, invece.
Questa volta, almeno parzialmente, mi discosto però dal suo parere. Ho votato "Accettabile" perché per me è tutto sommato una storia sicuramente sufficiente. Non solo per l'apporto eccellente dei Cestaro Brothers, che nell'ottica complessiva deve pur valere qualcosa, ma tutto sommato anche per l'altra metà del contenuto, ciò che attiene alle competenze di Di Gregorio.
Mi piacerebbe un sacco leggere la sceneggiatura pre-revisione, lo confesso: a quest'autore ho spesso rimproverato uno scarso rispetto delle psicologie dei personaggi, mentre nelle ultime storie vedo compiti più corretti, da questo punto di vista, per quanto quel "barbone" detto da Bloch mi abbia fatto storcere ampiamente il naso. A scanso di equivoci: no al politically correct, ma sì ad una sensibilità più corretta. Anche in inglese, per quanto io non sia un fenomeno nel masticare tale lingua, la differenza tra homeless e tramp si sente.
Per il resto, la storia non ha un crescendo reale (o quanto meno io non l'ho percepito), ma possiede un susseguirsi di situazioni ironico-grottesche che mi hanno in larga parte convinto.
Non sto a cavillare sul ruolo di Morte, tuttavia condivido che il finale sia la parte più debole dell'albo. Una divagazione personale: amo molto la fantascienza di José Saramago. In Le intermittenze della morte l'incipit è simile: qualcosa non va, le persone morte... non muoiono. Questo grande autore portoghese, a differenza di un colosso come Richard Matheson, sovente non riteneva opportuno spiegare i suoi assunti iniziali: se ne sbatteva di motivare al lettore -che ne so- il perché tutti fossero divenuti ciechi (in Cecità). Semplicemente, suggellava fin da subito il patto col lettore.
Torno a Dylan: l'operato di Di Gregorio è stato interessante e a tratti persino qualcosa in più. Chissenefrega di avere sempre una motivazione. La mia posizione potrà anche esser solo mia, ma non mi sarebbe dispiaciuto sostituire tutto il dialogo finale con una semplice vignetta che riprenda da vicino il volto di Morte e da cui trasparia un baluginio o similia: il collegamento con lo sfogo dylaniano iniziale l'avrebbe fatto il lettore, perché l'elemento di connessione c'era... o se non soddisfatto avrebbe completato a piacere (a fantasia).
Riguardo alla copertina: a me è piaciuta. Sì: sarebbe ideale come maglietta (pure figa, direi
) ed è attraente. Non è esplicativa, su questo ti do ragione, ma stilisticamente inappuntabile.
Ciao a tutti,
Carlo Maria